Considerazioni sparse post Fiorentina-Bologna (0-0)
Per fare il salto di qualità in campionato, sia al Bologna che alla Fiorentina, serve molto, ma molto di più.
- Lo scialbo zero a zero del Franchi tra Fiorentina e Bologna è il manifesto dei difetti e delle difficoltà che attanagliano due squadre alla ricerca del famoso salto di qualità. La Fiorentina è organizzata ma ha poche idee, mentre il Bologna, dopo essersi dato una registrata in difesa (primo zero a zero dopo 47 partite di campionato), ora fatica mostruosamente a concretizzare;
- Partita sempre uguale a se stessa per praticamente tutti i 90 minuti, con la Fiorentina che, dopo un inizio pimpante, lascia le redini del gioco in mano agli ospiti. Nell'11 di Prandelli la qualità c'è, ma sembrano mancare le idee. La costruzione dal basso, affidata ad un metronomo come Borja Valero, è quasi sempre pulita, ma dalla trequarti in su i problemi sono parecchi. La viola vuole giocare in verticale, ma, escluso Ribery, c'è davvero poco movimento davanti. Se a questo si aggiunge un pressing rudimentale e mal eseguito, si capisce perché la Fiorentina abbia faticato a costruire una sola, nitida, occasione da gol in 90 minuti;
- Il Bologna arriva al Franchi e si trova, quasi insapettatamente a dover condurre il gioco. Il Bologna è una squadra che va in difficoltà contro le squadre che difendono corte e basse e la scelta di Prandelli (volontaria o meno) di lasciare le redini agli ospiti per poter difendere meglio, da i suoi frutti. I rossoblu tengono la palla per la maggior parte del match ma faticano ad arrivare in porta, soprattutto nella ripresa. Se nella prima frazione tre interventi di Dragowski negano il gol ai felsinei, nel secondo tempo, complice anche un buon finale dei viola, i rossoblu non arrivano praticamente mai in area avversaria. La poca qualità degli uomini in panchina di sicuro non può poi aver aiutato Mihajlovic;
- Dopo l'ottima prova di Torino, la Fiorentina sembra fare un passo indietro nel suo processo di crescita, affrontando timidamente un avversario alla portata come il Bologna. Sempre rispetto alla gara contro la Juventus, questa volta Prandelli sembra non avere un piano gara ben definito, soprattutto dal punto di vista offensivo. Complice la giornata no di Castrovilli, Vlahovic si ritrova sempre in inferiorità numerica contro la difesa rossoblu, sia in fase offensiva che in fase di pressing. Ribery predica nel deserto della trequarti viola fino all'ingresso di Bonaventura a 15 dalla fine. Dal punto di vista difensivo la prova dei viola è molto migliore. Se si escludono un paio di sviste di Pezzella nel primo tempo, il lavoro della difesa di Prandelli è complessivamente ottimo. Peccato che i viola abbiamo provato ad accelerare solamente nel finale;
- Paradossalmente il Bologna se ne esce dal Franchi con più rimpianti dei padroni di casa. Il pareggio rimane il risultato più giusto, ma a tratti (nel primo tempo soprattutto) il Bologna sembrava in grado di passare avanti. Come nelle ultime uscite del 2020, anche oggi il Bologna si dimostra poco concreto sotto porta. Nonostante la qualità di Palacio, per fare un salto di qualità sembra fondamentale la presenza di un attaccante di peso. Chiedere 15 gol ad un giocatore, pur sempre di grande qualità, come Palacio é, ad oggi, pura utopia. Per il resto, buona prova di Dominguez, che si sta adattando molto bene ad un ruolo da box to box puro. Bene anche il solito Soriano, sempre pronto a buttarsi in area alla prima occasione, male invece oggi Barrow e Orsolini, sempre in difficoltà nei duelli individuali. Nel complesso, per fare il salto di qualità in campionato, sia al Bologna che alla Fiorentina, serve molto, ma molto di più.
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