Considerazioni sparse post NBA Christmas Day
Qual è il regalo più bello che avete ricevuto in questo Natale? E perchè proprio il ritorno sul parquet di Kevin Durant?
- Esistono solo due partite di Regular Season che un giocatore NBA non vorrebbe mai perdersi: il season opener e l’NBA Christmas Day. Nel 2011 le due gare coincisero, come risultato del lockout per il contratto collettivo. In questo funesto 2020 si giocano in back to back come risultato (a lungo termine) del lockdown collettivo. In ogni caso, in un Natale particolare l’NBA ci ha tenuto una magnifica compagnia. Inutile dire che ci era mancata davvero molto;
- La card di questo XMAS Day si presentava veramente bellissima, quasi al livello delle tavole imbandite per le feste, con dieci squadre in campo ricche di motivi di interesse e quasi tutti i migliori giocatori della lega impegnati. Ciò che è mancato completamente, peró, è stato l’equilibrio che di solito, anche solo per la legge dei grandi numeri, caratterizza almeno una delle partite della serata con finale punto a punto. I due match più “equilibrati” si sono invece conclusi con 13 punti di scarto per la squadra vincente e negli ultimi minuti di ogni gara in molti si sono interessati più a riordinare i regali di Natale che a seguire l’esito già decisamente indirizzato dei vari incontri;
- Quella di Natale è stata soprattutto la notte in cui il mondo intero appassionato di palla a spicchi si è accorto delle potenzialità dei Brooklyn Nets edizione 2020/21. La squadra allenata da Steve Nash conquista una vittoria di gran prestigio sul parquet di Boston mostrando armonia offensiva e soprattutto intensità nella propria metà campo, anche da parte delle proprie superstar. Ah, a proposito tra tutti i regali ricevuti non ci crediamo che ne abbiate scartato uno più bello del ritorno sul parquet di Kevin Durant;
- Dopo il derby giocato nella notte di apertura, arriva una vittoria anche per entrambe le squadre di Los Angeles. I Lakers hanno la meglio su Luka Doncic (sí, con questo roster privo di Porzingis scrivere Dallas Mavericks o Luka Doncic è più o meno la stessa cosa) senza mettere nemmeno la terza marcia. I Clippers si prendono una piccola rivincita su quei Denver Nuggets che avranno costellato i loro incubi per tutta la durata dell’estate dopo l’esclusione dai Playoff. È ancora dannatamente presto anche solo per ragionarci e discuterne ma questo potrebbe essere l’anno giusto per avere il derby in finale di Conference;
- Rimane una sola considerazione per parlare dei successi di Miami e Milwaukee su New Orleans e Golden State nelle due sfide est-ovest della serata. Difficile riassumere tutto, anche perché Antetokounmpo è una parola lunghissima che ruba un sacco di caratteri. Vi basti sapere che la squadra di Giannis è più forte dell’anno scorso, ma non sembra ancora pronta per il titolo. Che la squadra di Curry è un’accozzaglia difficilmente allenabile, ma ha pescato un gran talento al draft. Che la squadra di Williamson in realtà al momento è la squadra di Ingram (che giocatore!) e che quando tutti matureranno completamente a New Orleans si farà una gran festa. E infine che Miami è un collettivo e con le arene vuote e in situazioni particolari i collettivi sono ciò che fa vincere le partite.
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