, 23 Dicembre 2019
2 minuti

Top of the Flop, 17a giornata


TOP

Lukaku: il Benjamin Button del calcio italiano, fa goal impossibili e ne sbaglia di troppo facili per crederci davvero. Finisce in classifica perché il secondo goal contro il Genoa è troppo bello per ignorarlo, che è un po’ com’è Romelu: troppo devastante per far finta che non ci sia. #trattore, voto: tsunami

Orsolini: Sinisa chiama e finalmente Riccardo risponde. Devastante contro il Lecce. Sulla fascia, segna due bei goal ma il secondo è da stropicciarsi gli occhi e ci ricorda perché noi tutti crediamo che possa avere un futuro luminoso. Il fatto di far chiudere l’anno di Sinisa con un sorriso, è solo un motivo più per questa menzione strameritata #orsolinho, voto: hurricane

Tra l'altro Orsolini è diventato il più giovane calciatore italiano a segnare una doppietta in questa Serie A...

Ilicic: ci sono dei pomeriggi in cui può vincere le partite da solo, ieri era uno di quei pomeriggi e lui non stava neanche bene. Asfalta il Milan come se fosse una primavera il giovedì. Non sbaglia un controllo, giocate illuminanti e fantasia al potere. Se mantenesse sempre questo livello avrebbe qualche pallone d’oro in bacheca. #GenioSregolato, voto: Fantaghirò

FLOP

Kessie: utile come una mietitrebbia a ferragosto. Per trattorare trattora, ma non si capisce con che finalità. Corre, randella, fa confusione, poco altro. Il Milan affonda tutto insieme ma a urlare sono il re del mondo c’è sicuramente lui. Prima di avanzare richieste e mostrare spocchia bisognerebbe assicurarsi di saper giocare a pallone. #bluff, voto: montato dell’anno

Montella: probabilmente il suo procuratore è Gesù perché altrimenti non si spiega una serie di così buoni ingaggi con dei risultati così miseri e un gioco così sterile. Le sue squadre hanno due costanti, il talento degli uomini che le compongono e l’assenza di idee pressoché totale. In più aggiungiamoci che Montella non sa cosa sia la preparazione fisica. #UnaVitaInVcanza, voto: Natale ai Caraibi

Non perdere mai il sorriso Vincè

Mazzarri: perdere in casa in rimonta con la Spal e senza pioggia non era facile, ma Mazzarri conduce i suoi a questa grande impresa. A fine partita confiderà ai microfoni “sono felicissimo e stanchissimo, fino a due mesi fa non voleva vedermi nemmeno mia mamma”, Cairo ascolta interessato confidando nelle dimissioni ma ovviamente Walter svolta verso la cattiva influenza del Natale e tutto va a farsi benedire. #BuonNatale, voto: maledetto Natale


 

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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