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NextGen
8 Novembre 2018

Next Gen ATP Finals 2018: impressioni dalla prima giornata.


Per il secondo anno consecutivo, i migliori giocatori under-21 del mondo si ritrovano a Milano per affrontarsi in quello che è, in tutto e per tutto, una versione giovanile del Master di fine anno. Sono stato a vedere la prima giornata di torneo e vi racconto le impressioni che mi hanno fatto gli otto giocatori in campo.


Martedi 6 Novembre 2018: giornata inaugurale del NextGen ATP 2018.

Si inizia alle 14.00, due partite in sessione pomeridiana e due in sessione serale. Hanno giocato tutti e gli otto giocatori qualificatisi. Tra vincitori e vinti cerchiamo di capire a quale livello sono e se stanno esprimendo il loro potenziale. Ma prima spieghiamo un attimo cos'è il Next Gen e come funziona. Nel 2017 l'ATP decide di promuovere, per la prima volta, un torneo fra i migliori under 21 del circuito, da disputare a fine anno tennistico. Ci si qualifica attraverso una Race, come per il Master di fine anno. Passano i primi sette, cioè i giocatori under-21 che hanno fatto più punti nell'anno 2017, più un qualificato italiano, perché la sede del torneo è a Milano. Il qualificato viene deciso in un torneo fra gli otto migliori giovani italiani in classifica ATP.

La prima edizione è un successo, macchiato solo dall'assenza di Sasha Zverev, che era stato l'uomo copertina delle iniziative promozionali riguardanti il torneo milanese. Tuttavia il suo exploit tennistico è stato tale da permettergli di qualificarsi per le Finals di Londra, e quindi, saggiamente, ha preso la decisione di saltare il torneo Next Gen che si sarebbe tenuto la settimana prima. Molti dei giocatori che hanno ben figurato a Milano si sono confermati solide realtà nel 2018.  Escludendo la wildcard italiana Quinzi, che naviga intorno al 200esimo posto della classifica ATP, solo uno è scivolato fuori dalla Top 100, e ben cinque sono in Top 30. Un gruppo di ragazzi estremamente promettenti quindi, con Karen Khachanov campione in un Master 1000, e con Borna Coric e Stefanos Tsitsipas (riserva nell'edizione 2017) finalisti rispettivamente a Shanghai e Toronto.

L'altra grande novità è la sperimentazione di regole e punteggi nuovi. Nello specifico: vince il set chi arriva a quatto giochi e sul tre pari c'è il tiebreak, tutte le partite sono al meglio dei cinque set, Hawkeye sempre presente e quindi non ci sono giudici di linea, tempo limite per il servizio scandito da un orologio che suona il fallo se non viene rispettato, riscaldamento di soli quattro minuti, niente net sul servizio (se tocca la rete e rimbalza nel rettangolo si gioca). Ultimo ma non meno importante, nella pausa fra i set si può parlare con il coach.

L'esperimento riuscito permette il rinnovo del torneo, con stessa sede, anche per il 2018. Sono stato a vedere le partite il primo giorno, come detto sopra, vi darò le mie impressioni sui singoli giocatori, uno per uno:

Stefanos Tsitsipas

Il greco, di gran lunga il giocatore con la classifica migliore, presentatosi infatti come il numero 15 del mondo, è il grande favorito del torneo. Ha affrontato il semisconosciuto spagnolo Jaume Munar, di cui parleremo poi. Tsitsipas ha dimostrato solidità e maggiore esperienza, nonostante sia più giovane di un anno. Ha saputo vincere i punti decisivi, conquistando i primi due set al Tiebreak, perdendo il terzo, e poi chiudendo per quattro a due il quarto set. Tsitsipas non è parso brillantissimo, tuttavia è comprensibile alla fine di una stagione così impegnativa. Rimane il favorito ma servirà alzare ancora un po il livello per affrontare giocatori più forti (in teoria), come De Minaur o Tiafoe. Talento.

Alex De Minaur

Test poco probante per il diciannovenne australiano. Infatti la differenza di ranking con l'italiano Caruana è troppo ampia per poterlo impensierire (31 del mondo contro 622). L'australiano è una delle stelle nascenti del tennis del suo paese. Non sembra avere i numeri dell'australiano più talentuoso del circuito (Nick Kyrgios), ma potrebbe contare su una solidità mentale molto superiore e su un'altrettanto precoce ascesa nel mondo tennistico (top 50 prima dei vent'anni non è banale). Nel proseguio del torneo lo vedremo alla prova con avversari più impegnativi e potremo dare un giudizio più completo sul suo stato di forma. Bambino prodigio.

Frances Tiafoe

Grandi aspettative in patria anche per l'afroamericano Tiafoe, considerato una star tennistica del futuro. Grazie anche alla vittoria all'ATP 250 di Delray Beach, si qualifica come 3a testa di serie. Contro Hurkacz per due set ha messo in campo un tennis di livello superiore. Servizi oltre i 210 km/h, vincenti di dritto e di rovescio, grandi angoli e qualche discesa a rete. Nei successivi due cala leggermente ma chiude il match con il tiebreak del quarto set, probabilmente il più emozionante e spettacoloare della giornata. E lo stesso vale per il match, il migliore della prima giornata per distacco. Tiafoe sembra un giocatore che coniuga un grande potenziale ad una eccezionale forza fisica. Potentissimo.

Taylor Fritz

Lieve delusione per l'altro americano Fritz, che perde il suo match di esordio contro l'altalenante Rublev. Frtiz non ha convinto per nulla, contro un avversario che ogni tanto infilava incredibili serie di errori, non è riuscito a mantenere quel minimo di solidità necessaria a portare a casa un match dove guidava per due set a uno. Dotato di un servizio notevole, ha cercato spesso tattiche di battuta più dritto per portare a casa i punti. Il match è stato decisamente lungo e combattuto ma molto poco appassionante, a causa degli stili dei due tennisti, poco avvezzi a scendere a rete, preferendo picchiare da fondo. Può vincere delle partite, ma difficilmente riuscirà a divertire. Noiosetto.

Andrey Rublev

Nonostante la vittoria contro Fritz, Rublev è parso tutto tranne che solido. Dotato di colpi eccezionali, soprattutto di dritto, ha la tendenza, per il sottoscritto odiosissima, di sparare qualunque cosa (un mio conoscente l'ha definito una Camila Giorgi al maschile). Dando inoltre l'impressione di non avere nessuna voglia di giocare. Se l'è cavata grazie a un avversario che non ha adottato le contromisure tattiche necessarie (tenere la palla in campo aspettando che sbagliasse) e anche a dei colpi, come già detto, davvero notevoli. Un Rublev che riesce a mantenere un buon livello di gioco per tutto il match è un ostacolo complesso per ogni tennista, al momento però altri sono più attrezzati per vincere il torneo. Speriamo che riesca, come lo scorso anno, a migliorare giorno per giorno. Altalenante.

Jaume Munar

Piacevolissima sorpresa lo spagnolo, giocatore semisconosciuto proveniente da Maiorca, ha messo in mostra un tennis divertente, con alcune variazioni insolite per la scuola tennistica spagnola (che produce moltissimi terraioli fondocampisti), comprese discese a rete e stop-volley di buon livello. Nemmeno minimamente intimorito dal maggior blasone dell'avversario Tsitsipas, ha giocato un match coraggioso, costringendo il greco a tre tiebreak, vincendo quello del terzo set. Se non è stato un fuoco di paglia, questo ha dei numeri. Deve ancora farne di gavetta, ma speriamo di risentirne parlare. Promettente.

Hubert Hurkacz

Del tutto sconosciuto alla maggior parte degli appassionati, il polacco è arrivato per sorprendere, e in parte c'è riuscito. Il match contro Tiafoe ha messo in mostra tutta la differenza fra un tennista che è stabilmente nel circuito ATP e uno che ci sta ancora arrivando. Per due set ha giocato bene ma è stato schiacciato dalla potenza dell'avversario. Nei successivi due, apertosi uno spiraglio, ha reso il match più combattuto e piacevole. Ha una buona varietà di colpi. Speriamo di vederlo al più presto stabilmente nei tornei migliori. In ascesa.

Liam Caruana

La wild-card italiana, numero 622 del mondo, è parso, in questa prima giornata, abbastanza fuori posto. Troppo ampia la differenza con De Minaur. Speriamo che riesca a scollarsi di dosso un po di emozione e ad alzare il suo livello contro i prossimi avversari, perché al momento le previsioni non possono essere ottimistiche. Gli avversari sulla carta sono tutti più forti, e criticare un'eliminazione al primo turno sarebbe da ingrati. Tuttavia si può sperare che ci metta l'anima, e siamo sicuri che lo farà. Per ora, inadeguato.


  • Nato a Monza il 22/01/1992. Segue lo sport fin da bambino, soprattutto il calcio. Si innamora del tennis negli anni delle scuole medie, anche e soprattutto grazie all'immenso Re Roger Federer, di cui è fan sfegatato. Tifoso del Milan fin da piccolo. Laureato in Matematica. Segue anche lo sci durante la stagione invernale.

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