Considerazioni sparse post Milan-Bologna (2-0)
Zlatan vola e trascina il Milan, ma che paura nel finale.
- Torna il calcio a San Siro e fa piacere rivedere sugli spalti la presenza, seppure imprevista ed improvvisata, di persone non addette ai lavori. Nello specifico, la società rossonera ha deciso di utilizzare i propri mille posti a disposizione per invitare operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid-19. Chi meglio di loro può rappresentare questo piccolo ritorno alla normalità?;
- Il Bologna parte bene, con un pressing alto volto ad impedire la costruzione del gioco ai padroni di casa, che però nel giro di una ventina di minuti cominciano a prendere campo e macinare gioco fino alla prima rete di Ibrahimovic. Da lì in poi è una partita diversa, con i rossoneri che tornano ad essere quelli visti nel post-lockdown, gestendo i momenti del match con personalità e quando non ci riescono, nel finale, ci pensa Donnarumma a blindare la porta, anche con un pizzico di fortuna;
- Cosa si può dire ancora di Zlatan Ibrahimovic? Sarà presuntuoso, mercenario e tutto quello che volete, ma un giocatore che a 39 anni si permette di prendere l’ascensore e saltare sopra gli avversari come quando ne aveva 20 merita soltanto applausi. Se in Irlanda Calhanoglu era riuscito a strappargli la palma del migliore in campo, oggi lo svedese non ha avuto rivali e se ci fosse stato un biglietto sarebbe valso il prezzo per vedere le sue giocate. Si permette pure di mangiarsi un paio di goal, in tutta onestà, ma fa parte dello spettacolo. L’impressione è che sia già più in forma di quanto non lo fosse due mesi fa;
- Tra i rossoblu, lontani dalla migliore condizione fisica, piace la prestazione di Tomiyasu nonostante i goal subiti dalla propria squadra. Il giapponese, cresciuto vistosamente durante la scorsa stagione, anche stasera fa quello che può per contenere le giocate avversarie finché la squadra lo supporta e quando può aiuta in fase offensiva. È certamente da inserirsi tra i sorvegliati speciali della stagione appena cominciata;
- Nulla da dire sul risultato finale, che premia un Milan che pare abbia ricominciato da dove aveva finito il primo di agosto, con la tonda vittoria contro il Cagliari. L’uscita di Kjaer ha però fatto suonare un pericoloso campanello di allarme, dato che il Bologna ha creato più occasioni nel quarto d’ora finale contro la coppia Duarte-Gabbia che in tutto il resto della partita. Per arrivare in Champions non bastano due centrali titolari, soprattutto se le alternative sono queste.
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