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, 8 Novembre 2020

Considerazioni sparse post Milan-Verona (2-2)


Un Milan in versione Penelope fa, disfa e chiude in pareggio.


- Piace l’atteggiamento con cui entra in campo il Verona, che riesce a mettere sotto il Milan nei primi dieci minuti come in Italia ultimamente non stava riuscendo a nessuno. Il goal iniziale non arriva per caso, poi ha la fortuna di trovare il raddoppio in maniera rocambolesca nel momento migliore dei rossoneri, a loro volta bravi a non perdersi d’animo e rifarsi subito sotto;

- A proposito di reti subite, Pioli deve fare qualcosa per la difesa sui calci piazzati: ad esclusione della rete di Lukaku nel derby, tutti gli altri goal subiti quest’anno dalla sua squadra in campionato sono arrivati sugli sviluppi di un calcio da fermo. Arrivare sempre dopo gli avversari sulle seconde palle può essere una questione di attenzione, ma anche di organizzazione e a questo punto non si può più parlare di casualità;

- La personalità con cui il Milan reagisce nella ripresa è di buon auspicio per il proseguimento della stagione. Non è facile mantenere la lucidità dopo essere andati sotto di due reti contro una squadra ben organizzata come quella di Juric, che fino ad oggi vantava la migliore difesa del campionato e schiacciarla nella propria area di rigore, a riprova che a livello di consapevolezza dei propri mezzi non è cambiato nulla dopo la brutta sconfitta in Europa League;

- È doveroso dedicare una considerazione a Silvestri, che si porta a casa almeno metà del punto raccolto dalla sua squadra questa sera a San Siro. Il portiere del Verona para tutto quello che è possibile e anche qualcosa di più, mostrando anche personalità in occasione del rigore sbagliato da Ibrahimovic andando furbescamente a provocarlo quand’era pronto a calciare. Parliamo di un portiere di esperienza, cresciuto molto negli ultimi anni, che ora è tra i migliori del nostro campionato;

- Il risultato finale va un pochino stretto al Milan che, se da un lato ha il merito di non mollare mai, dall’altro può recriminare per alcuni errori decisivi. Questo non toglie nulla ad un Verona che ha approcciato bene la partita e ha provato a giocarla a viso aperto finché ha potuto e poi è stato bravo a difendere il risultato utile fino alla fine. Juric è un grande allenatore, di quelli che tirano fuori sempre qualcosa di più dai propri uomini e anche quest’anno la sua squadra sarà la mina vagante della Serie A.

  • Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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