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, 7 Novembre 2020

Considerazioni sparse post Cagliari-Sampdoria (2-0)


Il nuovo Di Francesco vince e convince.


- Il primo tempo sembra la naturale prosecuzione di Sassuolo - Udinese di ieri sera: a parte la traversa di Joao Pedro, l'unica emozione arriva dall'espulsione di Augello. I portieri non vengono mai chiamati in causa ma, più che per merito delle difese, per demerito di attacchi pigri e imprecisi. La seconda frazione si fa più movimentata e il Cagliari la porta a casa meritatamente approfittando di ogni spazio lasciato dagli avversari;

- Il rosso ad Augello mette in luce la principale lacuna nella rosa blucerchiata, ovvero l'assenza di sostituti per i due terzini titolari. Così Ranieri si trova a dover adattare Bereszynski a sinistra e addirittura a spostare Candreva sulla linea dei quattro difensori per più di cinquanta minuti, perdendo un'arma importante per l'attacco e togliendo ulteriori sicurezze in fase difensiva;

- Il Cagliari gioca una buona partita sotto tutti i punti di vista. Dimenticando un paio di disattenzioni di Godin coperte magistralmente da Walukiewicz (che, incredibilmente, sembra essere il più esperto tra i due centrali rossoblù), oggi tutto gira alla perfezione: gli inserimenti di Nandez e Joao Pedro, i tagli di Sottil, i movimenti di Simeone, la linea del fuorigioco, tutto funziona e dà l'idea di avere buoni margini di miglioramento;

- Una nota positiva per Eusebio Di Francesco: sebbene la rosa di inizio anno potesse sembrare in una certa misura disfunzionale alla sua idea di calcio, l'allenatore pescarese non si è incaponito forzando un'idea di calcio probabilmente irrealizzabile come temevano in molti. Ha saputo adattarsi e adattare il modulo agli interpreti, la squadra gli sta dando ascolto e i risultati stanno lentamente arrivando;

- Stando alla partita di questo pomeriggio, al di là del risultato, sia Cagliari che Sampdoria sembrano squadre di buon livello, con idee chiare e carattere da vendere. Certamente non le vedremo lottare per le posizioni di maggior prestigio, ma difficilmente saranno coinvolte nella lotta per non retrocedere e sarà interessante seguire il loro percorso e soprattutto quello dei loro giovani più interessanti: Damsgaard e Sottil su tutti.

  • Genovese e sampdoriano dal 1992, nasce in ritardo per lo scudetto ma in tempo per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni. Comincia a seguire il calcio nel 1998, puntuale per la retrocessione della propria squadra del cuore. Testardo, continua imperterrito a seguire il calcio e a frequentare Marassi su base settimanale. Oggi è interessato agli intrecci tra sport, cultura e società.

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