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, 28 Novembre 2020

Considerazioni sparse post Atalanta-Verona (0-2)


Troppo, in questo momento, il doppio impegno per la squadra di Gasperini.


- Niente da fare. Sembra di capire che ci sia un’Atalanta da Champions e un’Atalanta da Serie A. Troppo, in questo momento, il doppio impegno per la squadra di Gasperini, che alterna prestazioni superlative ad altre poco più che sufficienti. Certo, oggi fino al vantaggio del Verona ha giocato una buona partita. Da lì in poi più nulla;

- Merito di Juric, capace all’intervallo di cambiare totalmente la partita, probabilmente consapevole del fatto che l’Atalanta a un certo punto sarebbe stata anche un po’ stanca. L’ingresso di Miguel Veloso ha messo in grande difficoltà i nerazzurri: giocatore sottovalutato, il portoghese. Com’è forse sottovalutato anche questo Hellas, che con tutta probabilità correrà per un posto nelle coppe europee;

- Primo gol in stagione per Zaccagni, classe 1995 che ha già messo a segno tre assist e va tenuto in considerazione anche in ottica nazionale. Bravissimo tra le linee, bravissimo ad allargarsi e a correre nello spazio, bravissimo sotto porta a chiudere la partita. Chapeau;

- Nell’Atalanta c’è anche un po’ di confusione. E un po’ di sfortuna. Tante, troppe le palle gol mangiate nei settanta minuti che hanno preceduto il vantaggio gialloblù. Poi, sul più bello, quando Ilicic e Zapata sembrava fossero ad un passo dallo sbloccarsi, vengono sostituiti. Nel momento in cui è poi cambiata la partita e la squadra nel suo complesso è sembrata piuttosto spaesata;

- A Gasperini, più che altro, sembrano mancare i ricambi sugli esterni. Mojica non è Gosens e la partenza di Castagne in estate ha lasciato l’Atalanta orfana di quel giocatore in grado di giocare a destra come a sinistra e i risultati sono disastrosi. La differenza tra la partita col Liverpool e quelle con Spezia e Verona è stata soprattutto lì, sulle fasce, dove i nerazzurri hanno sempre fatto male agli avversari negli ultimi anni.

  • Racconto l’Atalanta su Bergamo TV e su L’Eco di Bergamo. Fanatico delle statistiche, amante del calcio e delle sue polemiche, senza mai prendersi troppo sul serio.

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