Nadal-Sinner - Considerazioni sparse
Considerazioni sparse post Nadal Sinner, quarti di finale del Roland Garros.
- La prima notizia è che il match che tutti gli appassionati italiani di tennis (ed anche Jannik stesso, azzardiamo) aspettavano con ansia ha pienamente soddisfatto le aspettative. Siamo a commentare, infatti, una partita intensa, decisamente combattuta nei primi due parziali, fatta di ritmo e di colpi di una potenza impressionante. Tutto ciò nonostante l’orario: complimenti vivissimi al genio che ha creato un calendario che ha portato a iniziare la partita a 22.36, e le condizioni atmosferiche avverse;
- Sinner dimostra sin dalle prime battute di aver già raggiunto, a soli 19 anni, una consapevolezza di sé talmente alta da permettergli di approcciare il match con la certezza di potersela giocare con il più forte giocatore della storia del tennis su terra rossa, nonché 12 (sí, dodici) volte campione del Roland Garros. Purtroppo, tale convinzione si sgretola pian piano durante il match, che si concluderà con un impietoso 0-3 che tuttavia non rende pienamente onore ad un Sinner encomiabile;
- Il ragazzo di San Candido gioca infatti due set alla pari con Rafa con un tennis aggressivo e privo di paura, almeno fino a quando si costruisce la possibilità di servire addirittura per il set sul 6-5 del primo. Qui tuttavia vengono fuori l’inesperienza e la tensione del classe 2001, con l’eterno Nadal che ne approfitta per sbilanciare la gara sul piano mentale. Così, con il contro-break subito sul 6-5 e come con la carta copiativa sul 3-1 del secondo set, si infrangono i sogni di gloria di Jannik, che crolla nel terzo set 1-6, ma certo di essersela giocata a testa alta con il “King of Clay”;
- L’impressione, tuttavia, è che Jannik abbia un grande margine di miglioramento (soprattutto a rete) e tutte le carte in regola (soprattutto mentali) per sfruttarlo. Se migliorasse le volée e la tenuta atletica ed affinasse il suo servizio, già comunque ottimo, nei momenti decisivi del match, si ha la netta impressione che Sinner possa davvero ambire ad entrare prepotentemente nella Top 10 nel futuro prossimo e a vincere degli Slam nel futuro un pochino più lontano. Il volto di Nadal dopo ogni punto, che fosse vinto oppure perso, sono la testimonianza più sincera del fatto che probabilmente ci troviamo di fronte alla “next big thing” del tennis mondiale;
- Questo match, in ogni caso, ci permette di fare due considerazioni finali: la prima è che i “Fab 3” sono alieni che giocano un altro sport ed ogni paragone con loro rasenta l’assurdo. Anche perchè alla fine cosa vorresti dire a uno che al Roland Garros ha giocato 100 partite in carriera e ne ha vinte 98? La seconda, invece, è che se dovessimo però trovarci costretti a ragionare per assurdo, Jannik Sinner è uno dei pochi veramente all’altezza di raccogliere il testimone dei mostri sacri, se tutti quanti saremo bravi a non caricarlo di aspettative inutili in questa prima fase di carriera. Se la supererà indenne prepariamoci tutti a una serie infinita di giornate passate davanti allo schermo a tifare per Jannik.
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