Considerazioni sparse post Dinamo Kiev-Juventus (0-2)
Tre punti e poco altro per la prima di Pirlo in Europa.
- La Juve non crea moltissimo in Ucraina ma beneficia della presenza in campo di un ottimo attaccante. Alvaro Morata conosce bene questo tipo di partite e sa cosa fare. Una doppietta completa, da attaccante vero. La straziante ricerca dell’attaccante alla fine si è conclusa bene;
- Nel complesso non si possono dare insufficienze all’undici bianconero di oggi. Il compitino è stato compiuto, con dedizione e attenzione. Per i fuochi d’artificio bisogna decisamente aspettare. A parte i tre punti non ci sono particolari passi avanti da segnalare;
- Pirlo cambia nuovamente in mezzo al campo e stavolta prova la coppia Bentancur-Rabiot. Tanta flemma e poche idee ma almeno si è vista un po’ di reattività più del solito senza palla. Benissimo Cuadrado a destra e bene Ramsey dietro le punte. Chiesa a sinistra conferma quello che già sapevamo su di lui. Fa tantissime cose, qualcuna male e qualcuna bene. È lontano dall’essere un giocatore determinante ma promette di essere titolare e in questo tipo di partite la sua frenesia è molto utile. Forse lo sarà meno quando ci sarà più da coprire contro avversari più competitivi;
- Sulla Dinamo Kiev poco da registrare, a parte la maglietta a nostro avviso meravigliosa. La squadra del vecchio santone Lucescu ha fatto vedere un po’ di calcio e di coraggio solo dopo il secondo gol di Morata, troppo tardi. Prima solo una fastidiosa attesa di chissà cosa. Una squadra nel complesso mediocre;
- Chiudiamo con una nota un po’ polemica. Non ci piace la scelta della Uefa di permettere ad ogni paese autonomamente di decidere come gestire la questione pubblico. Oggi a Kiev c’era parecchia gente sugli spalti, a Torino non sarà così. La situazione è straordinaria e sarebbe opportuno evitare diseguaglianze.
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