Giovani da Champions: il Lipsia e "il mago" Nagelsmann
Il Lipsia del giovane tecnico tedesco è la seconda squadra ad approdare alle semifinali di Champions. Un risultato storico per una formazione giovane e di qualità, capace di non perdere la propria identità di gioco nemmeno dopo la cessione di Timo Werner al Chelsea.
Paris Saint-Germain - Lipsia. Sarà ufficialmente questa la prima semifinale dell'edizione della Champions League più strana della storia. Quella delle porte chiuse, delle partite "secche", dell'Atalanta dei sogni di Gasperini e, soprattutto, del super Lipsia del "mago" Nagelsmann.
Sul fatto che fosse ormai da considerarsi come una grande del calcio tedesco, non c'erano ormai assolutamente dubbi. Il terzo posto in campionato alle spalle soltanto di Bayern Monaco e Borussia Dortmund fungeva infatti da punto di forza nel fin qui giovanissimo curriculum del club tedesco. Una società creata nel 2009 per mano della nota compagnia austriaca Red Bull con l'obiettivo di scalare i vertici del calcio europeo. E ieri sera, col 2-1 contro l'Atletico Madrid del Cholo Simeone, i giovani terribili di Julian Nagelsmann si sono resi protagonisti della loro definitiva consacrazione nella massima competizione continentale per club.
Il mago
Prima il Tottenham, poi i Colchoneros. Due formazioni quotate e blasonate, eliminate dal Lipsia e da un euforico Nagelsmann, il "mini Mourinho" - come venne ribattezzato dal suo ex portiere Tim Wiese pochi anni fa - alla sua prima stagione sulla panchina biancorossa. Un allenatore che, all'età di soli 33 anni e 26 giorni, è diventato il tecnico più giovane a conquistare una semifinale di Champions League.
Il giusto riconoscimento per l'ex Hoffenheim, formidabile direttore d'orchestra di una squadra che, seppur orfana del suo straripante bomber Timo Werner - assoluto protagonista quest'anno con 34 reti e 13 assist in 45 partite in maglia biancorossa e recentemente trasferitosi al Chelsea - ha dimostrato di possedere una solida dimensione europea, principalmente incentrata sulla valorizzazione di giovani talenti.
Largo ai giovani
Per comprendere la centralità assunta dai giovani calciatori nel progetto tecnico del club Red Bull basta semplicemente analizzare qualche semplice dato. Sulla base dei dati raccolti dalla piattaforma Transfermarkt, il Lipsia è la formazione che presenta l'età media inferiore relativa ai giocatori scesi in campo nelle 34 giornate disputate in Bundesliga (24 anni).
Il 21 settembre scorso, nella vittoria esterna per 3-0 sul campo del Werder Brema, Nagelsmann ha inoltre schierato il secondo undici titolare più giovane dell'intero campionato tedesco, con 23,3 anni di media. Numeri emblematici per una squadra che, tra titolari e giocatori subentrati a gara in corso, ha spedito in campo 10 giocatori nati nel o dopo il 1996. Le firme sul successo di ieri sera, invece? Quelle del talentuoso Daniel Olmo, classe '98 arrivato a gennaio dalla Dinamo Zagabria, e di Tyler Adams, ventunenne centrocampista statunitense. "Largo ai giovani". Ormai una sorta di marchio di fabbrica vero e proprio per il Lipsia.
Macchina perfetta
Solidità difensiva, possesso, tocchi rapidi e mutamenti tattici. Osservando le sfide del Lipsia, sono queste le caratteristiche che sembrano definire al meglio l'immagine della corazzata creata da Nagelsmann e dal visionario Ralph Ragnick, ex tecnico e direttore sportivo del club tedesco.
Trentasette, i gol subiti dai biancorossi in campionato. Un dato che ha fatto del Lipsia la seconda miglior difesa del torneo alle spalle del Bayern Monaco capolista. Otto, invece, i gol incassati nella fase a gironi in Champions, come il Lione di Garcia e Depay. Numeri importanti per una squadra che, secondo quanto raccolto dalla piattaforma WhoScored, tra Bundesliga e Champions League ha fatto registrare una media di possesso palla pari al 54,5%. Una formazione, insomma, capace di mantenere il pallino del gioco per larghi tratti della gara e pronta a colpire l'avversario in qualsiasi momento.
Scambi nello stretto tra gli attaccanti, centrocampisti sempre pronti ad inserirsi, un'incredibile facilità nel presentarsi al tiro (16,1% la media di conclusioni verso la porta avversari tra Champions e campionato) e una straordinaria abilità nell'adattarsi allo stile di gioco avversario. Pur mantenendo la propria filosofia e i propri principi di gioco, il Lipsia si mostra come una squadra camaleontica e caratterizzata da un'incredibile duttilità sul terreno di gioco. Dal 3-3-1-3 di ieri sera contro l'Atletico a un più canonico 4-4-2: sono 10 i moduli differenti impiegati quest'anno dal primo minuto da Nagelsmann.
Dopo aver eliminato i Colchoneros del Cholo Simeone, ora il Lipsia affronterà il Psg dei super tenori Neymar e Mbappé. Un ulteriore banco di prova per una squadra capace di stupire in patria e in Europa. Un'altra occasione per rifarci gli occhi con la corazzata di Nagelsmann. Upamecano, Olmo, Nkunku, Angeliño ma non solo: i giovani terribili bianocorossi sono pronti a prendersi la Champions.
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