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, 28 Dicembre 2020
3 minuti

Considerazioni sparse post 15a giornata di Premier League


E' una Premier League bellissima, con le prime nove squadre in classifica compresse in 7 punti.


- Pure nell’epoca della pandemia che sta sconvolgendo il mondo, il tradizionale Boxing Day d’oltremanica ha ripagato le aspettative, fatturando a Santo Stefano e nel day after un’appagante abbuffata di emozioni e di gol per i tanti spettatori che hanno potuto impinguare le già sazianti scorpacciate di cibo natalizie. Una pioggia di risultati sorprendenti, testimoniati da una classifica della Premier cortissima dopo 15 turni. Pensate che è così compressa che in sette punti ci stanno le prime nove della graduatoria, dal Liverpool che tiene la torcia in vetta a 32 punti, sino al Southampton nono a 25 gettoni;

- Partiamo dall’epilogo più inatteso dell’ultimo weekend, che ha a che fare proprio con la capolista. I Reds di Klopp hanno impattato in casa 1-1 contro un catenacciaro West Bromwich, penultimo del giro con Ajayi guastafeste di quello che doveva rappresentare un tranquillo pomeriggio per i Rossi. Senza Van Dijk e pure con Matip infortunato nel corso del match, la Klopp band non riesce a dare la sgasata che si attendeva la platea a seguito degli ultimi risultati prestigiosi in campionato. Dall’altro lato gli uomini del neo tecnico Allardyce compiono la seconda impresa stagionale dopo il pari arpionato in trasferta col City. Big Sam è un tabù invalicabile per il Liverpool, poiché non esce indenne da Anfield per la quarta volta filata (prima ci riuscì al timone di Sunderland, Crystal Palace ed Everton). E chissà se compirà un altro miracolo portando in salvo i Baggies; sul lungo termine per noi sarà molto dura;

- È la Premier più tirata e assurda della storia recente, dicevamo poc’anzi. Ad approfittarne l’altra compagine di Liverpool, i Toffees di Carlo “Magnifico” Ancelotti che sabato sera hanno sbancato per 1-0 - marcatura fredda nel crepuscolare dell’incontro dell’islandese Sigurdsson - il Braham Lane del disastroso Sheffield United, sempre più condannato alla Championship di sto passo (2 punti messi su in 15 giornate, record negativi in continua evoluzione). Per l’Everton è la quarta gioia di seguito che vale la seconda piazza solitaria a 29 gettoni, un filotto giunto senza James Rodriguez tra l’altro. Iwobi è sinonimo di solidità, Doucouré è un tassello prezioso sulla mediana e così al Goodison Park si soffre di vertigini. Stasera Calvert-Lewin e soci attendono in casa i Citizens di Guardiola: senza alcuna pressione potrebbero volare sempre più verso cime inabitate da tempo;

- A proposito di Manchester City, sabato capitan De Bruyne e compagni hanno fatto di un sol boccone il Newcastle: 2-0 e tanti saluti ai Magpies all’Etihad. Seconda vittoria consecutiva nel carniere e contro la squadra del nord-est d’Inghilterra si sono visti sprazzi del postulato della filosofia calcistica di Guardiola: Cancelo “falso trequartista” l’ultima innovativa scintilla del credo di Pep e -6 dai Reds con una gara da disputare ancora. Spostandoci sulla sponda rossa di Manchester, nel big match del Boxing Day tra Leicester – terzo a 28 tacche – e United, – quarto a 27 con una virata da effettuare ancora – al King Power Stadium è andato in scena uno spettacolo palpitante, esito finale 2-2. Vogliamo tessere le lodi a Vardy e Bruno Fernandes, ambedue in gol due giorni fa: il primo è un bomber dal cuore infinito che mette sempre sul piede avanzante i suoi, il secondo è l’acquisto più fruttuoso della storia recente dei Red Devils; capitalizza e manda in porta i compagni come nessun’altro trequarti in Europa al momento;

- Soffiano venti di crisi a Londra, precisamente nel nord-est e ad ovest della capitale. Il Tottenham di Mou al Molineux (bellissimo rivedere allo stadio Raul Jimenez dopo la frattura al cranio di un mese fa) è passato sopra con Ndombele, il migliore dei suoi, per poi farsi trasportare nel gioco dalle onde degli Wolves che hanno gelato gli avversari nel tramonto della sfida con Saiss per l’1-1 finale. Due soli punti incamerati nelle ultime quattro per gli Spurs, lontani sei lunghezze dal Liverpool. Va peggio per il Chelsea che a Santo Stefano è stato sbeffeggiato 3-1 dai nauseabondi cugini dell’Arsenal in un London derby che potrebbe aver sancito una svolta per i Gunners, e soprattutto per Arteta. Saka è un classe 2001 con le stimmate del fuoriclasse, mentre Lampard senza Ziyech sta perdendo la bussola dei suoi comandamenti in campo. Concludiamo ricordando che in questo periodo è una Premier no-stop che riprende già oggi la sua corsa e ci accompagnerà in queste fredde giornate. Proprio i Blues nel tardo pomeriggio aspettano a Stamford Bridge l’Aston Villa reduce da 10 punti presi nelle ultime quattro giornate: occhio a Grealish e la sua banda che potrebbero decretare la crisi di risultati del Chelsea.

Autore

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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