Considerazioni sparse post 20esima giornata di Premier League:
Il Frecciazzurra di Manchester viaggia a tutta velocità, ma il Frecciarossa di Liverpool non è fermo al passaggio a livello.
- Sappiamo che la FA Cup è il torneo più antico al mondo e ha un valore inestimabile nella terra d'Albione, tanto che lo scorso weekend la coppa nazionale inglese ha preso la scena sul campionato. Perciò, il girone di ritorno della Premier League ha albeggiato in questi giorni nel turno infrasettimanale che ha regalato alcuni risultati inattesi, ma ormai abbiamo compreso che l'edizione in corso è una delle più coinvolgenti della storia recente del calcio d'Inghilterra. Sottolineiamo inoltre che la graduatoria presenta possibili sfasamenti per il fatto che diverse squadre devono ancora effettuare rinvii vari obbligati dalla pandemia;
- Lo dicevamo due settimane fa, ora lo affermiamo con veemenza. Il frecciazzurra di Manchester ha innestato le marce altissime e non intende fermarsi. Il City di Guardiola è la squadra più “in” del momento, cavalca l'onda di sette gioie filate, martedì fuori casa ha schiaffeggiato un sontuoso 5-0 al West Brom e l'uomo in primo piano è Gundogan: il tedesco non ha mai messo in naftalina le sue superiori qualità tecniche, ma ora ha trovato continuità fisica e ha segnato sei reti nelle ultime sei, con la doppietta ai Baggies che è un capolavoro di minuzia tecnica e tattica, perché si inserisce splendidamente negli spazi. I Citizens occupano la vetta a 41 gettoni - con una giornata da recuperare - e soprattutto hanno assestato la difesa, con la coppia Dias-Stones che ha alzato la muraglia; ora la banda di Pep è la miglior retroguardia della lega con 13 gol subiti, di cui solo uno dal 20 dicembre;
- Nell'aria tutti annusavano la crisi del Liverpool, ma ieri non è giunto il tempo del funerale alla banda di Klopp. Anzi, i Reds potrebbero aver ritrovato le certezze perdute saccheggiando il campo del Tottenham per 3-1. Salah e co. sono a -4 dai Citizens e appaiono la candidata principale al Man City nella lunga rincorsa al trofeo, mentre la banda di Mou dimostra di essere un gradino sotto. Sull'altra sponda del fiume Mersey, l'Everton ha inibito il lanciato Leicester per 1-1: le due formazioni in maglia blu hanno solidità e qualità per continuare a risiedere nell'alta borghesia del campionato, però senza Vardy infortunato le Foxes dovranno richiedere gol a chi non fa l'attaccante. Impossibile non segnalare un clamoroso passo falso. Mercoledì sera all'Old Trafford il Man United è scivolato su una buccia di banana e ha capitolato 2-1 nel testacoda contro lo Sheffield, fanalino solitario in basso a destra della graduatoria. Burke ha permesso alle Blades di impacchettare la prima vera gioia della loro stagione, mentre i Red Devils abbandonano la testa, sorpassati dagli acerrimi rivali. Noi ci chiediamo perché Soljskaer abbia fatto giocare in difesa Tuanzebe?
- Un paragrafo a parte lo merita il Chelsea. I Blues sono stati scaturiti dal polverone che a inizio settimana ha portato all'esonero dell'allenatore Frank Lampard. Nonostante i faraonici investimenti estivi da parte di Abramovich, l'ex capitano e simbolo dei londinesi non ha mai convinto sul lato manageriale. Tanti acquisti dall'ottimo avvenire, ma poca resa sul campo con Lampard che non ha trovato la quadra, a seguito di timidi spiragli nel mese di novembre non confermati. Due nomi su tutti poco valorizzati: Havertz e Werner, pagati uno sproposito e ancora due corpi estranei al progetto del Chelsea. Inoltre al giro di boa Lampard aveva fatto sprofondare i Blues in decima piazza con soli 29 punti in 19 giornate, troppo poco per le ambizioni del club. Ecco quindi salire in corsa alla vettura Thomas Tuchel, cacciato un mese fa dal Paris Saint-Germain. Il tedesco ha bagnato il debutto sulla panchina dei Blues mercoledì contro il Wolwerhampton e ha scritto uno 0-0 che sa tanto di esame rimandato ai prossimi incontri. Ad ogni modo, il compito di Tuchel sarà quello di metamorfizzare una bottega ricca di gioielli in una fuoriserie supersonica;
- A chiosa, due nomi che stanno riempiendo le prime pagine sportive londinesi. Il primo è il teenager più trendy e zuccheroso, si tratta di Bukayo Saka, mancino dell'Arsenal che ha preso i Gunners dalla fossa e li sta risollevando a suon di gol (già cinque) e prestazione convincenti. L'esterno alto d'Oltremanica ha timbrato anche nello scalpo di Southampton di martedì per l'1-3 finale a favore della truppa di Arteta che ha superato gli stessi Saints e vuole tornare nella nobiltà inglese. L'altro protagonista che non ti aspetti è Thomas Soucek. Lo spilungone ceco del West Ham ha fissato una doppietta provvidenziale nel sud di Londra per sbancare tre giorni fa il terreno del Crystal Palace. 3-2 esterno degli Hammers e 7 gol totali per Soucek, che di testa e nelle mischie in area avversaria fa la differenza, aiutando gli Irons a salire verso zone succulenti. Con quattro gioie consecutive il West Ham respira aria di Europa League e dopo stagioni anonime sta disputando un'annata di spessore.
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