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, 14 Gennaio 2021

Considerazioni sparse sul passaggio di James Harden ai Brooklyn Nets


Nel roster di Brooklyn vi sono ora tre tra i migliori 10 attaccanti della NBA e poco altro. Basterà per vincere l’anello?


- Per la seconda volta negli ultimi anni, i Nets decidono di andare nuovamente all-in (dopo la trade con i Celtics che portò a Brooklyn Paul Pierce e Kevin Garnett) e lo fanno mettendo sul piatto Jarrett Allen, Caris LeVert, Taurean Prince, Rodions Kurucs, quattro scambi di scelte future al primo turno (2021, 2023, 2025, 2027) e tre pick al primo giro nei prossimi anni (2022, 2024, 2026). Il tutto per arrivare a James Harden. Dopo il fallimento di quella che è stata definita ‘la rapina del secolo’ da giornalisti ed addetti ai lavori, Sean Marks ha deciso di puntare forte sul talento nativo di Bellflower sacrificando parte del presente e futuro della franchigia di Brooklyn. Soltanto il tempo saprà dirci se, questa volta, la scelta pagherà;

- Se è vero che il quintetto dei Nets si presenta come uno dei più completi e competitivi della NBA con Kyrie Irving, James Harden, Joe Harris, Kevin Durant e DeAndre Jordan, è altrettanto vero che la profondità del roster non sarà il punto di forza di questa squadra e potrebbe costar caro nella post-season. Landry Shamet-Bruce Brown-Timothe Luwawu Cabarrot-Jeff Green-Nicolas Claxton non è sicuramente una second unit di livello (specie se messa a confronto di quelle di altre candidate al titolo) e potrebbe costare molti parziali alla squadra di Steve Nash. In questo senso sarà importante sfruttare al massimo la ‘Disableb Player Exception’ di 5.7 milioni derivante dall’infortunio di Dinwiddie, firmando un giocatore utile al contesto che si è creato. Tre superstar e poco altro saranno abbastanza per superare, in una serie di 7 partite, almeno due tra Sixers, Bucks, Heat e Celtics prima delle Finals?;

- Senza alcun dubbio, nel roster dei Nets vi sono tre tra i migliori 10 attaccanti della NBA. Le qualità offensive del trio Irving-Harden-Durant sono tanto chiare quanto indiscutibili e saranno sicuramente un problema per tutte le difese avversarie. Al contrario, però, se la metà campo offensiva fa dormire sogni tranquilli al coaching staff, quella difensiva non può che preoccupare: nessun giocatore dei Brooklyn Nets è un ‘elite-defender’ e, cosa ancor più grave, la squadra di Steve Nash non ha ancora fatto vedere nessun tipo di sistema difensivo di squadra organizzato. In vista di una post-season che dovrà obbligatoriamente essere lunga, urgono interventi correttivi;

- Houston esce da questa trade a testa altissima mantenendo alto il livello di competitività per un posto ai playoff e rendendo più luminoso il futuro. John Wall-Victor Oladipo-Eric Gordon-P.J. Tucker-Christian Wood resta un quintetto pronto per lottare ed entrare tra le magnifiche otto nella spietata Western Conference. Oltre a ciò, le 4 scelte (rispettivamente 2022, 2024 e 2026 dei Nets e 2022 dei Bucks) ed i 4 scambi (negli anni 2021, 2023, 2025 e 2027, dove Houston avrà la migliore tra la sua scelta e quella di Brooklyn) rappresentano un biglietto da visita tanto intrigante in vista del futuro quanto utile in sede di trade future;

- Il grande vincitore di questa trade è proprio James Harden, spedito dagli Houston Rockets in quella che lui stesso aveva indicato come la numero uno delle preferenze. Dopo la telenovela che ha portato Anthony Davis a Los Angeles (sponda giallo-viola), a James Harden sono ‘bastate’ qualche dichiarazione, qualche prestazione sotto gli elevati standard e qualche gita di troppo fuori dal campo in tempi di covid-19 per forzare la mano e cambiare radicalmente il suo futuro. La NBA si conferma sempre più, dunque, una ‘Players League’, dove il giocatore è sempre più in copertina ed assume enorme potere anche in quelle che dovrebbero essere decisioni appartenenti strettamente al front-office.

  • Marco Maso, classe 1997. Laureando in Scienze Motorie, nutre una sorta di ossessione verso tutti gli sport, in particolare verso la vena di Daniele De Rossi, la versatilità di Devin Booker, la mano sinistra di Rafael Nadal, l'eclettismo di Remco Evenpoel. Nel tempo libero ama allenare. Scrive della grandezza dell'NBA, dell'imprevedibilità del College-Basketball e del fascino dell'Eurolega.

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