Top ten NBA City Edition 2020/2021
L’abito non fa il monaco, recita il popolare detto, ma se vai a giocare al campetto con una divisa NBA "City Edition" sei sicuramente cool.
Tutto vero, difatti se negli sport di squadra indossi la divisa più glamour ma raccogli batoste in ogni gara, sarai lo zimbello del rispettivo campionato. Ma è altrettanto vero che nel panorama sportivo del 2021 le divise che accompagnano i beniamini sui terreni di gioco generino un certo hype verso la squadra con la tenuta più affascinante. Ragionamento che si sposa alla perfezione con il pianeta NBA. Tanti fan oltreoceano strizzano l’occhio in determinate annate, magari poco redditizie per la franchigia a cui appartiene la propria fede cestistica, verso il team con la canotta sociale più cool. E nel basket professionistico americano da quattro anni, ossia dall’avvento della Nike come sponsor tecnico della lega, la NBA nel carnet delle jersey di gioco per ogni squadra ha aggiunto una “City edition”, vale a dire una divisa che vive per omaggiare un particolare simbolo della città o del territorio della franchigia, rinnovata ogni anno, eccetto qualche caso raro.
Una coesione simbiotica tra tifosi e team di riferimento, noi abbiamo provato a selezionare le dieci migliori City Edition della stagione delle stelle cestistiche statunitensi venuta all'alba pochi giorni fa. Ricami da urlo, texture innovativi, colori mescolati alla perfezione e significati profondi sono i criteri ad hoc adottati per classificare i formati top delle speciali divise da gioco.
ATLANTA HAWKS
Forse non eccellente e spumeggiante dal punto di vista estetico, ma la City Edition degli Hawks è evocativa per il valore insito della maglia stessa. La squadra della Georgia ha annunciato un accordo nuovo con la Nike, decidendo di modificare la scritta sulla maglia per utilizzare le iniziali di Martin Luther King - MLK - uno dei cittadini più celebri nella storia di Atlanta e non solo. Atlanta è la metropoli con il maggior numero di sindaci afroamericani ed ha influenzato fortemente la politica e l'arte nera, motivo per cui è denominata "The Black Mecca of the South".
Trae Young e compagni omaggeranno la memoria di Martin Luther King e sul petto dei giocatori non si troverà né la scritta Atlanta, né quella Hawks, così come non ci sarà la comune alternativa ATL ma solo le iniziali MLK in bianco e oro su sfondo ovviamente nero. Una tenuta disadorna, tuttavia dall'impatto forte.
Trae Young sarà uno dei dominatori della lega nel prossimo decennio?
BROOKLYN NETS (x 2)
Ci hanno preso gusto i Nets a meravigliare i propri fan con divise Edition da stropicciarsi gli occhi per la bellezza. Un anno fa il tributo a Notorius B.I.G. e le righe colorate sulle finiture a richiamare il look del rapper di Brooklyn assassinato nel 1997. Anche in quest'annata i Nets pescano dalla rete degli illustri artisti di New York e si rifanno al pittore Jean-Michel Basquiat, morto nel 1988 appena 28enne e dalle origini haitiane/portoricane, ma nato proprio a Brooklyn.
I quadri di Basquiat si ricordano per l'utilizzo di tanti colori della sua tavolozza e per la sua pennellata quasi écru per una street art che si riverbera sulla divisa che indosseranno Kevin Durant e Kyrie Irving; la corrente del graffitismo americano si rivede perfettamente. Da evidenziare l'apposizione della corona sui pantaloncini, motivo ricorrente nei dipinti di Basquiat a simboleggiare l'aspetto regale di New York. Hype alle stelle quindi per le City Edition dei Nets con le due superstar recuperate sul piano fisico e guidate dal novello allenatore Steve Nash. Si prospetta uno show time da urlo al Barclays Center, con scelte estetiche d’élite che raddoppiano, difatti anche la seconda versione annuale della City Edition di Brooklyn è d'autore.
Kevin Durant, al rientro dopo 18 mesi per l'infortunio al tendine d'Achille, ha già mostrato tutto ciò di cui è capace.
Al primo balzo d'occhio osservando la divisa, non si può non fare memoria e scavare dal nostro archivio storico le immagini delle lussuose gesta di Drazen Petrovic in canotta Nets negli anni più prolifici in NBA della compianta stella croata. Maglia molto commemorativa e affascinante, ispirata alla squadra dei primi anni '90 guidata ai playoff oltre che da Petrovic anche da Kenny Anderson e Derrick Coleman, supervisionati da Chuck Daly.
Spettacolare. Non serve dire altro.
DENVER NUGGETS
Nuovo giro per una rosseggiante e fiammante tenuta da applausi per i Nuggets, squadra dall'alto tasso di freschezza e gioventù talentuosa, che come per le due ultime due City Edition rende omaggio alle rinomate canotte con il "rainbow skyline" (il profilo cittadino con i colori dell'arcobaleno) tipiche degli anni '80.
Quello che è modificato è il colore selezionato. A seguito del bianco e il nero, ora è un rosso "flatiron", letteralmente ferro da stiro bollente, tuttavia le Flatirons sono una catena montuosa identificativa del Colorado. Un rosso che va quindi a riacciuffare il tipico colore degli scenari del Colorado. L'immagine dei Nuggets non tramuta, perché lo skyline della città continua a campeggiare sulle divise City Edition, attorniato dall'illustre profilo delle Rocky Mountains.
I Nuggets riusciranno a scalare fino in cima la "montagna" NBA per impossessarsi dell'anello?
GOLDEN STATE WARRIORS
Per i nostalgici della Golden State che nella seconda metà dei primi anni 2000 poggiava le spalle a quel concentrato esplosivo che fa riferimento a Baron Davis, la City Edition stagionale dei Warriors è un faraonico ritorno a quell’epoca, con una divisa cotta a puntino per quei tempi.
“Oakland forever”, la denominazione delle ultime divise esposte da Golden State. Una dichiarazione di amore per la città che ha accudito i Warriors 47 anni, prima del trasferimento a San Francisco di un anno fa. E' un secondo tuffo consecutivo nel passato per la franchigia della California, per una canotta la cui estetica risale precisamente alla tenuta del 2007, l'epoca del "We Believe", in cui Davis & co., testa di serie numero otto ai playoffs, compirono un fragoroso upset estorcendo la numero uno Dallas.
Era una delle formazioni più esaltanti e galvanizzanti del periodo storico preso in causa, così come la divisa caratterizzata dagli sgargianti colori giallo e arancione su uno sfondo scuro.
Un remake di assoluto livello ed estetica, il grande dispiacere di non vederla indossata da Klay Thompson, al secondo infortunio grave consecutivo.
INDIANA PACERS
Altro cenno storico di livello è quello che si deve rivolgere per delineare la City Edition dei Pacers di quest’anno. Gli amanti di Reggie Miller non potranno che sciogliersi alla visione della nuova canotta di Indiana, ma in realtà agées perché rimodellano in chiave modernista quelle della fine degli anni '90.
Lo slogan della maglia è "power in pinstripes", il potere nelle righe che riecheggia dopo sette anni di digiuno del "gessato" che torna a gemmare la franchigia dell'Indiana. Il gessato fu inserito per la prima volta nel 1997 e rimase fino al 2006 come il trademark estetico dei Pacers di Miller a sparare triple sui parquet, con Larry Bird a dirigere le danze dalla panchina, giunti alle Finals del 2000 .
Nella tenuta attuale, si nota chiaramente il segno del giorno d'oggi rispetto al passato, il blu è più acceso e dà alla maglia un tocco pop di assoluto rispetto. Chicca extra sono i contorni statali che riprendono vita nella nuova City Edition, difatti i Pacers sono la squadra dell'Indiana tutta.
Altro viaggio nella NBA di fine secolo scorso e altro lavoro elegante da leccarsi i baffi.
LOS ANGELES LAKERS
Forse non troppo appariscente, ma proprio per la sua semplicità e l’accostamento del bianco con l’azzurro, è proprio un bell’effetto ottico la nuova City Edition dei lacustri. Morigerata ma efficace alla vista, verrebbe da dire. E poi non segnaliamo quella dei Clippers perché simile alla penultima, già ben valorizzata un anno fa. Ma comunque chi propende per l’altra sponda di Los Angeles, facciamo una licenza poetica e diciamo che merita anche la City Edition dei Clippers.
Tornando ai Lakers, i campioni NBA in carico possiedono da molti anni una divisa bianca per i giorni di festa, vale a dire la domenica. Ora pure la novella City Edition riadotta il bianco dominante. Non muta il carattere storico del logo "Lakers" sul petto, si metamorfizza però il colore, un azzurro che ovviamente si discosta dai classici giallo e viola. Con questa canotta James e soci glorificano la storia della franchigia, in particolare la leggenda Elgin Baylor, grazie al bianco e all’azzurro, i colori ufficiali dei Minneapolis Lakers negli anni '50.
LeBron e AD con la divisa sottostante proveranno a ripetersi...
MIAMI HEAT
Avevano tutti gli occhi puntati addosso, e pure quest’anno farà incetta di ordini e prenotazioni la novella “Vice” degli Heat. Splendida, un mix di colori d'élite e una fluidità negli incastri decorativi di spessore. ViceVersa, la denominazione della nuova City Edition di Miami, ancorata ai colori pastelli tipici delle architetture art-deco degli anni '80, rimessi in voga oggi. Lo stile classico con le tinte rosa e azzurro, in questo caso sfumati sulla maglia e sui calzoncini. A "tromper l'oeil"(ingannare l'occhio) anche i bordini neri sulle finiture e sulla texture del numero e del nome della canotta, in netto contrasto con le tinte pastello.
Sebbene la sontuosità della canotta, un miscuglio ideale degli elementi delle precedenti, c'è una brutta notizia: è l'ultima versione della serie "Vice" dopo le Vice Nights, le Sunset Vice e le Vice Wawes che hanno sbalordito tutti. Perciò le ViceVersa degli Heat potranno raffigurare il simbolo cardine dell'iniziativa delle City Edition di Miami, degno ultimo capitolo di una produzione eccelsa.
Nulla da dire, ci pensano le immagini a parlare per l'opulenza principesca della canotta.
PHOENIX SUNS
Sarà l’hype che si è generato sui Suns per l’ingaggio di CP3 al fianco di uno shooter dalle mani di seta come Devin Booker, ma la City Edition della nuova annata di Phoenix è proprio un bel vedere. Un rito celebrativo dell'Arizona, suggellato dalla dicitura "The Valley" in prima vista. Dettaglio da non trascurare in quanto il gruppo emergente allenato da Monty Williams si designava in spogliatoio un anno fa come i "Valley Boyz".
E sulla canotta campeggia su sfondo nero il ritratto delle Valley, vasto territorio semidesertico che caratterizza la torrida Arizona. Un disegno non canonico, bensì quasi astratto, dato che la Camelback Mountain è stilizzata, rispecchiata con tonalità accese, a simboleggiare i tramonti di Phoenix.
Lucente ed ombrosa, per un contrasto cromatico interessante e di qualità
SAN ANTONIO SPURS
Dulcis in fundo, l’edition più accesa di tutte, per una franchigia abitualmente poco cool come gli Spurs, che per quest’annata avranno una “Fiesta” elettrizzante da mettere in mostra in tante arene della NBA. Canotta che può rivelarsi cult e che calza a pennello con i colori del Texas, e la franchigia timonata da Gregg Popovich prosegue l'ondata di rinnovamento che si trascina da qualche anno a seguito della conclusione della dinastia presieduta da Tim Duncan.
Una ventata di freschezza corrisposta anche dalle nuove City Edition che in chiave moderna e trendy, riadatta e rispolvera la fascia tricolore gialla-rosa-verde acqua che compariva sulle maglie di gioco negli anni '90, quando David Robinson non faceva prigionieri nel pitturato. Soprattutto, è una divisa innovativa ed un unicum perché per la prima volta dal 1989 sul petto ci sarà la scritta "San Antonio", il font con cui è formato il nome è in stile vintage.
Una rivisitazione a tema "Fiesta", lessema con cui si indica la parata per ricordare la memoria di chi ha combattuto ad Alamo e nella battaglia di San Jacinto, una tradizione che a San Antonio si porta avanti dal 1891. Colori tipici e molto benamati dalla città e dalla comunità ispanica locale.
La gioventù della new wave degli Spurs che si riflette anche sulle "verdi" e rinfrescanti canotte City Edition.
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