, 14 Ottobre 2020
2 minuti

Considerazioni sparse post Italia-Olanda (1-1)


Un punto giusto contro una squadra forte.


- L’Italia continua a confermare la sua identità ben definita, partita dopo partita. Di passi avanti onestamente non se ne vedono da un bel po’ ma va anche detto che di questi tempi organizzare una partita tra squadre internazionali è già un mezzo miracolo;

- Oggi un punto contro un Olanda più preparata rispetto all’andata di un mese fa e messa bene in campo dal derelitto de Boer. La difesa a tre orange ha funzionato. La qualità del loro centrocampo ci ha messo in difficoltà ma il risultato finale è corretto. Per passare il turno in questa bistrattata Nations League l’Italia dovrà battere la Polonia a novembre. Non conta poi così tanto ma più si vince e meglio é;

- L’Italia si conferma una squadra esteticamente gradevole, solida in difesa, in grado di offrire belle trame in fase di palleggio ma che fa una fatica terribile a creare consistenza in area di rigore avversaria. Oggi per arrivare al gol è servito un clamoroso pezzo di bravura della coppia Barella-Pellegrini. Altrimenti la solita leggerezza, il solito balbettio;

- È facile puntare il dito contro l’attaccante. Ciro Immobile ha un problema con la maglia della Nazionale e negarlo è impossibile. Tuttavia se si ha a disposizione l’attaccante Scarpa d’Oro e non si riesce a metterlo nelle condizioni di segnare qualcosa non va. L’occasione divorata oggi nel secondo tempo peró non merita giustificazioni. Insufficienza piena stasera;

- Qualche altra nota sui singoli: partita eccellente di Barella, benissimo Pellegrini esterno alto. Chiellini sembra tornato su livelli importanti. Jorginho dimostra di non essere in condizione. Chiesa invece inizia a ricordare sempre più la fumosità ripetitiva e confusionaria di Candreva. Puó confermarsi un ottimo giocatore, ma qualche tempo fa avevamo altre aspettative. Pirlo avrà molto da lavorare. Da citare la parata pazzesca di Donnarumma su Depay. Ormai non ci facciamo più caso, ma in porta l’Italia ha un fenomeno.

  • È nato pochi giorni dopo l’ultima Champions League vinta dalla Juventus. Ama gli sportivi fragili, gli 1-0 e i trequartisti con i calzettini abbassati. Sembra sia laureato in Giurisprudenza.

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