Considerazioni sparse post Lazio-Verona (1-2)
Il Verona continua a far la storia.
- “Musica maestro!”, era il seguito di Fantasia, nota pellicola Disneyana, ed è lo stesso invito che rivolgiamo all’Olimpico affinché venga fatto risuonare l’inno della Champions perché la Lazio possa tornare Dr Jekyll. Invece stasera, sul campo sì è stati costretti a vedere il malefico Dr. Hyde;
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Il nostro lavoro si basa sull'impegno e la passione di una redazione giovane. Tramite l'associazione ci aiuti a crescere e migliorare sempre la qualità dei contenuti. Associati ora!- Intensità, pressing, corsa ma mai pericoloso coi suoi uomini in avanti: questo è il Verona che porta via bottino pieno. Juric si conferma un ottimo allenatore che ha assemblato una squadra molto croata nello spirito e con Yashin travestito da Silvestri;
- La Lazio, in pieno spirito natalizio, regala i due gol alla compagine veronese e non basta un ottimo Caicedo a cercare di raddrizzare la barra della partita;
- Confusione, mai gioco palla a terra senza l’anima spagnola che risponde al nome di Luis Alberto, e secondi su ogni palla: questa la partita biancoceleste. Senza gioco non c’è via d’uscita;
- Savic si conferma maledettamente Yugo: croce e delizia. Acerbi esce subito e questa è una notizia. I restanti, cambi compresi, non incidono. Per quanto possibile si dannano, rimangono impalpabili.
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Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.
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