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, 22 Gennaio 2021
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Sir Thomas Lipton: Football & Tea - Le Origini del Football in Italia


Le radici del calcio brasiliano e argentino hanno in comune l'approdo di un mercantile battente bandiera britannica (no, non liberiana come voleva la vulgata di Manuel Fantoni) perché, come detto nel precedente scritto sull'origine del Gioco, fu proprio da lì che i marinai, e i magnati che li armavano, sbarcavano e, seppur animati da spocchia albionica, inconsapevolmente stavano donando a quei territori una delle loro principali raison d'être.


"Tu continua il tuo viaggio e non tornare finché non crollerai per stanchezza o vecchiaia. Tornerai per constatare che qui tutti sono diventati meschini o pazzi o vecchi. Sono le uniche tre possibilità di sopravvivenza in un paese che non ha fatto in tempo la rivoluzione industriale"

(Manuel Vázquez MontalbánL'uomo della mia vita)

 

Stessa sorte toccò all'Italia.

Sir Thomas Lipton è noto ai più poiché fondatore della notoria marca da The ma, forse, non tutti sono edotti del fatto che fu un grandissimo appassionato di due sport: la vela e il Football. Nel primo non ebbe moltissimo successo poiché sponsorizzò ben cinque tentativi britannici, falliti, di strappare la Coppa America agli Stati Uniti, che gli valse l'amichevole epiteto "il più grande perdente del mondo". Nel secondo campo, invece, ebbe più fortuna in quanto riuscì ad organizzare il primo vero torneo interregionale nel Sud del Belpaese e la prima coppa de mondo di calcio a Torino.

All'inizio del XX secolo a Palermo e Messina le dirigenze delle rispettive squadre di calcio erano interessate a partecipare a competizioni ufficiali (all'epoca erano estromesse da quelle organizzate nel centro nord italia dalla FIF - antenata della FIGC) ma sembrava che nessuno volesse dargli credito. Il 18 aprile 1901, però, decisero di affrontarsi in amichevole per la prima volta al Varvaro (Palermo): l'Anglo-Palermitan vinse per 3-2 sul Messina FC.

Il "ritorno" ci sarà unicamente il 5 aprile 1904 al campo di San Raineri (Messina) che vide i messinesi vincere per 3-0. Ma, la di là del mero dato statistico, questa fu l'occasione per Joseph Whitaker, uno degli eredi della famiglia anglo-siciliana nota anche per aver favorito Garibaldi nello sbarco a Marsala nonché padre fondatore dei RosaNero, di consegnare la coppa alla squadra vincitrice: fu il preludio alla Whitaker Challenge Cup. Questa competizione andò avanti sino al 1908.

Quel medesimo anno, Sir Thomas sponsorizzò, forse (ma non a detta del cartello che troverete girando per le campagne attorno a Newcastle), la prima competizione internazionale per club nell'Europa continentale, giunta alla sua seconda edizione (la prima fu vinta dal Servette contro il Torino 3-1): il Torneo Internazionale Stampa Sportiva con rappresentanti di Italia, Germania, Svizzera e Inghilterra.

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A rappresentare quest'ultima, però, non c'era un club c.d. di prima fascia per l'epoca ma, bensì, il West Auckland F.C.. Questo perché la FA - Football Association - riteneva superfluo ed offensivo, e lo ha ritenuto a lungo, che una selezione britannica di un certo lignaggio potesse partecipare ad una competizione internazionale. Stando alla leggenda venne scelta quella squadra perché un dipendente della Lipton era un arbitro della Lega Nord, dove militava l'Auckland. Ma nelle nebbie della storia si sussurra di come quest'ultima formazione venne per sbaglio invitata al posto del Woolrich Arsenal, a causa di una confusione delle iniziali. Di per certo è che il West Auckland è divenutala prima squadra inglese a girare l'Italia.

Ma a Mr. Thomas ciò non bastava. Il 30 aprile 1907 sbarcò a Palermo dove, si narra, che già il giorno dopo si disputò una partita amichevole fra l'equipaggio dell'imbarcazione e la squadra del Palermo F.B.C.

Impressionato e stupefatto, ma in puro stile britannico, dalla vittoria del Palermo, Sir Lipton decise di regalare ai propri avversari una coppa d'argento, alta 80 cm e pesante ben 5 kg.

Dopo essere stato introdotto alla Trinacria ed al suo nascente Football da Sir Whitaker e dopo essere stato affascinato ed irrimediabilmente attratto da Napoli, Lipton decise, come per il torneo torinese, che vi sarebbe stata annualmente una competizione, la Coppa Lipton, fra una squadra siciliana e una campana: la squadra che per prima avesse vinto cinque edizioni diverse avrebbe avuto il diritto di detenere definitivamente la coppa.

(una fotografia che immortala un'azione della Coppa Lipton)

La Coppa Lipton si svolse per ben sette anni consecutivi fino all'entrata in guerra dell'Italia nel 1915. Il palmares vede il Napoli F.C., con due vittorie, ed il Palermo F.B.C. con cinque, pertanto legittimata a detenere la coppa nella sua sede. Ma nel torneo si affrontarono altre compagini meridionali quali l'Audax Palermo, l'Helios Napoli S.C., la Trinacria F.C., l'Ausonia, il Catanese, l'U.S.Internazionale Napoli e il Garibaldi Messina. Il torneo, infatti, si strutturava dapprima in una fase regionale e successivamente in una finale in partita unica fra le vincenti delle eliminatorie siciliane e campane. 

(la formazione del Palermo nel 1910, vincitrice della Coppa Lipton)

(Messina Football Club)
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(Napoli F.C.)
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(la Coppa Lipton)

La coppa detenuta dal Palermo, poiché come detto vincitrice di cinque edizioni, non è però presente nella sua bacheca. Il destino del trofeo è avvolto nel mistero: se da una parte la narrazione dell'epoca vedeva il trofeo fuso durante la raccolta di metalli preziosi voluta dal regime fascista negli anni trenta, appare molto più probabile che alle autorità venne consegnata una banale riproduzione con l'originale venduto o semplicemente donato, forse a scopo precauzionale, a un qualche antiquario.

Di queste storie, di queste partite, dei giocatori che le disputarono non è rimasto molto, se non qualche foto sbiadita ed un cartello a Auckland, ma v'è per certo che l'intraprendenza di Sir Thomas Lipton durante i primi anni del secolo breve sono stati essenziali e fondativi affinché il Gioco potesse svilupparsi anche in Italia e, soprattutto, nel suo sud.


 

Autore

  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

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