, 17 Ottobre 2020
2 minuti

Considerazioni sparse post Inter-Milan (1-2)


Il Milan ha imparato la lezione.


- Sarebbe facile sottolineare la tristezza di un derby senza tifosi e coreografie, ma la cosa più triste è che ancora una volta siano state le televisioni ad essere privilegiate. Un derby di sabato alle ore 18 dovrebbe essere illegale. Qualcuno lo suggerisca a Conte (Giuseppe, non Antonio) per il prossimo DPCM;

- Per fortuna ci pensa il campo a ricordarci che il calcio è uno sport emozionante e le due squadre si affrontano a viso aperto regalando agli spettatori una partita stupenda fin dalle prime battute. Gli errori difensivi si sono sprecati, certamente, ma un derby su questi ritmi è un piacere per gli occhi, anche grazie all’Inter che dopo il doppio svantaggio non si è lasciata scoraggiare ed è progressivamente cresciuta fino a prendere possesso del gioco;

- Oltre ad essere Milan vs Inter, questo derby era stato annunciato come lo scontro tra i due titani di nome Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku e non hanno deluso le aspettative. Lo svedese, al netto del rigore sbagliato, è stato un vero e proprio mattatore per tutto il match: tutte le occasioni per i rossoneri sono passate dai suoi piedi (e la sua testa). Il suo fisico sarebbe da studiare in laboratorio. Il belga è una vera potenza della natura, che non sbaglia quasi niente e per contrastarlo spesso e volentieri non bastano le buone. L’errore nel finale pesa, ma la sua prestazione resta di altissimo livello;

- A parte i due già citati, non si può non dedicare spazio ad Achraf Hakimi: uno di quei giocatori che non hanno bisogno nemmeno di ambientarsi nelle squadre. Entrano in campo, giocano e fanno la differenza. Il povero Theo Hernandez, la cui fase difensiva non entrerà proprio nella storia nonostante la sua velocità spesso lo aiuti, in certi momenti può soltanto prendere il numero di targa dell’esterno nerazzurro che vale ogni centesimo che è stato pagato;

- Non è semplice parlare del risultato, perché tutte e due le squadre hanno avuto molte occasioni e le sole tre reti non rappresentano pienamente l’andamento della partita. Nel primo tempo è stato superiore il Milan, che ha sbagliato anche un paio di occasioni per fare il terzo goal, mentre nella ripresa è cresciuta decisamente l’Inter, che ai punti avrebbe probabilmente meritato il pareggio. Resta il grande progresso dei rossoneri, che rispetto al derby dello scorso febbraio sono maturati e hanno gestito meglio la situazione di vantaggio, dimostrando di avere imparato la lezione.

Autore

  • Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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