, , 30 Aprile 2018
2 minuti

Top of the Flop, 35a giornata


TOP

1) Simeone: Ecco... limitiamoci a dire che quando si parla di scudetti la famiglia Simeone tende a non farsi mai gli affari suoi. Tre goal, un’espulsione e una cattiveria che è un marchio di fabbrica. Ci limitiamo a fare tanti applausi al giovane argentino e a sconsigliargli di passare le prossime vacanze estive in Campania. #Killer, voto: Core ingrato

2) Dzeko: Quanto c’è di suo in questa stagione della Roma solo la lupa lo sa. Trascinatore, leader emotivo e tecnico. Si temeva il contraccolpo psicologico post Liverpool, lui ci piazza una doppietta salva Champions e tranquillizza tutti, il tutto (perdonate il gioco di parole) dopo una stagione (quella scorsa) da barzelletta. #fenice, voto: Le leggende non muoiono mai

Grande finale di stagione per il bosniaco.

3) Lasagna: Doppietta nel giro di due minuti, maglia bianconera e con un ex juventino in panchina, secondo voi è un caso? Poi prendi tre goal dal Benevento e capisci molto di questa stagione dell’Udinese. Resta il fatto che se Lasagna continua così ben presto calcherà palcoscenici più prestigiosi. #enfantterrible, voto: Lasagne alle tre

FLOP

1) Napoli: Recita un antico proverbio cinese “Ma dai, porco zioooooo”. Questo dice praticamente tutto dello psicodramma andato in scena a Firenze. Il miglior difensore del campionato tradito da un rimbalzo e dalla foga. Sarri impietrito e incistato di nicotina. Mertens e compagni che affondano senza un lamento. La mente guida il cuore e i piedi. Ieri il Napoli si è dato una grande mano a perdere uno scudetto che pensava di aver vinto troppo presto #tracollo, voto: Caporetto

2) Santon/Spalletti/Vecino: Lasciamo da parte tutto il resto e parliamo di un centrocampista evidentemente non in condizione di giocare che fa un’entrata senza senso con la palla a metri quattro di distanza. Un terzino che psicologicamente non svolta mai e costa alla propria squadra tra i 9 e i 12 punti in stagione e di un allenatore che con gli esterni stremati, toglie la propria punta per inserire B.Valero e Santon invece di Karamoh ed Eder. Insomma diciamo che il buon umore vola via #sogno o son desto, voto: e allora prendo Pelè e lo metto a guidare il pullman

Via Bein Sports

3) Orsato: va bene tutto, in primis la discrezionalità di giudizio che poi bisognerebbe calibrare sull’uniformità di giudizio. Pjanic come spesso gli accade nei match di cartello, gioca a fare il wrestling coi suoi avversari. A fine partita riceverà una lode di quelli fluorescenti. Barzagli fa un’entrata killer, giallo senza discussioni. Più altre cose di cui si potrebbe parlare. Insomma Orsato… meno, era una bella partita, non c’era bisogno del tuo unidirezionale apporto. #grazie di tutto, voto: Orsacchio

Fine delle trasmissioni. Per ora.


 

Autore

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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