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26 Novembre 2020
2 minuti

Considerazioni sparse post Sampdoria-Genoa (1-3)


Forse ve lo siete perso, ma oggi pomeriggio si è giocato un bel derby della Lanterna, che ha confermato i progressi di Scamacca.


- La prima considerazione non può che essere sull'orario. Nonostante fosse quasi impossibile trovare alternative (a causa del calendario fittissimo e della proibizione di trasmettere partite in contemporanea con le competizioni UEFA) è difficile trovare qualcosa di più triste di un derby del genere giocato senza pubblico in un anonimo giovedì pomeriggio;

- Primo tempo tutto a tinte blucerchiate. Oltre al gol, la Samp macina gioco e crea occasioni con grande facilità. Nonostante assenze e turnover, specialmente a centrocampo Ranieri dispone di cambi di primo livello: in particolare Valerio Verre che, posizionato tra le linee, fa perdere ogni riferimento alla difesa genoana;

- Maran riesce a svoltarla con i cambi, rivoltando il centrocampo come un calzino e rompendo l'asse Yoshida-Silva-Verre, vera e propria spina dorsale del gioco blucerchiato. L'ingresso di Badelj al posto di Zajic ha aggiunto equilibrio in fase di difesa posizionale e, soprattutto dall'ingresso di Lerager in poi, chiuso ermeticamente gli spazi centrali;

- Bravo Maran, ma anche Ranieri ci mette del suo: dopo i cambi azzeccati dagli avversari non propone alcuna soluzione efficace alla copertura su Verre, né trova un modo per fare arrivare palla a La Gumina. Poi, 15 minuti di follia: verso la metà del secondo tempo, la Samp si trova ipersbilanciata senza alcun motivo e per ben tre volte è costretta a difendere contropiedi in parità o inferiorità numerica;

- Oggi un nome spicca su tutti: Gianluca Scamacca. Oltre a due gol e mezzo (il gol di Lerager è un tap-in in seguito a un miracolo di Audero proprio su Scamacca) sforna una prestazione di grande sacrificio e, soprattutto, di una precisione tagliente. Dalla partita di oggi sembra trovarsi particolarmente bene con i movimenti di Shomurodov e chissà che questa coppia non riesca a trovare più spazio nelle prossime uscite.

  • Genovese e sampdoriano dal 1992, nasce in ritardo per lo scudetto ma in tempo per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni. Comincia a seguire il calcio nel 1998, puntuale per la retrocessione della propria squadra del cuore. Testardo, continua imperterrito a seguire il calcio e a frequentare Marassi su base settimanale. Oggi è interessato agli intrecci tra sport, cultura e società.

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