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, 21 Settembre 2020

Ligue 1, quarta giornata - Considerazioni sparse


- Premessa: la partnership con Uber Eats in forma di title sponsor ha portato un innalzamento della qualità dei contenuti offerti, specialmente sui social. Discorso a parte il nuovo canale tematico di Mediapro, Telefoot, che ha reso sì ricchi i diritti del calcio francese ma ha parallelamente lasciato delusi molti tifosi. Una situazione simile a quella di DAZN in Italia ormai due estati fa;

- Per il momento in Ligue 1 si gioca per capire chi arriverà al secondo posto. Anche perché il PSG, purtroppo, non può schierare per 38 partite consecutive l’undici sceso in campo contro il Lens. In pole per vincere lo scudetto “delle altre” ci sono ancora Marsiglia, Rennes e Lilla. Il club biancazzurro dispone di una potenza economica superiore alle rivali ma i bretoni e Les Dogues sanno produrre e pescare molto bene (vedi Osimhen, Leao o Dembelè e Boga). Da valutare la gestione di entrambe delle fatiche di Coppa;

- Sul campo rivali, sulla voglia di riscatto pure: Olympique Lione e Saint-Etienne sono chiamate a cancellare le macchie di unto almeno in ambito campionato. Compito finora riuscito alla squadra di Puel, fermata in extremis dal Nantes nell’ultima giornata, mentre Rudi Garcia attende di sapere i destini di Depay e Traore, ormai prossimi alla cessione;

- Capitolo sorprese. Sì a Montpellier, Monaco e Nizza, no a Reims e Nantes. Sì ai tandem d’attacco Delort-Laborde, Ben Yedder-Volland e Dollberg-Gouiri. No alla squadra dello Champagne, che ha perso pezzi pregiati e che assapora l’Europa dopo 57 anni, e ai Canarini, con una rosa molto giovane e tutta da scoprire;

- Nel poule salvezza il Bordeaux è fuori dai giochi e potrebbe anzi puntare alle prime dieci posizioni. Anche le due neopromosse, Lens e Lorient, non dovrebbero avere grandi difficoltà grazie a un calcio propositivo e moderno. Discorso analogo per Brest e Nimes, candidate a occupare gli ultimi posti nella categoria “difese di ferro”. Preoccupano invece Strasburgo e Angers, in piena parabola discendente. Ma le principali candidate alla retrocessione sono Metz e soprattutto Digione.


  • Milanese classe 1995, laureato in Marketing e Comunicazione sportiva presso l'Università IULM di Milano. Nei weekend sguazza nel torbido del calcio giovanile e del basket minors lombardo. Tifoso di talmente tante squadre che è difficile vederlo col broncio al lunedì mattina. I suoi idoli? Riccardo Cucchi e Jarno Trulli.

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