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, 10 Dicembre 2020
5 minuti

10 cose del turno di Champions League che non vorremmo vi foste persi (n°6)


Ci sono almeno 5 o 6 partite che si sarebbero tranquillamente potute non giocare senza che nessuno se ne accorgesse, ma ciò non significa che sia tutto da buttare, anzi.


1) L'esordio di Youssoufa Moukoko

Celestine Babayaro è senza ombra di dubbio uno dei nomi più iconici e memorabili della storia del calcio, almeno come soddisfazione che lascia in bocca al termine della pronuncia. Forse è per questo che ci dispiace un po' vedere il suo nome scomparire da una delle statistiche più fighe della Champions League: il più giovane a esordire.

Da ieri infatti lo scettro di giovane principe è nelle mani di Youssoufa Moukoko, giovane attaccante del Borussia Dortmund che ha messo piede in campo nel momento in cui il suo orologio biologico indicava 16 anni e 18 giorni. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità Youssoufa, trattaci bene questa statistica che ci teniamo.

2) L'impennata di chiamate ai cardiologi in provincia di Roma

Tra il settantasettesimo minuto e il novantaduesimo minuto ci sono, almeno stando all'algebra tradizionale. quindici minuti di tempo. Ecco, ora andate a chiedere a un tifoso laziale se quelli compresi tra il gol del pareggio del Brugge e la traversa colpita da De Ketelaere (che giocatore) gli sono sembrati 15 minuti e avrete la risposta alla domanda: "il tempo si può considerare soggettivo"?

Dopo il 92' si è andato avanti a giocare ancora un po' tra l'altro, ma pare che tutti i tifosi biancocelesti in quel momento fossero al telefono con il proprio cardiologo per ottenere rassicurazioni. Vent'anni dopo, comunque, missione compiuta!

3) Il dissing tra Angelino e il "The Sun"

Angelino è il miglior terzino sinistro di questa Champions League, ma con distacco,  tipo che tra lui e il secondo miglior terzino sinistro ci sta un altro Angelino. Ecco perché dopo l'ennesima prestazione celestiale e il gol messo a segno contro lo United ha preso bene il giusto essere considerato dal "The Sun" un "Manchester City Eject". Lo spagnolo ci ha tenuto a rispondere su Twitter "Ma quale scarto? Sono io che ho deciso di andarmene. Mostrate un po' di rispetto nei titoli". Tipo quando dici a tutti che ti sei lasciato con il partner, ma è stata una decisione tua.

Di giustezza.

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4) Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir che si inginocchiano contro il razzismo

Dell'episodio del quarto uomo rumeno che ha causato la sospensione del match tra PSG e Istanbul Basaksehir si è già parlato molto e quindi dubito che il tema sarebbe stato adatto per questa rubrica. Un po' meno si è parlato del comune accordo tra le due squadre mostrato dal primo secondo in cui ci si è accorti del fatto fino al gesto concordato di inginocchiarsi al centro del campo per dare un segnale contro il razzismo.

Leggevo quest'oggi un pensiero molto interessante che diceva che l'unica arma che il calcio ha per debellare le tendenze razziste negli stadi è fermare il suo spettacolo ogni volta che anche il più piccolo gesto si manifesta. Bravi quindi i 22 in campo a scegliere la linea comune e bel messaggio inviato a tutti. Poi, certo, non starei ad aprire l'anta di quell'armadio in cui si finisce a parlare della credibilità di una squadra gestita da Erdogan che parla di diritti umani, ma crediamo alla bontà dei singoli e sorvoliamo.

5) Noi tutti che ci inginocchiamo di fronte alla prestazione di Neymar

Fermare lo spettacolo ha senso perché può far capire davvero a tutti cosa si rischia di perdere quando il calcio dice stop: prestazioni come quella di Neymar, per esempio. Nel 5-1 finale O Ney ne segna 3, si procura il rigore e avvia l'azione del quinto. In mezzo una miriade di giocate di classe sopraffina e la sensazione di dominio totale sul match suggellata dalla meraviglia del primo gol con tunnel al diretto avversario e destro a giro sotto l'incrocio.

Ci sono momenti in cui Neymar ci sembra addirittura un talento sprecato e questo rende l'idea di quanto sia forte.

Una prestazione disumana.

6) Mohammed Salah che segna per errore

Tra le partite che forse si poteva fare a meno di giocare c'è sicuramente Midtjylland-Liverpool. Al 4' il Midtjylland manda in porta Salah, letteralmente spalancandogli la strada verso la porta. Salah è stato candidato insieme a Cristiano Ronaldo, Messi e Ronaldinho al titolo di miglior giocatore del ventennio. Avrebbe davvero bisogno di questo gol? No, ma mentre sta correndo tocca per sbaglio la palla con la suola del piede destro infilandola sotto le gambe del portiere.

Uno dei gol più non necessari della carriera di Momo, ma quando ti ricapita di segnare a Herning?

7) Il tunnel di Pessina

Mentre tutta Italia condivideva spasmodicamente messaggi vocali nei gruppi Whatsapp, a Zingonia c'era un gruppo che lavorava, provando a lasciarsi alle spalle frizioni evidenti ma non degenerate, per passare il turno di Champions League per il secondo anno consecutivo e riscrivere la storia dell'Atalanta. Il simbolo della vittoria sull'Ajax e del conseguente obiettivo raggiunto è Matteo Pessina: entrato nel sistema di Gasperini, esaltato dai movimenti di Gomez, il giovane centrocampista azzurro ieri ha fatto una prestazione che è la sintesi delle anime dell'Atalanta. Il simbolo è il tunnel con cui ha letteralmente mandato fuori dal campo il suo marcatore, prima che Lisandro Martinez gli negasse la gioia dell'assist.

8) I sorprendenti 90 minuti di Douglas Costa

Non sappiamo quando si sia giocata l'ultima partita in cui Douglas Costa è rimasto in campo per 90 minuti compresi i recuperi, prima di quella giocata dal Bayern contro la Lokomotiv Mosca, in cui ha pure confezionato un assist. Probabilmente è un tempo che potremmo definire "giurassico".

Ciò che diamo per certo è che da quando il buon Douglas è tornato a Monaco di Baviera non si è (ancora) infortunato nemmeno una volta. Douglas, speriamo tu non legga. Se leggi, toccati più che puoi.

9) Gli ancor più sorprendenti 90 minuti di Yuto Nagatomo 

Nel 2020 credete sia ancora possibile vedere il 36enne Yuto Nagatomo giocare 90 minuti in un match di Champions League? Beh, diciamo che la sesta giornata della fase a gironi può far succedere anche questo.

Ha giocato bene il buon Yuto? No, non necessariamente. Ma tanto gioca nella squadra che ha appena battuto il record di sconfitte consecutive nella competizione e in casa del Manchester City. Che cosa aveva da perdere? Rispondiamo noi: nulla, perché Yuto ha vinto nella vita.

Che personalità il buon Yuto.

10) La tensione dei giocatori del Borussia Mönchengladbach

Il Borussia Mönchengladbach di Marco Rose è certamente una delle sorprese di quest'edizione 2020/21 della Champions League. Andare a Madrid avendo la possibilità di scrivere il proprio destino non è cosa per tutti, ma nemmeno riuscirci. Infatti, nel match più importante della propria storia recente i ragazzi terribili della squadra tedesca sono andati sotto di brutto contro un Real che queste partite non le sbaglia MAI e sotto i colpi di Karim Benzema.

Il calcio però regala una seconda opportunità un po' a tutti e a partita conclusa i giocatori e lo staff tecnico si sono radunati intorno a un tablet per seguire il match di San Siro in diretta, scoppiando in un urlo di gioia al triplice fischio. Contenti loro, un po' meno tutti i tifosi dell'Inter. È lo sport, da sempre, crudele e affascinante.


 

Autore

  • Nato a Cremona il 23/11/1996. Conserva nell'armadio i pantaloncini del suo esordio in Serie D allo Stadio Euganeo di Padova. Non sa scegliere tra la parte sinistra e quella destra del proprio cervello e nemmeno quale sia il suo sport preferito. È fermamente convinto che il Paradiso sia un'Olimpiade che dura in eterno.

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