Che cosa vogliamo da questo Wimbledon?
Il torneo di Wimbledon è appena cominciato. Prima delle solite considerazioni serie, oggi vi proponiamo una serie di previsioni. Saranno più o meno azzardate, più o meno serie, più o meno auspicabili. L'unica cosa che vogliamo davvero è, però, un torneo divertente. E magari non troppo scontato...
- Grandi italiani
In questo periodo si fa un gran parlare di Matteo Berrettini e delle sue fenomenali performance sui campi in erba. Un torneo vinto e una semifinale. Ingresso in Top 20. L'avversario peggiore era il sorteggio, ma deo gratias, questa volta il fato è stato clemente. Se Matteo manterrà concentrazione e forma i primi turni sono decisamente abbordabili, con vista su di un super ottavo di finale contro Roger Federer. Più difficile, ma io voglio crederci, il cammino di Fabio Fognini. Il primo turno contro Tiafoe è ad alto rischio, ma, nella stagione migliore della carriera, voglio pensare che il ligure possa lasciare un piccolo segno anche sui prati inglesi. Gli altri ragazzi, Sonego, Caruso, Fabbiano, hanno avuto alterne fortune con il tabellone (ndr Fabbiano, in un buon momento di forma, ha preso Tsitsipas e l'ha sconfitto giocando la partita della vita, almeno per ora). Qualunque cosa arrivi sarà ben accetta. Per noi italiani sa molto di un, se non ora quando?
- Nadal fuori al secondo contro Kyrgios, che uscirà poco dopo
Probabilmente la più inflazionata previsione del momento. Kyrgios ha già battuto, quando in pochi lo conoscevano, lo spagnolo a Wimbledon. Quest'anno, per me, la storia si ripeterà. L'erba della prima settimana è rapida, e un attaccante come Kyrgios, con le sue bordate di dritto e servizio, può infilare valanghe di vincenti. Se volete il mio parere, Nadal a Wimbledon ci rinuncerebbe anche, per preservare il fisico per tornei più congeniali. Ma sarà presente, e con una preparazione non ottimale e il fisico non più di un ventenne, partirà il gioco dell'australiano, e uscirà in quattro set. Nick, facendo onore alla sua fama, non riuscirà a mantenere concentrazione e livello per due settimane, e abbandonerà a sua volta il torneo agli ottavi o ai quarti contro qualche giocatore meno quotato come Cilic o Simon o, perché no, contro il nostro buon Fabio.
- Anderson lontano anni luce dallo scorso anno
Kevin Anderson, nonostante sia ignoto ai più fra i non esperti di tennis, è un ragazzone sudafricano che ha raggiunto due volte l'atto conclusivo di uno Slam. Una delle due è stata lo scorso anno, qui a Londra. Un mix di grande forma, ottime prestazioni e un po' di fortuna, gli ha fatto superare Federer e Isner, giocatori, sulla carta, in quel momento superiori. Il 2019 non è stato il suo anno. Kevin è stato infortunato e non ha mai davvero preso il ritmo. I prati di Wimbledon sono congeniali ai suoi potenti servizi, ma la forma precaria potrebbe tradirlo. Non lo vedo oltre gli ottavi di finale. Chiaramente gli auguriamo tutto il contrario.
- Se passa il primo turno, Thiem farà strada
Il 2019 di Dominic Thiem è senz'altro positivo. Un Master 1000, una finale Slam, tornei vinti, ingresso di nuovo nei primi quattro del mondo. L'erba è la superficie più lontana dal suo tennis, da terraiolo consumato, e anche vincente, ovviamente nei limiti dati da Nadal. Ha un primo turno ostico, contro l'ex-semifinalista Sam Querrey. Paradossalmente l'ostacolo più complesso sulla strada dei quarti di finale è proprio questo primo turno. Poi ci sono avversari meno temibili, e ai quarti la grande rivincita contro Nadal? Non credo, altrimenti andrei contro il punto precedente (il mio essere matematico mi impedisce questa palesi contraddizioni). Ma anche Kyrgios sarà già fuori, autoeliminandosi contro qualcuno. E allora se la partita fosse abbordabile perché non arrivare a una semifinale contro Federer? Okay, questa è molto azzardata, però chi avrebbe mai scommesso che il suo primo Master 1000 sarebbe stato su cemento? Diamogli una chance!
- Federer perde la finale contro Djokovic
Sembra, e probabilmente è, la previsione meno stramba. In fondo sono le prime due teste di serie. Però una finale fra loro fa sempre effetto. Anche dopo anni e dopo quasi cinquanta sfide. Per entrambi vedo un cammino non proprio in discesa, ma comunque abbordabile, verso la finale. Nel quarto di tabellone di Roger l'avversario che potrebbe essergli più ostico sarebbe stato Coric, ma ha appena dato forfait. Berrettini potrebbe metterlo in difficoltà? Stimo e apprezzo il nostro Matteo ma mi sembra una sfida al di là delle sue forze. Djokovic dalla sua parte di tabellone avrebbe Zverev (missing in action negli slam) e Anderson (ho già espresso le mie perplessità). Le uniche complicazioni sono quelle che può crearsi da solo. La finale sarà la stessa si altre due edizioni e, ahimè, avrà lo stesso epilogo.
Qualche considerazione più seria
Il grande favorito rimane, più o meno all'unanimità, Nole Djokovic. Ci sono un'infinità di ragioni per metterlo un gradino sopra gli altri: esperienza, buona forma fisica, buona attitudine alla superficie... Senza contare che è il numero uno al mondo e che ha già vinto quattro volte qui, fra cui lo scorso anno. Stiamo comunque parlando di un Djoker non allo stesso livello del 2011, quindi si tratta di un pronostico obbligato, ma non chiuso. Federer ha l'arma della tranquillità, dalla sua carriera ha avuto praticamente tutto, può giocare senza enormi pressioni e vedere che succederà. L'obiettivo a grandi linee sarebbe di non perdere set inutili nei primi turni e arrivare fresco alla seconda settimana. Se Nadal dovesse saltare per davvero, la strada per la finale potrebbe risultare estremamente agevole. Ma rimane la grossa incognita dell'età in un torneo di due settimane al meglio dei cinque set. Al Roland Garros è andata bene, qui vedremo. Attenzione perché basta una giornata sottotono per creare complicazioni enormi.
Nadal non corrisponde esattamente all'identikit del possibile vincitore. Un tabellone ostico fin da subito e Federer dal suo lato di tabellone sono notevoli difficoltà. Il maiorchino non raggiunge una finale qui dal lontano 2011. Sarebbe, strano a dirsi, una vera sorpresa. In questo breve spezzone di stagione erbivora, oltre a Federer ad Halle, il più in palla è sembrato Matteo Berrettini, ma dire che farà molto bene ai Championships è un bell'azzardo. Ovvimente auguriamo il meglio al nostro azzurro, ma per lui si tratta di palcoscenici inesplorati. Obbligo cautela.
Di aspettare Zverev mi sono stancato, arriverà quando arriverà. Negli Slam, è sottointeso. Anderson ha già dato l'anno scorso, il bis è improbabile. Sarà la volta di qualche giovane? Shapovalov, Tiafoe (speriamo di no per il nostro Fogna) e Auger-Aliassime hanno tutti un gioco che potrebbe ben figurare sul verde, ma l'incognita dell'età e dell'esperienza rimane.
Sarò sincero, questo Wimbledon può essere scontatissimo oppure il teatro delle sroprese. Il Roland Garros è andato nella prima maniera, adesso sarebbe bello che, finalmente, le carte si scombinassero e che potessimo tornare a provare un po' di sana meraviglia.
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