Considerazioni sparse post Roma-Inter (2-2)
Una partita divertente e senza padroni, che lascia un punto a testa e parecchio mal contento in casa Inter.
- All’Olimpico l’Inter cerca una risposta al Milan mentre la Roma cerca il primo big match vittorioso. Ne esce una partita divertente e senza padroni, che lascia un punto a testa e parecchio mal contento;
Supporta Sportellate: associati
Il nostro lavoro si basa sull'impegno e la passione di una redazione giovane. Tramite l'associazione ci aiuti a crescere e migliorare sempre la qualità dei contenuti. Associati ora!- Inter che inizia forte, come spesso le accade, e puntualmente si divora due occasioni nitide e poi va sotto. Da quel momento la Roma gioca in contenimento e ripartenza. La ripresa è a tinte nerazzurre ma dopo il comeback l’Inter smette inspiegabilmente di giocare rinculando dentro la propria area di rigore e la Roma trova un meritato pareggio;
- Ormai siam stanchi di ripetere le stesse cose. Tutti gli avversari dell’Inter l’affrontano nella stessa maniera. Conte non prevede varianti. Anche oggi due goal regolati oltre ai soliti cambi senza senso (ma Sanchez e Sensi?). Così diventa difficile puntare a qualcosa di importante;
- Roma meno spumeggiante del solito che lascia fare l’Inter, sfruttandone i punti deboli. Bene Villar e il solito enorme numero 77. Karsdorp è un fulmine ma dietro regala troppo. Manca Veretout: Cristante entra e porta peso e cattiveria;
- Inter che evidenzia Hakimi, Vidal (gol sbagliati a parte, oggi sul pezzo) e Lukaku. Bene anche Barella, ma gli ultimi venti minuti della squadra sono sconcertanti. Questa partita pesa sulla coscienza di Conte.
-
Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.