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, 6 Gennaio 2021

Considerazioni sparse post Lazio-Fiorentina (2-1)


Caicedo, we love you.


- La trama di “Suicide Squad”, il film della DC Comics, pare esattamente ritagliarsi a quanto visto oggi sul prato verde dell’Olimpico: una Lazio dominante nel primo tempo, raddoppiante nel secondo, cerca sul finale di fare qualunque cosa per permettere ad una Fiorentina sterile e abulica di portare via un punto;

- Sospinti da un vorticoso ritmo tribale i biancocelesti segnano e cercano di segnare ancora nella prima frazione sciupando ghiotte occasioni. La Viola, dal canto suo, perso Ribery si arrocca non pungendo e permettendo al rientrante Strakosha di fare lo spettatore;

- Nella seconda frazione di gara ecco la solita Lazio: viene raramente superata la metà campo e, nell’unica chiara occasione, Immobile sfonda la porta scaricando la rabbia di un’intera squadra;

- A questo punto Patric pensa bene di mettere del pepe sul match stimolando Strakosha all’invocazione della divinità con alcune scelte quantomeno discutibili. Ma ci pensa il dinamico trio Thomas - Wesley - Stefan (Hoedt, che fino a quel momento si era distinto per pulizia e precisione) a regalare la massima punizione alla Viola che, come baciata da un favolesco principe, si sveglia e “rischia” di pareggiare;

- Menzione d’onore va a Inzaghi i cui cambi, ai più, paiono interpretabili come una funzione disegnata sulle lavagne del CERN. L’importante erano i 3 punti in casa Lazio: mission accomplished. La Fiorentina, invece, ha parecchie domande da farsi specie sui movimenti dalla trequarti in su e forse dovrebbe ripartire dagli ultimi 6/7 minuti finali.

  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

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