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- di Redazione Sportellate.it

Lo sportivo e la rigenerazione osteocondrale


Oggi, grazie alla ricerca, la rigenerazione osteocondrale ha fatto passi da gigante ed è una realtà terapeutica dimostrata scientificamente. In questo articolo vogliamo provare a spiegarvi, in parole povere, come funziona.


LA RIGENERAZIONE OSTEOCONDRALE

Premessa: le lesioni osteocondrali sono quelle che coinvolgono anche l’osso sottostante la cartilagine. Esse sono lesioni invalidanti, i cui effetti si protraggono e peggiorano nel tempo poiché se nell’immediato tali lesioni sono dolorose, con il tempo tendono ad essere invalidanti con effetti che si riversano nelle azioni di tutti i giorni.

Ai giorni nostri, risulta sempre più fondamentale per i pazienti giovani evitare il trattamento protesico e cioè l'impianto di una protesi: solo così è possibile per il ragazzo/a conservare nel tempo una qualità di vita ottimale. Se infatti l'impianto di una protesi risulta ancora ad oggi la soluzione ottimale per pazienti di età avanzata, laddove la rigenerazione dei tessuti segue processi più lenti e non vi è alternativa di intervento, la stessa cosa non si può dire per un giovane.

Viviamo in un'epoca dove la ricerca sulla rigenerazione naturali dei tessuti ha fatto passi da gigante ed è una realtà terapeutica dimostrata scientificamente. Nello specifico, siamo arrivati al punto che si può dire con ostentata certezza, che la terapia di rigenerazione osteocondrale funziona: i recenti congressi e le pubblicazioni scientifiche degli ultimi dieci dimostrano inequivocabilmente che tale terapia funziona e, soprattutto, funziona nel tempo.

Sempre più centri consentono innovativi trattamenti volti alla rigenerazione sia della cartilagine sia dell’osso immediatamente sottostante, il che comporta la rigenerazione di una articolazione danneggiata (la rigenerazione osteocondrale, appunto).

rigenerazione osteocondrale

IN CONCRETO, COME FUNZIONA?

Essenzialmente, inserendo un presidio biologico composto di nanostrutture complesse nella lesione articolare. Questo presidio biologico è composto di tessuti artificiali estremamente sofisticati che vengono inseriti nella lesione articolare ed attirano le cellule staminali: tali cellule sono autonomamente in grado dì differenziarsi e produrre nuova cartilagine e nuovo osso sottostante.

Con questa metodologia il tessuto viene rigenerato e la lesione andrà a guarirsi in maniera del tutto naturale.

Due cose da tenere bene a mente: 1) all'intervento deve obbligatoriamente fare seguito un appropriato processo riabilitativo finalizzato prima alla rieducazione articolare e poi al recupero completo delle funzionalità di flessione ed estensione e delle capacità di movimento. Infine, solo al termine del percorso riabilitativo, tutte le funzionalità articolari saranno completamente recuperate; 2) teniamo a sottolineare come l'idea è nata, è stata studiata e si è sviluppata nella nostra tanto vilipesa Italia.

Di seguito vi proponiamo il caso di uno sportivo che, dopo un infortunio invalidante, grazie all’impianto di uno di questi presidi biologici (per la precisione uno scaffold bioingegnerizzato a base di collagene e magnesioidrossiapatite) ha recuperato l’articolazione ed è tornato alla sua normale attività sportiva.

Buona visione.

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