
- di Federico De Blasi
Reggina Di Cuori
Parafrasando le note di Piero Pelù, ecco una breve ode alla pittoresca ma sapiente gestione della Reggina del Presidente Gallo che, in un anno e mezzo, ha costruito una squadra e un progetto per riportare la favoletta Amaranto in teatri più illustri dai quali manca da ormai troppi anni.
Amsterdam, Liverpool, Torino, Reggio Calabria.
Se vi state chiedendo cos’è che accomuna queste città, state pur certi che la risposta non è un viaggio a tappe Flixbus.
C’è un filo conduttore che lega queste piazze forse ancora più improbabile di una gita in pullman da Amsterdam a Reggio Calabria. Si tratta dell’imbattibilità che le squadre cittadine hanno mantenuto almeno fino a Dicembre nei loro rispettivi campionati: solo che le prime tre orbitavano ai vertici delle prime divisioni nazionali mentre la Reggina si trova, ormai da anni, nei torbidi meandri del girone C della Lega Pro. Non per questo però merita meno attenzione.
Il girone C della terza serie italiana è quello che lo scorso Agosto saliva alla ribalta per la campagna acquisti faraonica (tenendo conto della categoria) che il neopromosso Bari di De Laurentiis stava conducendo. Colpo dopo colpo, i Galletti, forti di un’affiliazione col Napoli, terrorizzavano psicologicamente gli avversari, andando a pescare vecchie volpi della serie A, qualche certezza dalla serie B e alcuni tra i giovani più interessanti della C. Il risultato è una corazzata che si preannunciava il gusto di asfaltare gli avversari e ripetere senza troppi patemi il cammino del Parma.
Circa a 400 km più a Ovest, restio a cadere nelle trappole indotte dal timore reverenziale del blasone Barese, Luca Gallo, Presidente Reggino, approfittava del cono d’ombra mediatico offerto dai biancorossi per lanciarsi in annunci trionfalistici ed ambiziosi ma comunque tenendo sempre i piedi ben saldi per terra. Ed è così, sotto il sole d’agosto nelle spiagge di tutta la Calabria iniziano a vorticare le fantasie più bizzarre. Senza dubbio alcuno, quella più suggestiva prende forma nei vichinghi 193 cm e nelle capigliature bizzarre di Nicklas Bendtner. Lo status di svincolato e la sua inclinazione alle ragazzate avevano reso la storia credibile, salvo poi tramontare quando Bendtner ha accettato le lusinghe di casa ed è tornato a Copenaghen.
Ma il Presidente Gallo, evidentemente, è uomo di parola. E così dopo aver saccheggiato il Foggia fallito di Guarna, Loiacono e Rubin, usa i filtri esoticità, passaporto comunitario e Over 35 per regalare alla piazza un’altra suggestione. E quindi – così de botto, senza senso - Gallo e Taibi (Direttore Sportivo) il 22 agosto fanno firmare un biennale al redivivo German Gustavo Denis, in arte El Tanque. Piazza in delirio, i cuori del Granillo già bollenti e l’entusiasmo incontenibile non sono ancora ingredienti sufficienti per conquistare le prime pagine dei giornali e minare le certezze dei Galletti. E, francamente, non vi è una ragione chiara.
Già, perché il restyling di Gallo è iniziato nel Gennaio 2019 e sin da allora si poteva intuire la propensione al colpo ad effetto abbinata però ad una potenziale utilità pratica in campo. I primi a vestire amaranto furono Abdou Doumbia, Strambelli e Bellomo (che ci piace ricordare così)
Spettacolare e forse fortunosa punizione di Bellomo ai tempi del Torino di Ventura
Poi fu il turno di Reginaldo e di altri marinai esperti di serie C, come i difensori centrali Bertoncini e Blondett (che veste maldestramente la 9 che fu di Rolando Bianchi). A dirigere l’orchestra l’autoctono Mimmo Toscano. Il risultato è un 3-5-2 efficace di Mazzarriana memoria con Denis e Corazza (26 gol in due fino all’interruzione del Campionato) a ripercorrere le orme di Bianchi e Amoruso.
Ma da Reggio non è tutto. Il Presidente Gallo a Novembre, forte del primato in solitaria in classifica, ha cantato ancora.Per rendere ulteriormente più grottesca e memorabile una squadra già di per sé contenente Denis e Reginaldo, il Presidente ha applicato il filtro di cui sopra invertendo soltanto il parametro relativo all’età. Under 21 anziché Over 35. Il risultato è Hoachim Mastour, ex wannabe bambino prodigio del Milan, più famoso alle cronache per aver palleggiato con Neymar che per le sue gesta in campo.
Nel caso di Mastour è difficile dire se nella testa di Gallo abbia predominato il fascino stravagante, la progettualità o il merchandising (il ragazzo ha oltre 500k followers su Instagram, niente male per una società di Serie C) nel tesserare un giocatore che ha messo a referto 13 presenze tra i professionisti e 0 gol negli ultimi quattro anni.
Il video che ha reso celebre il sedicenne Mastour
Il contratto pluriennale lascerebbe pensare alla fiducia nell’effettiva e auspicabile crescita del ragazzo. Ma non stupirebbe se Gallo l’avesse preso per conquistare – almeno per una volta - le prime pagine dei giornali al posto del Bari. Alla fine Mastour ha giocato una sola partita con la casacca amaranto, peraltro da subentrante, e la Reggina è stata promossa d’ufficio in Serie B, a causa dell’impossibilità di riprendere il campionato. Almeno per ora, fino a nuovo contrordine.
Obiettivo raggiunto e Granillo in festa, sicuramente, ma visto il turbinio mediatico del Covid - 19 e i contorni da telenovela che sta assumendo la Serie A, neanche la vittoria del campionato è bastata a Gallo per prendersi le copertine.
Ci riproverà l’anno prossimo? Lo scopriremo, a distanza di sicurezza, sotto il sole di agosto.
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Poeta, fotografo, scienziato politico e stopper. Queste solo alcune delle attività in cui vorrebbe ma non può. Zemaniano fino al midollo, ha il 433 spregiudicato del Boemo come stile di vita. Tifoso quindi del Salisburgo, con la testa sempre in America Latina e il corpo momentaneamente a Roma.
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