, 21 Gennaio 2020
2 minuti

Top of the Flop, 20a giornata


TOP

Immobile: ci sono le sentenze poi c’è Ciruzzo bello. Dio perdona, raramente di questi tempi, Ciro no, mai. Segna tre goal, fa un assist e a fine partita dice ai tifosi di tornare a casa e dare una carezza ai loro figli che quella è la carezza di Ciro. Se continua così arriverà a mantenere la media di 40 punti, a partita. #Fantascienza, voto: Power Rangers

Theo Hernandez: il Frecciarossa che non conosce ritardo. Pioli si lamenta del suo approccio alla partita, io dico che se giocasse 90 minuti con quella intensità gli rimarrebbero sei mesi di carriera. Progressione terrificante, tiri che sembrano estratti dalle partite dell’archivio Luce ed esultanze che trasmettono una gioia ormai dimenticata. Theo Hernandez ha una faccia dannatamente simile a quella dell’uomo del destino. #Fate, voto: Paolo Fox

Gol pazzesco

Joao Pedro: ogni anno c’è un giocatore non pronosticabile che gioca il “proprio” campionato. Quest’anno è proprio Joao Pedro. Segna a raffica e fa giocare bene il Cagliari, ma così bene che quando non gioca o gioca male i sardi non vincono. Lui è conscio del suo stato di grazia e se lo gode tutto quanto. Joao un brasiliano da #CostaParadiso, voto: Vita Smeralda

FLOP

Candreva: domenica torna in scena “colpisci la schiena con Antonio”, il problema è che partecipa anche Biraghi e così in due non esce niente di buono. In più Candreva ci mette lentezza nella progressione, mancanze nelle coperture e un’ostinata capacità di propendere per la scelta corretta al momento dell’assist. #JonnyFastidio, voto: Rancore

Inglese: se sommate tutti i minuti giocati da Bobby English quest’anno arrivate a 14 minuti e 28 secondi. Impalpabile, inconsistente se non quando esce sul giornale per certificare l’ennesimo infortunio. Non so a chi abbia fatto uno sgarro ma tra tutti quelli che devono fare un cammino per ricevere la grazia lui è il primo. #GattoNero, voto: toccami toccati tocchiamoci

Povero Bobby, quest'anno non ne gira bene una: altro stop particolarmente lungo per lui.

Foto LaPresse - Fabio Ferrari

Napoli: a parte il livello di gioco ridicolo. A parte la serie di risultati ridicola. A parte lo spogliatoio diviso in trentordici clan che Gomorra scansate. A parte la faccia di Gattuso che sembra una mongolfiera in Cappadocia. A parte tutto….ma il ritiro di un giorno, ma per favore, per favore. #Cialtroni, voto: Facce Buffe

Fine delle trasmissioni. Per ora.


 

Autore

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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