Considerazioni sparse post Roma-Torino (3-1)
La Roma approfitta dello stop delle altre big, il Toro prosegue nella sua annata disgraziata.
- La Roma cambia poco rispetto all’ottima prova di Bologna, lasciando fuori Pedro per confermare il golden boy Villar in regia e Pellegrini sulla trequarti. Meccanismi e principi di gioco restano invariati e, anche senza la consueta intensità, arrivano 3 punti piuttosto agevoli;
- Il Toro si presenta con un piano gara reso piuttosto evidente dal suo 3-5-1-1: intasare le zone centrali del campo per contenere il quadrilatero giallorosso. I granata partono bene e con un piglio propositivo, ma dopo soli 15 minuti arriva il turning point del match: Singo, il più promettente dei suoi, esce ingenuamente di scena per un doppio giallo;
- Conquistata la superiorità numerica, la Roma alza la posizione dei suoi due “braccetti” di difesa e si specchia un po’ prima di chiuderla già nei primi 45’. Spinazzola e Mkhirayan sono i soliti fattori in quasi tutte le azioni offensive della squadra, il ritrovato Pellegrini inanella la terza prova convincente di fila e Smalling guida con sicurezza la difesa mettendo più di una pezza. Unici insufficienti Ibanez, colpevole sul gol nel finale di Belotti, e soprattutto Bruno Peres: schierato per dare fiato a Karsdorp, è costretto a far entrare l’olandese dopo soli 45’. Nel Toro, bene Edera e Belotti, che canta e porta la croce (ma ha sulla coscienza un retropassaggio sciagurato). Bocciati invece Bremer e Lukic;
- Per i granata sembrano esserci tutti gli ingredienti per la classica stagione maledetta, nella quale nulla gira per il verso giusto, tra beffe nel finale e pessime prove. E’ inevitabile che aleggi lo spauracchio della depressione sportiva con la conseguente retrocessione finale. Rischiando di essere impopolare, non credo che l’esonero di Giampaolo sia la soluzione: la gara era stata preparata bene e, una volta trovata un po’ di fiducia col gol dell’1-3, la squadra ha mostrato trame di gioco interessanti. A livello di produzione offensiva il Toro è stata una della migliori squadre di queste prime 12 giornate, anche se ha solamente 6 punti: è palese che la fase difensiva vada sistemata, e in fretta;
- A rappresentare plasticamente il buon avvio della Roma ci pensa la classifica: i punti sono 24 –contando una sconfitta a tavolino- in 12 giornate, con il terzo posto insieme alla Juventus. Tra 3 giorni arriva una sfida delicatissima all’Atalanta: un bel banco di prova per misurare le ambizioni giallorosse.
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