
- di Matteo Orlandi
Considerazioni sparse post Italia-Polonia (2-0)
L’Italia va sempre più veloce (ma portate una camomilla ad Alberto Rimedio).
- È un po’ di tempo che si dicono sempre le stesse cose sull’Italia di Mancini, per fortuna. Gran solidità difensiva, ottimo palleggio a metá campo, bei fraseggi, un po’ di sterilità offensiva. Le partite passano e il dna di questa squadra rimane immutato tanto quanto il giudizio positivo sull’operato di Mancini. Non vediamo l’ora di vederla contro avversari più probanti;
- Oggi solo note positive. Nessun giocatore sceso in campo merita l’insufficienza. Tutto il gruppo ha risposto bene alla partita, contro una Polonia tutto sommato mediocre ma sempre ostica da sconfiggere. Benissimo il centrocampo con un Barella ormai devastante. Anche Locatelli è sbocciato definitivamente. La coppia Acerbi-Bastoni ha passeggiato contro Lewandowski e non era cosí banale;
- Il fuoco nella partita l’ha portato Domenico Berardi, autore di una mezzora finale brillante. A nostro parere in un mondo perfetto Berardi dovrebbe indossare la maglia numero 10 ed essere titolare inamovibile di questa nazionale. Perchè ció non sia (ancora) successo non lo sappiamo. Nessun altro italiano ha il suo talento in quella zona di campo e oggi lo ha dimostrato un’altra volta. Nessuno;
- A quanto pare basterà non fare danni contro la Bosnia per vincere il girone di Nations League e andarci a giocare il trofeo nelle final four. Se dicessimo che la cosa ci eccita in un qualche modo diremmo una bugia. Di questi tempi peró non si butta niente. Vogliamo vedere questa squadra giocare partite che contano. Non giochiamo un Mondiale o un Europeo dal 2016 e non ce la facciamo più;
- Alberto Rimedio è un onesto lavoratore del servizio pubblico che da anni commenta una Nazionale che anche per forza di cose non regala troppe emozioni. Stasera Rimedio ha provato a darci tutte le emozioni che ci sono mancate negli anni. Il suo entusiasmo era degno di una finale mondiale tanto quanto la sua aggressività contro il povero arbitro Turpin, tacciato stasera di ogni tipo di crimine. Anche meno Rimedio dai, che la tifiamo lo stesso la nazionale.
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È nato pochi giorni dopo l’ultima Champions League vinta dalla Juventus. Ama gli sportivi fragili, gli 1-0 e i trequartisti con i calzettini abbassati. Sembra sia laureato in Giurisprudenza.
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