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2 min

- di Alessandro Ginelli

Considerazioni sparse post Verona-Inter (1-2)


L'Inter di Antonio Conte non ha ancora la formula magica per la sua perfezione, ma sicuramente ha trovato quella per vincere le partite importanti.


- In uno dei primi video con cui l'Inter ha presentato Antonio Conte come suo nuovo allenatore, il tecnico salentino si prestò a un siparietto con il presidente Zhang in cui chiese a tutti di dimenticare la "Pazza Inter". Apriti cielo, la pazzia è parte del DNA nerazzurro e non si può rinnegare. Ecco, dopo un anno e mezzo e una marea tumultuosa di vicissitudini di ogni tipo ci ritroviamo davvero davvero vicini a quella previsione. L'Inter in Serie A da un mese e mezzo a questa parte è tutto fuorché pazza. Potrà essere ripetitiva, cinica, a tratti anche noiosa, specialmente nei primi tempi. Ma è soprattutto straordinariamente vincente;

- Il primo tempo del match di stasera contro l'Hellas Verona è la definizione di che cosa sia davvero una partirta giocata "uomo contro uomo". Da quando l'Atalanta di Gasperini ha iniziato a mietere successi in Italia si è un po' abusato di questa terminologia tattica, ma stasera sembrava realmente di vedere dall'alto una scacchiera in cui ogni pedina aveva il suo rispettivo riferimento, con la scelta del cambio di modulo da parte di Conte (3-4-2-1 speculare a Juric) a favorire il tutto. Non a caso nel primo tempo, proprio come negli scacchi, le occasioni sono arrivate solo in seguito a splendide giocate individuali o pacchiani errori;

- Proseguendo la metafora degli scacchi si può dire che nel secondo tempo l'Inter prenda il controllo della partita sul lato destro della scacchiera, dove Achraf Hakimi sale in cattedra con il passare dei minuti, facendo a fette Di Marco. Una volta accumulato e capitalizzato il vantaggio con la gran girata di Lautaro l'equilibrio di fatto non esiste più. L'Inter gioca meglio e controlla ed è solamente un buffer clamoroso di Handanovic a dare la parvenza di un risultato incerto. Il gol di Skriniar è il tramite per una vittoria meritata;

- L'Hellas Verona prosegue il suo cammino di crescita anche nella sua prima sconfitta stagionale contro una big. Il fatto di occupare la parte sinistra della classifica è un mezzo miracolo per una squadra che oggi più che mai era farcita di "bambini" (termine che mi permetto di rubare allo stesso Juric) certamente talentuosi, ma ancora dannatamente leggeri per la massima categoria: Salcedo e Colley su tutti. Il sistema e l'organizzazione rimangono impressionanti e goduriosi per gli amanti del calcio intenso, ma questo Hellas è qualcosina meno rispetto a quello dell'anno scorso;

- Con la vittoria di stasera per la prima volta dall'inizio del campionato l'Inter assapora (vedremo se soltanto per qualche ora) il primo posto in classifica. Il fatto che la squadra di Conte sia arrivata alla sosta in questa situazione, considerate tutte le polemiche che hanno fatto seguito alla rovinosa eliminazione in Champions League e alla continua assenza del "bel gioco" deve rappresentare il miglior messaggio per i tifosi nerazzurri e il peggior campanello d'allarme per gli avversari. Si guarderanno indietro?

 

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Nato a Cremona il 23/11/1996. Conserva nell'armadio i pantaloncini del suo esordio in Serie D allo Stadio Euganeo di Padova. Non sa scegliere tra la parte sinistra e quella destra del proprio cervello e nemmeno quale sia il suo sport preferito. È fermamente convinto che il Paradiso sia un'Olimpiade che dura in eterno.

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