Che giocatore è Cristiano Ronaldo alle soglie del 2021?
Dal confronto delle statistiche fatte registrare dal campione portoghese ai tempi di Madrid con quelle giunte all'ombra della Mole Antonelliana, si evince la lenta, ma costante involuzione di Cristiano Ronaldo, che Pirlo ha contro-intuitivamente riportato nel ruolo di attaccante esterno sinistro/prima punta di movimento.
In qualsiasi tipo di relazione, deve essere dura convivere col dubbio che l'amore vero non sia mai sbocciato. Convivere con il costante timore di essere lasciati per un altro od un'altra. Qualcuno di più bello o più bella, più ricco o più ricca, più famoso o più famosa.
Insomma: deve essere dura accompagnarsi ad uno come Cristiano Ronaldo, sapendo che questi potrebbe non aver mai ricambiato, durante il tempo trascorso assieme, alcun sentimento romantico.
Deve essere dura, sotto questo aspetto, essere la Juventus.
Preferendo la Coppa al campionato, anteponendo i propri record alle esigenze della propria consorte, il pluri-pallone d'oro CR7, non accompagnando la sua “vecchia signora” a Benevento qualche settimana fa (seppur di comune accordo o comunque col benestare del tecnico), ha alimentato ancora una volta le dicerie che lo dipingono come un amante egocentrico, egoista ed opportunista: sarà mica che il rapporto tra “madama” ed il bel giovinotto si sia fatto logoro?
Può darsi, perché di recente le voci di mercato che vogliono l'asso portoghese lontano da Torino si sono moltiplicate. Autoesporte.globo.com, ad esempio, scrive di un rinnovato interesse nei suoi confronti da parte del Manchester United, che, forte del supporto finanziario del main sponsor Chevrolet, sarebbe pronto a fare follie per accaparrarselo. Altri portali, invece, rilanciano indiscrezioni (un po' meno credibili a dire il vero), dalle quali sembrerebbe che CR7 possa essere utilizzato come pedina di scambio per arrivare a Javi Martinez, mediano del Bayern Monaco.
Non si dispone della palla di vetro per capire cosa succederà al termine della stagione, ma comunque vada a finire, cari amici juventini, animo! Ricordatevi che la bellezza sfiorisce, ma lo status che si è guadagnato trascende il tempo. L'eventuale separazione non sarà di certo una catastrofe perché sul viso del portoghese sono comparse le prime rughe, mentre la Juventus rimarrà sempre la Juventus: è questo ciò che certificano i dati raccolti da Tom Worville e Michael Cox (il celebre autore di “The Mixer” e “Zonal Marking”).
I due giornalisti, sulle pagine online del “The Athletic”, hanno messo a confronto le statistiche fatte registrare dal fenomeno portoghese ai tempi di Madrid con quelle più recenti, giunte all'ombra della Mole Antonelliana, e dalla comparazione dei numeri si può evincere che:
- innanzitutto, Ronaldo salta l'uomo sempre più raramente e, se si escludono dal computo i calci di rigore positivamente trasformati, va in gol decisamente meno che in passato;
La tabella a lato mostra l'evoluzione delle medie gol e assist a partita tenute da Cristiano Ronaldo nella Liga e nella Serie A. Considerato il campione esiguo di partite, il dato relativo a questo inizio di stagione non deve ingannare: il portoghese ha raggiunto i propri picchi personali nel 2014-15, stagione a partire dalla quale è cominciata una lenta, ma costante, involuzione.
Ancor più evidente è il netto calo dei tentativi di dribbling a partita effettuati da Ronaldo in Liga e Serie A. 11 anni fa, il portoghese provava a saltare l'uomo per ben sei volte a partita. Nel corso della sua ultima stagione trascorsa alla Juventus, il numero di tentativi si è più che dimezzato (Via @The Athletic).
- in secondo luogo, si può notare che non è soltanto diminuita la sua prolificità offensiva, è progressivamente calata anche la varietà che l'ha contraddistinto, nel tempo, in fase realizzativa. CR7, infatti, non segna quasi più di testa o su calcio di punizione (una volta uno dei suoi marchi di fabbrica) e va sempre più spesso a bersaglio arrivando alla conclusione dall'interno dell'area di rigore avversaria.
Il gol segnato alla Sampdoria, clamoroso per stacco ed elevazione, rimane comunque una delle poche reti realizzate di testa, in Serie A, da Cristiano Ronaldo.
Dopo 43 tentativi infruttuosi, costatigli un digiuno durato quasi 2 anni, Ronaldo ha trovato il suo primo gol su punizione in Serie A lo scorso luglio, nel Derby contro il Torino.
A CR7 le cose non stanno andando meglio neanche dal punto di vista dei gol segnati da fuori area, come potete vedere dal grafico a lato, riassuntivo delle reti dalla distanza realizzate dal portoghese nelle leghe "domestiche".
- infine, dal numero di lemmi pronunciato in questi anni torinesi, si può constatare che l'italiano di Ronaldo non è affatto migliorato (perciò, carissimi lettori, non fate come lui, non scegliete E-Campus).
Scherzi a parte, del lento processo di trasformazione in centravanti d'area di rigore, che ha interessato il portoghese nelle ultime stagioni trascorse da “galactico”, non pare essersi accorto Andrea Pirlo. Il ct., infatti, sulle orme di Maurizio Sarri, convinto di avere ancora a disposizione il miglior Ronaldo, gli ha affiancato Alvaro Morata, riportandolo così nel ruolo di attaccante esterno sinistro/prima punta di movimento.
A Madrid, Ronaldo è partito da numero 7, ma ha chiuso da numero 9 (via @The Athletic).
Rispetto alle prime stagioni coi "blancos", le reti realizzate da Ronaldo in contropiede nelle ultime stagioni sono davvero poche (via @The Athletic).
In proposito, i dati relativi al numero di tocchi a partita nelle varie zone del terreno di gioco sono abbastanza chiari: Ronaldo, nel sistema introdotto dall'allenatore bresciano, contribuisce di più alla costruzione della manovra, si abbassa a ricevere più frequentemente ed è più coinvolto nelle zone centrali del campo di quanto non accadesse durante il suo ultimo anno spagnolo.
La tabella a lato, aggiornata al 26/11/2020, evidenzia il maggior coinvolgimento di Ronaldo nella costruzione della manovra juventina, rispetto a quanto avvenuto a Madrid.
Fino ad ora, le controintuitive scelte del tecnico bresciano non hanno pregiudicato, in senso strettamente quantitativo-numerico, la partecipazione del numero 7 alle fasi di rifinitura e di finalizzazione (e questo è certamente un dato positivo), tuttavia ci si può comunque domandare se sia una buona idea andare contro quel naturale trend cominciato a Madrid che ha aiutato le “merengues” ad aggiudicarsi tre titoli europei consecutivi.
In fondo, Ronaldo sta lentamente smarrendo la facilità di corsa che all'inizio della carriera l'ha portato ad essere spostato, adattato ed, infine, consacrato alla fascia sinistra del campo, ed i dati raccolti dal "The Athletic" certificano che non è più quel giocatore che si divorava ampie porzioni di campo per andare a battere a rete da fuori area, magari dopo aver superato il diretto marcatore con un rapido cambio di direzione.
Il calo di rendimento del portoghese è globale, per certi versi normale, ma purtroppo per lui sempre più evidente.
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