Considerazioni sparse post seconda giornata di Bundesliga
Considerazioni sparse post seconda giornata di Bundesliga.
- Nel 99,9% dei casi, una sconfitta per 4-1 del Bayern Monaco, contro chiunque capiti, farebbe suonare un campanello d’allarme. Ecco, il 4-1 subito dall’Hoffenheim ieri, invece, rientra nell’altro 0,1%. Perché, a livello fisico e mentale, la squadra di Flick non stava bene. E si è visto. Normale, dopo 120 minuti di Supercoppa UEFA nelle gambe. Con il quarto trofeo nel giro di tre mesi. E, in più, la grande chance di vincere anche il quinto tra tre giorni contro il Dortmund: la Supercoppa di Germania. Per questo Lewandowski è partito dalla panchina (non era al 100% già pre Supercoppa) alla PreZero Arena. Idem Goretzka. Stanchezza fisica e mentale, una preparazione ancora non completata. Tutte attenuanti per un pomeriggio. Ah, ne manca una: vincevano da 23 partite consecutive. Fisiologico;
- Se comunque la sconfitta del Bayern rientra in quel famoso 0,1%, il merito è anche del Borussia Dortmund, che perdendo ha permesso al Bayern di non ‘preoccuparsi’ di perdere punti. Oddio, “merito”, la sconfitta di Augsburg ha messo in luce ancora una volta il problema più grande della gestione Favre, quello che è costato il Klassiker dell’anno scorso, la qualificazione ai quarti di Champions dell’anno scorso, il Meisterschale del 2019 e tante altre occasioni. Quando il BVB è in difficoltà, Favre va in tilt. Prova a cambiare la partita inserendo i giocatori più forti che ha in panchina, spesso finendo con un numero spropositato di attaccanti e trequartisti, senza equilibrio o costruzione. Una volta su dieci paga, le altre nove no. E se va in tilt l’allenatore, difficile non ci finisca anche la squadra;
- Ecco, ora parliamo dei vincitori. Ovvero: Augsburg e Hoffenheim. Le due che dopo 180 minuti di Bundesliga si sono già messe in tasca gli scalpi delle big. E, non a caso, sono le due squadre in testa alla classifica. Certo, non vuol dire nulla: l’Augsburg potrebbe comunque retrocedere e l’Hoffenheim potrebbe comunque mancare la qualificazione Europea. Eppure questi due risultati ci insegnano una cosa in particolare e ci mandano un segnale: la Bundesliga non è soltanto roba dei top club, dei super talenti, ma anche di realtà e piazze senza una grande storia, ma nelle quali le idee sono fondamentali per ottenere risultati e i giocatori di alto profilo - vedi Kramaric, già a 5 goal in Bundesliga, e Caligiuri, killer del Dortmund - di certo non mancano.
- Per l’appunto, idee. Lo Schalke di idee ne ha pochissime e ben confuse. Una di questa ha portato la dirigenza a esonerare David Wagner dopo la partita numero 18 senza vittorie in Bundesliga. Decisione quasi incontestabile, con dei risultati e delle prestazioni del genere. Lo Schalke ha dato il peggio contro il Werder: fuorigioco chiamati sulla linea di porta, sputi, occasioni mancate, ingenuità, tensioni anche interne. Tutti contro tutti. Chiunque sarà il nuovo allenatore - e i nomi che si fanno sono i più disparati - avrà del gran lavoro da fare. Ammesso che ne abbia il tempo;
- Di lavoro ne avrà molto, moltissimo anche l’Arminia Bielefeld, che esce però imbattuto dalle prime due partite di Bundesliga a undici anni e oltre dall’ultima volta. L’1-0 contro il Colonia - che ha fatto dire a Czichos che “non è una falsa partenza, ma una merda” - è firmato da Edmundsson, primo giocatore delle Far Øer a segnare un goal in Bundesliga. Per di più decisivo. E dopo due giornate, ha più punti (4) di Bayern e Dortmund (3). Son soddisfazioni.