Considerazioni sparse post 11a giornata di Bundesliga
L’esonero di Favre, i primi segnali di stanchezza del Bayern Monaco ed il primato del Leverkusen.
- L’esonero di Lucien Favre era soltanto una questione di tempo. In molti lo sostenevano già da un anno, poi l’arrivo di Haaland ha mascherato i difetti di una squadra che non ha mai espresso davvero al top il proprio potenziale. Sparito Haaland, tolta la maschera. La scelta di Terzic, vice di Favre che traghetterà fino a fine stagione, è la più logica in un anno tremendamente frenetico. A giugno ci sarà più tempo. E soprattutto più scelta;
- Il Bayer Leverkusen è meritatamente in testa alla classifica. Un paradosso se pensiamo al mercato estivo e alle cessioni di Havertz e Volland. Peter Bosz però non è stato tra i più dispiaciuti probabilmente, perché ha potuto mettere Wirtz nel cuore del gioco del suo 4-3-3, modulo prediletto. Non è un caso che dopo il cambio di modulo il Bayer abbia ingranato e sia la squadra più solida e in salute della Bundesliga. Ah: dopo l’infrasettimanale c’è il Bayern…;
- A proposito. Da Monaco dicono che non vogliono cercare scuse, ma un fatto c’è: il Bayern è stanco. Umanamente, la cosa più normale del mondo. Un anno estremamente frenetico affrontato con una rosa ampia, sì, ma che non dà garanzie al 100% se si arriva dopo il sedicesimo uomo. La pausa, per quanto breve, sarà decisiva;
- Chi non è stanco è il Wolfsburg. L’uscita dall’Europa League di agosto sembrava un disastro, invece è stata paradossalmente una fortuna. Impossibile pensare che potesse tenere questo ritmo in campionato. Con le altre ‘impegnate’, il quarto posto rischia di essere alla portata;
- Complimenti a Manuel Gräfe, arbitro della partita tra Augsburg e Schalke 04. Non tanto per l’aspetto tecnico e decisionale a livello di gioco, ma per come ha gestito la situazione Mark Uth, caduto a peso morto dopo aver perso i sensi (fortunatamente sta bene). Calma, freddezza e tatto. Lasciando ai protagonisti, tutti sotto shock, la decisione di continuare a giocare o meno.
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