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, 3 Maggio 2019
2 minuti

Top of the Flop, Aprile


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1) Cr7: mostruoso, sempre e comunque. La Juve ha la sfortuna di arrivare al momento decisivo della stagione senza due uomini fondamentali come il Chiello e Marione ma il fenomeno portoghese ce la mette propria tutta per non far finire il sogno. Il gesto a fine gara di ritorno contro l’Ajax fa bene intendere cosa sia mancato. Anche contro l’Inter è fenomenale, gioca dieci minuti e non la fa più vedere a nessuno, segnando un goal pazzesco e animando una Juve anonima come poche volte le era capitato. Un extra terrestre, uno dei pochi fattori di questa annata calcistica. #Mostruoso, voto: Bugatti da 11 mln

Quando rivedremo giocare due così? Quando? Probabilmente mai (via B/R)

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2) Caicedo: sponsorizzato come un Ducato usato ma utile come un Pandino truccato. Nell’annata peggiore di Immobile se la Lazio può continuare a sognare è soprattutto merito di questo ragazzone. Non sarà bello da veder giocare, a parte che lo è spesso e volentieri, ma è (quasi) sempre dannatamente efficace. Alla voce acquisti low cost intelligenti lui viene per primo. #UsatoSicuro, voto: 10 mila euro di incentivi

3) Atalanta: se Pasalic torna a essere un giocatore di pallone e un giocatore di pallone utile, Zapata segna con la stessa regolarità di Mark Lenders e Masiello si tiene lontano dalle ricevitorie, beh più che un ottimo progetto sportivo stiamo parlando di uno splendido miracolo calcistico. Così raro che è ancora più bello. #SolideRealtà, voto: anche senza Roberto Carlino

Flop

1) Pochettino/Klopp: bravi allenatori? Sicuro. Meritevoli di stare tra i Flop? Assolutamente no. La loro continua beatificazione però, è arrivata a togliermi il sonno. Mi sanno di quei guru utili come le istruzioni anti panico sugli aerei. I Sacchi, i Pochettino e i Klopp del mondo, tutta gente che ha espresso un bellissimo calcio ma o non ha vinto un cazzo o ha vinto poco o ha vinto quando aveva una squadra di dodici leghe superiore (Sacchi con quella squadra ha vinto uno scudetto in 4 anni, cosa avrebbe fatto Capello con il vero Van Basten?). Che tornino tutti all’università della vita. #porelli, voto: quattro babbi in padella

2) Milan: “esaltarsi per Champions a marzo è come dire di avere scopato con Belen perché anche tu avere profilo instagram”. Credo basti questo per commentare questo sufflè che si è spremuto sul finire dell’inverno e ha mancato la fioritura in primavera. Del resto quando i tuoi play sono Bakayoko e Kessie puoi aspirare a vincere una battaglia in Got più che una partita di calcio. #Fabbri, voto: ergastolani

Tiziano non mollare.

3) Fiorentina: quando prendi Pantaleo Corvino perché è un direttore sportivo forte sul territorio ma poi lo senti parlare e non capisci da quale territorio provenga. Un progetto sportivo così inutile non lo si vedeva dall’ultima volta dell’Ancona in Serie A. Voci da Firenze parlano di partitelle del giovedì terminate col doppio sconfitto. #SigatumPatronum, voto: 17

Fine delle trasmissioni. Per ora.


  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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