Considerazioni sparse post 5a giornata di Bundesliga
Il Lipsia mantiene la vetta della classifica lanciando segnali importanti. Lewandowski fa sempre gol.
- Chi sostiene che la Bundesliga non sia un campionato ‘allenante’ dovrebbe studiare l’evoluzione di Robert Lewandowski in attaccante totale. Molto più di un semplice goleador. Perché ha segnato otto goal nelle ultime tre di campionato con la naturalezza di chi è, attualmente, il miglior calciatore del mondo e sa di esserlo. Repertorio da antologia;
- La sfida a distanza tra Lewandowski e Haaland in stagione promette scintille. Purtroppo non possiamo sapere quanto durerà, visto che il norvegese riscuote gradimenti in giro per l’Europa. Di certo, in questo 2020 è difficile trovare due attaccanti più caldi di loro nello stesso campionato. Peraltro, hanno chiesto a Favre se il suo classe 2000 potesse competere con Lewa. Dopo aver pronunciato il nome del polacco, Favre ha indicato il cielo. È da lì che viene;
- Il Lipsia mantiene ancora la vetta della classifica mandando segnali importanti. La squadra di Nagelsmann sembra aver perso quel vizietto di lasciar punti per strada contro squadre di caratura inferiore. Ciò che devono dimostrare ora è di poter anche ottenere punti su campi complicati. Il prossimo tris? United in trasferta, Gladbach in trasferta, PSG in casa. Ricordiamo però che gli uomini di Nagelsmann sono stati gli unici a non perdere mai col Bayern l’anno scorso. Mica poco;
- Fare peggio dello Schalke era difficile. Eppure il Mainz ce la sta facendo. Zero punti in cinque partite, un allenatore cambiato, 15 goal subiti, sei fatti. Nonostante la sensazione che la squadra abbia solo bisogno di una botta di fiducia, perché i valori tecnici non sono inferiori a quelli di molte rivali. Un po’ come il club di Gelsenkirchen. Dopo le prime cinque uscite, però, da Mainz e Schalke di segnali positivi ce ne sono pochini.
- A proposito di individualità, invece. Maximilian Arnold ha fornito un assist e realizzato un goal nel 2-1 del Wolfsburg all’Arminia. Lasciando la sensazione, ancora una volta, di essere pronto al salto di qualità lontano dalla città della Volkswagen. Maturità, personalità e tecnica, a 26 anni. Probabilmente a basso costo. Il rischio di poter diventare un affare per tanti club alla ricerca di profondità a centrocampo.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Associati
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.