Considerazioni sparse post 19a giornata di Premier League
Nonostante tutti gli occhi puntati sul big match tra Liverpool e United, alla fine, chi veramente gongola, è Pep Guardiola.
-Breaking news che fa sorridere tutti: la Premier League è viva e più carica che mai. Nonostante alcuni match rinviati causa focolai di Covid-19 in alcune squadre del campionato più elettrizzante del pianeta, la competizione della terra d'Albione non si è sostata e ha ripreso a schiacciare il piede sull'acceleratore. Dopo la pausa dello scorso weekend per lo svolgimento della Fa Cup, nell'ultimo fine settimana abbiamo assistito nuovamente allo spettacolo calcistico più intenso del mondo;
- La Premier del 2021 si prospetta sempre più sul filo del rasoio. Tante squadre hanno da recuperare partite e la classifica è piena di asterischi, ma di certo nelle parti nobilissime della classifica si osserva un traffico davvero ingombrante, con le prime sei compagini in appena cinque punti. Al giro di boa una bagarre di tale spessore renderà il Lato B della stagione ancora più affascinante per le nostre ingolosite papille gustative. Eppure due giorni, il big match tra Liverpool e Manchester United, il piatto succoso da deliziare, non ha rispettato le aspettative. Nonostante tutti gli occhi puntati addosso, ad Anfield il derby d'Inghilterra si è concluso col risultato ad occhiali e basti dire che la palma del man of the match è da dare a Fabinho, adattato difensore centrale dei Reds, per far intendere a tutti l'andatura della supersfida. Per lo United un punticino preziosissimo che mantiene Fernandes & co. in vetta a 37 gettoni, mentre la truppa di Klopp è a -3 e nelle ultime quattro gare ha apposto solo tre tacche globali in graduatoria, serve un cambio di rotta immediato nei prossimi incontri;
- Siamo ben affascinati dal destro portentoso di Maddison. Il mago delle Foxes aiuta il Leicester ad abbattere 2-0 (il primo gol del 10 di casa e a vidimare la sfida il talentuoso Barnes) la muraglia del Southampton – autentica rivelazione inglese al momento – che poco tempo fa aveva respinto con gloria il Liverpool di Klopp. La banda di Rodgers resta l'outsider del calderone di testa ed è a sole due lunghezze dalla cima. Prende poi respiro il Chelsea di Lampard che nel derby di Londra contro il Fulham espugna il Craven Cottage per 1-0 grazie al lampo di Mount, forse il più continuo dei talentuosi trequartisti dei Blues. Ora il Chelsea è a 29 punti e ha bisogno di un filotto per reinserirsi nel gruppone in alto;
Per Maddison siamo a quota 4 gol e 2 assist nelle ultime 7 partite del Leicester.
- Però alla fine, chi veramente gongola, è Pep Guardiola. Il City lemme lemme ha ripreso quota e grazie a cinque sorrisi filati è a 35 punti, a -2 dai cugini rossi e con una giornata ancora da disputare. Perciò i Citizens sono virtualmente in vetta, ma in questa Premier nulla appare scontato. Tuttavia, ci sentiamo di dirci che se hai De Bruyne in rosa, non puoi non essere la favorita. Domenica nel rotondo 4-0 inferto dal Manchester City al Crystal Palace, KDB ha confezionato il 100esimo assist da quando è atterrato nel faraonico team di Guardiola. Numeri fantascientifici per il belga che riteniamo fra i migliori cinque - se non tre - calciatori che oggi calcano il pianeta Terra;
- Chiosa spostandoci verso la coda della graduatoria. Il Wba di Allardyce si dà una piccola speranza battendo fuori casa il Wolwerhampton per 3-2; a proposito, pesa parecchio l'assenza di Jimenez in casa Wolves. Lo Sheffield United, che ha spezzato l'anatema della non vittoria due settimane fa col Newcastle, stavolta riassapora l'amaro gusto del k.o., cedendo per 3-1 in casa al Tottenham di Mou, attaccato al treno di testa con 33 punti (per chi volesse vi consigliamo la visione del "golazo" di Ndombelé, vero fattore x dell'undici degli Spurs). Infine, fondamentale scalpo del Brighton sul terreno del Leeds, con i Seagulls che si allontanano dalla relegation zone.
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