Considerazioni sparse post Udinese-Milan (1-2)
Zlatan fa volare i rossoneri, che mantengono la vetta.
- Piace l’idea di Gotti di rinunciare a Lasagna nella formazione iniziale, nonostante la buona media goal del suo attaccante contro i rossoneri, per dare spazio alla fisicità di Okaka e soprattutto alle capacità nell’1 vs 1 due esterni: Pussetto e Deulofeu. Questo crea qualche problema agli avversari, quando l’Udinese ha gli spazi per ripartire in velocità, complici anche le caratteristiche di Calabria e Theo, che faticano molto quando vengono puntati;
- Match non semplice per il Milan, che però scende in campo con la mentalità di una squadra che ha grande consapevolezza dei propri mezzi e non ha fretta di mettere la testa davanti. La squadra di Pioli ci mette qualche minuto a prendere possesso del campo, progressivamente alza il baricentro e va a prendersi il vantaggio, dopo il quale però commette l’errore di abbassare troppo il ritmo del match e dare fiducia agli avversari, che ad inizio ripresa ne approfittano per agguantare il pareggio;
- Prova opaca di Calhanoglu, che nella prima parte della stagione era stato il vero trascinatore dei rossoneri, soprattutto durante l’assenza di Ibrahimovic, mentre ora pare molto nervoso, fatica a trovare le giocate e non si capisce perché sia stato tolto soltanto nel finale. A pensare male verrebbe da dire che, anche inconsciamente, a pesare sia il discorso relativo al rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo giugno: un nodo che la dirigenza dovrà sciogliere il prima possibile;
- Chi non sbaglia praticamente una partita è proprio lo svedese, che anche oggi ha segnato una rete fondamentale in un momento di grande difficoltà della sua squadra che, pur macinando gioco, continuava ad andare a sbattere contro l’organizzata difesa dell’Udinese. Una perla in cui c’è tutto il suo repertorio: tempo di inserimento, fisicità, tecnica e atleticità, ma che soprattutto vale tre punti fondamentali per il Milan;
- Il risultato nel complesso è giusto, perché se è vero che l’Udinese ha fatto una buonissima partita, lo è altrettanto il fatto che a cercare la vittoria maggiormente sia stato proprio il Milan, che alla fine è riuscito a trovarla. Se prima abbiamo esaltato i meriti di un campione come Ibrahimovic, è giusto darli anche a Pioli che è riuscito ad inculcare nella testa dei suoi l’idea che i match non siano mai finiti fino al triplice fischio. Anche solo un anno fa, potete starne certi, avremmo parlato al massimo di un pareggio.