Considerazioni sparse post Lazio-Atalanta (1-4)
- Attenti a non farsi fregare dal risultato. In entrambi i tempi di gioco la differenza tra le due squadre l’ha sicuramente fatta la cinicità dell’11 bergamasco, confermata da Goosens nell’intervista tra primo e secondo tempo;
- La Lazio produce una gran mole di gioco, tira in porta ma trova davanti sempre il muro eretto dal pacchetto arretrato atalantino. L’Atalanta gioca molto di rimessa e trova la porta nel primo tempo grazie ad una spizzata di Radu che manda fuori tempo Acerbi. Poi è una chiusura errata dello stesso rumeno a lasciare spazio al quinto nerazzurro di centrocampo di raddoppiare;
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Il nostro lavoro si basa sull'impegno e la passione di una redazione giovane. Tramite l'associazione ci aiuti a crescere e migliorare sempre la qualità dei contenuti. Associati ora!- Capitolo a parte merita il Papu Gomez: due occasioni tecnicamente non troppo favorevoli ma che trasforma in oro colato. Ormai parliamo di un top player assoluto;
- In casa biancoceleste, Acerbi su tutti: si danna l’anima e regge, con Patric, la difesa. Caicedo lì davanti fa di tutto: segna, effettua sponde, da e prende pestoni. Immobile poteva riaprire la partita ma sbaglia un gol incredibile per uno come lui;
- Sconfitta utile perché serve alla Lazio per calibrarsi per il resto della stagione. Occorre la più garra. Occorre più malizia. L’Atalanta sembra avere quest’anno una consapevolezza dei propri disarmante: nella lotta scudetto vietato sottovalutare i bergamaschi.
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Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.
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