Considerazioni sparse post Napoli-Empoli (3-2)
Il Napoli vince. L'Empoli ruba l'occhio.
- Nel primo tempo non succede niente di imprevedibile, col Napoli che gioca a marce basse, ma sufficienti per passare in vantaggio contro l'Empoli.
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Il nostro lavoro si basa sull'impegno e la passione di una redazione giovane. Tramite l'associazione ci aiuti a crescere e migliorare sempre la qualità dei contenuti. Associati ora!- I toscani, dopo un attimo di timore reverenziale, sciorinano un calcio piacevole, spinti dall'entusiasmo del non avere nulla da perdere, rispondendo colpo su colpo ai più quotati avversari. Stiamo parlando della capolista del campionato cadetto, e non sembra essere un caso.
- Nel secondo tempo la gara diviene meno piacevole, complice il rallentamento generale dei ritmi di gioco. Il canovaccio del match però non cambia, col Napoli a far possesso palla e a gestire ritmi di gioco.
- l Napoli basta che le individualità accendano la luce per diventare, come prevedibile, ingiocabile per gli avversari. In particolare Lozano gioca a sprazzi, ma quando lo fa dimostra di essere d'altra pasta. Non sempre attentissimi i centrali difensivi, Elmas da trequartista pare un esperimento non riuscitissimo. Nell'Empoli spiccano le individualità di Matos (vecchia conoscenza della A) e del giovane Bajrami, dotato di importanti capacità balistiche.
- Coppa Italia che entrerà nel vivo solo a fine mese, coi quarti di finale che vedranno gli azzurri affrontare una fra Roma e Spezia, in una sfida probabilmente più probante di questa. Nel frattempo Gattuso trae indicazioni importanti sullo stato di forma di alcune sue alternative, che diventeranno fondamentali ora che, fra campionato, coppa, Supercoppa e ritorno dell'Europa League, i suoi ragazzi saranno chiamati agli straordinari.
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Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.
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