Due giochi da quarantena che vi porterete lontano
No, questo non è un articolo che vi elencherà “I migliori dieci giochi da quarantena”. Non sappiamo neanche se questi saranno i miglior giochi che proverete, ma no, non ne facciamo una questione di elenchi o classifica. Siamo però sicuri di una cosa: se vi piaceranno, penserete a noi.
Il grosso del lockdown sembra (condizionale quantomai obbligatorio) essere passato. Ma le giornate si allungano e senza smartworking, Netflix o altri espedienti tirare l’arrivo della sera, per fare cosa poi non si sa, diventa complicato. Il calcio ci manca, è inevitabile, ma sappiamo benissimo che dovesse ricominciare, lo farebbe a porte chiuse e con tantissime restrizioni e non saremo quindi nella wave giusta per godercelo appieno. Ci sono però dei mondi che non si sono fermati per via del COVID – 19, ma che invece hanno aumentato il loro giro d’affari. Uno di questi è quello dei videogiochi e dei giochi online, visto come ancora di salvezza e paradossalmente come uno degli ultimi baluardi di una socialità che siamo stati costretti a limitare.
I due giochi che abbiamo scelto di proporvi fanno della comunità, del “ritrovo” e del lungo termine i loro punti di maggior forza, per cui ci sembrano perfetti sia per superare questo lunghissimo “generale inverno” e sia per continuare a giocarci anche quando tutto questo finalmente finirà.
Pro Club di Fifa 20: il genere Indie del gioco.
Il logo della modalità Pro Club su Fifa 20. Si capisce anche da questo che la EA non la considera come "main mode" del titolo?
Non è propriamente di un gioco che vi vogliamo parlare per primo, quanto più una modalità particolare e di nicchia di un gioco già arcinoto a tutti, ma davvero a tutti. Fifa è il titolo che da quasi trent’anni fa divertire (e arrabbiare) milioni di gamers in tutto il mondo. Ma dimenticatevi del mondo “dorato” di FUT, dove l’inserimento del denaro contante come parte integrante del gioco ha drogato risultati e rose delle squadre, di fatto impedendo a chi non effettui acquisti in game che o giochi diverse ore al giorno di poter competere lungo tutto il corso della stagione.
Tra carte speciali realizzate in base ai risultati del campionato reale, Weekend League e “spacchettamenti” vari, rimanere al passo e competitivi per tutto l’arco della stagione calcistica diventa decisamente complicato per chi ha già finito le scuole. Le modalità Carriera e Stagione Online non riescono a mantenere un appeal di livello per più di un tot. di tempo: la prima rimane, pur essendo un evergreen, penalizzata dall’essere costantemente offline e non integrabile in nessun modo con altri gamers, mentre la seconda potrebbe essere la più duratura ma viene spesso penalizzata da aggiornamenti continui che non sempre ne migliorano la giocabilità e la freschezza del gaming.
E quindi bisogna andare a scavare nella modalità di Fifa20 meno famosa e meno mainstream (si, è vero, ci sarebbero Volta Football e la modalità Viaggio, ma rappresentano una nicchia ancor meno giocata dalla maggior parte) ed arrivare al Pro Club, che a nostro avviso rappresenta la miglior simulazione calcistica dell’intero titolo. A Pro Club non esistono giocatori “professionisti” se non voi stessi. Voi siete voi. Inizialmente vi viene affidata la creazione di un player dalla A alla Z, quindi da ciò che riguarda l’aspetto fisico fino al punto di definire le prime attitudini tecniche, tra cui il ruolo, che però potrete cambiare in qualsiasi a vostro piacimento. Ovviamente, proprio come quando iniziavate a fare la scuola calcio da piccoli, il ruolo più delicato è quello del portiere: e state tranquilli che, proprio come quando iniziavate la scuola calcio, ci sarà qualche pazzo pronto a prendersi questa responsabilità. Partirete da un overall generale di 80 (che crescerà in parte anche in maniera automatica in base ai “voti in pagella” che prenderete sul campo) e vi verranno assegnati dei punti ogni volta che si raggiunge un numero di partite giocate, che vi permetteranno di andare a rinforzarvi in alcuni punti nevralgici per creare il vostro personalissimo stile di gioco e che vi consentirà, se siete bravi, di scalare le classifiche dei migliori players del mondo per ogni ruolo (dominate quasi sempre da arabi o asiatici, ma scommetto che non vi risulterà una novità).
Dopodiché non vi resta che giocare, ed anche qui, Pro Club vi lascia la totale libertà per ciò che riguarda la carriera che vorreste condurre. C’è chi crea una squadra coi propri amici (cosa che vi consigliamo caldamente di fare) e gioca solo con quella, mentre c’è chi preferisce una conduzione di carriera con più scossoni cambiando più volte squadra, magari facendo tutto in singolo e senza organizzarsi (come una sorta di Zlatan Ibrahimovic virtuale). Come già consigliato prima, avere una squadra di Pro Club tra amici è come avere il calcetto del giovedì in versione 2.0. Ovviamente vale la regola del “più siamo e più ci divertiamo”, quindi il massimo dell’espressione di questa modalità è creare una squadra con undici giocatori reali senza CPU, ma se non raggiungete il numero necessario non vi spaventate, ci sono un’infinità di “ci manca il quinto, vieni tu?” della CPU che sono sempre pronti a venirvi incontro a darvi una mano e che cresceranno di overall in base alla divisione in cui vi trovate (la cui gestione può essere affidata sia alla CPU stessa che ad un gamer a scelta tra i componenti della squadra, che fungerà da “allenatore”).
Un evento FIFA PRO CLUB organizzato due anni fa a Braga, Portogallo.
Dieci divisioni da scalare in modalità crescente di difficoltà, fino al titolo della prima divisone, più varie coppe a cui fino all’anno scorso si poteva accedere a seconda della divisione in cui ci si trovava e che sono state sostituite nel titolo di quest’anno da coppe a tema, tra cui sicuramente vi piacerà la cosiddetta “coppa senza regole”. Ai tradizionali campionati e coppe canoniche, inoltre, vengono aggiunti campionati per così dire professionistici in maniera artigianale: si può sfidare manualmente ogni squadra che si desidera e grazie a questo si sono create, nel tempo, leghe ufficiose dei maggiori campionati nazionali, molto in voga specialmente in Sud America. La pecca che penalizza questa modalità è il fatto di essere trascurata dai cambiamenti continuamente apportati al gioco, poiché risulta essere una modalità senza possibilità di acquisti in game e per cui poco fruttuosa per EA Sports.
Di contro, però, il punto forte della modalità è senza dubbio lo spirito di coesione creato dal fatto di riunire diversi giocatori nella stessa squadra e la fluidità di gioco che nel tempo si verrà a creare e si affinerà, proprio come gli schemi e le giocate provate in allenamento per una squadra reale assemblata tutta in una sola sessione di mercato (e qui, lo sappiamo, il pensiero andrà inevitabilmente al Genoa di Preziosi).
Post scriptum: in questi giorni la Nazionale Italiana Hip Hop e la sua relativa sezione dedicata al Pro Club, sta mettendo in palio delle partite contro di loro in cambio di piccole donazioni per la lotta al Covid. Se volete fare del bene e contemporaneamente provare l’ebbrezza di marcare Biagio Antonacci, Pavel Nedved Jr. o Shade, sapete cosa fare…
Hattrick: quando l’Ikea incontra il calcio.
Il logo che Hattrick ha inaugurato al suo ventesimo compleanno.
Con Hattrick entriamo decisamente in un contesto diverso rispetto a quello dei videogames puri e ci avventuriamo nel mondo dei manageriali storici più vicini a quello che può essere un Football Manager, sempre però in versione personalizzata. Hattrick è un gioco manageriale online dal 1997, creato e amministrato da una base operativa con sede in Svezia e che negli anni ha attirato qualcosa come tredici milioni di utenti di 135 nazioni diverse. Acquisendo una squadra, ne si diventa i proprietari/manager/allenatori a trecentosessanta gradi. Il gioco sta vivendo un periodo di leggero calo, e ad oggi potrete ottenere la vostra squadra, dopo esservi iscritti, praticamente in maniera immediata (cosa non scontata fino a qualche anno fa, quando il maggior afflusso di sempre aveva dilungato i tempi per l’ottenimento della squadra fino a dieci giorni dopo l’iscrizione).
Ecco, iniziamo subito con il dirvi che i segreti per una lunga e luminosa carriera come manager su Hattrick sono la pazienza e la perseveranza. A differenza di altri manageriali classici, in cui è possibile aumentare o accelerare il ritmo del gioco a piacimento, Hattrick segue scrupolosamente i tempi del calcio reale, rendendo interessante e fondamentale ogni parte della gestione della squadra. Vi è una sola partita di campionato a settimana (in Italia si gioca al sabato, con orari differenti a seconda della serie in cui ci si trova), che non vedrete in stile Football Manager ma che seguirete soltanto tramite una cronaca scritta, e in aggiunta una partita di coppa o un amichevole in infrasettimanale (sempre prendendo ad esempio l’Italia, al martedì sera).
La cronaca dettagliata live che vedrete durante un match di campionato o coppa.
Il resto della settimana scorre tra aggiornamenti settimanali su infortuni, finanze, sviluppo degli sponsor, dello stadio o del club di tifosi della vostra compagine. Tutto ha un orario e tutto è bilanciato durante la settimana. Hattrick è un gioco che si sviluppa sul lunghissimo periodo, e per vedere i primi risultati tangibili potrebbe volerci qualche settimana, se non qualche mese. La quarantena obbligatoria è il periodo perfetto per iscriversi, poiché è proprio all’inizio che vi verrà chiesto un maggior impegno in termini di tempo: bisognerà scegliere anzitutto l’allenamento di una delle maggiori specialità dei giocatori (tra attacco, parate, difesa, regia, passaggi e cross) e scandagliare il mercato delle aste per aggiudicarsi i migliori giovani di prospettiva nella specialità prescelta.
La schermata classica per l'impostazione della formazione di un match.
Dopo aver sistemato, nelle prima settimane, allenamento e formazione titolare, non dovete far altro che avere pazienza. Il gioco vi sottoporrà ad alcune prove iniziali che vi permetteranno di mettere qualche euro in cassa per l’acquisto di giovani da allenare e di altri titolari già navigati nelle altre zone del campo, ma sarà l’allenamento che vi porterà i frutti maggiori, poiché le cessioni dei giovani che avete fatto crescere negli anni (a proposito, un anno su Hattrick dura 112 giorni reali) vi garantiranno la liquidità necessaria per comprarne altri e rinforzare il resto della squadra. Nelle serie minori, in pratica sarete tutti dei piccoli Ajax che cercheranno di arrivare alla gloria nazionale e mondiale (tramite gli Hattrick Masters, una sorta di mondiale per club con formula Champions League).
Allenare, vendere e ricomprare è il dogma che vi accompagnerà per gran parte della vostra gestione, fino a che diventerete dei pezzi grossi che a quel punto subentreranno altri fattori, che però imparerete a conoscere col tempo e che vi consentiranno una gestione più da big club che da “cantera”. Insomma, dopo il primo periodo di assestamento, per molto tempo Hattrick vi richiederà davvero uno sforzo minimo: basterà loggarsi dieci minuti a settimana per impostare la formazione giusta a seconda dell’avversario e controllare finanze e il resto del club. Essendo di marca svedese Hattrick è un gioco profondamente corretto e difficile da “truffare”, ogni paese è dotato di una squadra di moderatori che segnala e controlla ogni comportamento sospetto o scorretto (aste per giocatori falsate o doppie squadre), che tra l’altro stanno conoscendo dei numeri sempre più in calo.
La vera forza motrice che traina il gioco da oltre vent’anni si rivela essere, però, la comunità ad esso legata. Hattrick mette a disposizione un forum che risulta essere attivissimo e diviso in sezioni diverse e per paesi diversi: si va dalla sezione nazionale, in cui discutere delle partite appena giocate della vostra serie, della serie A o della nazionale (si, c’è anche la possibilità di allenare una nazionale fare da selezionatore, proposta uguale anche per la nazionale U20), passando per quella dell’Aiuto e delle domande, in cui i novizi del gioco chiedono consigli e pareri ai più esperti, fino ad arrivare alla sezione non legata strettamente al gioco (chiamata appunto non-HT) in cui è possibile discutere come in un vecchio forum tra amici, parlando di calcio (quello vero stavolta), film, musica, viaggi o avventure personali, che hanno anche portato alcuni utenti a diventare dei veri e propri idoli della piattaforma. Al gioco sono legate inoltre innumerevoli applicazioni, non ufficiali ma comunque riconosciute, che possono aiutare a rendere meno dura la vita del factotum su Hattrick.
Non sono stati rari, nel corso degli anni, i raduni organizzati da Hattrick Italia su e giù per lo stivale per permettere di conoscere di persona i ragazzi che si celavano dietro ad un nickname fino a pochi giorni prima. Insomma, vi consigliamo di dare fiducia a questo gioco e di rileggere questo articolo quando, dopo le prime settimane di scarsi risultati e di poca chiarezza sui meccanismi, sarete tentati di abbandonarlo (vi basterà entrare una sola volta in sette settimane per non dover essere costretti a perdere la squadra, ne vale davvero la pena?).
È tutto gratuito, ovviamente. Ma qualora desideraste qualche opzione in più (logo della squadra, divisa sociale e più personalizzazioni) c’è a disposizione un’estensione a pagamento chiamata Hattrick Supporter, disponibile in vari prezzi a seconda dell’offerta. Tutto questo però, non vi avvantaggerà in nessun modo nel gioco vero e proprio. Sono svedesi, ve l’abbiamo detto.
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