, , 16 Aprile 2018
2 minuti

Top of the Flop, 32a giornata

TOP

1) Donnarumma: i limiti rimangono evidenti, ma quando a 19 anni hai messo insieme 100 presenze con la maglia del Milan e quando per celebrare il traguardo decidi di esibirti in una parata assolutamente senza senso, bè allora si può sotterrare l’ascia delle critiche, chiudersi in un ammirato silenzio e applaudire. Gesto meraviglioso, compiuto con una naturalezza sconosciuta all’essere umano che riporta con la memoria al buon Dida contro l’Ajax. #maDONNArummaMia, voto: fantascientifico

2) D. Costa: qualche stolto l’ha definito “motorino brasiliano”. Una definizione calzante come chi compra una Ferrari e commenta “Ma sì è solo un mezzo di trasporto”. Giocatore infinito, frequenza di passo irreale, fantasia composta dei migliori liquori brasiliani, ieri è riuscito a fare un assist anche a Di Maio e Salvini, ma ha insaccato Berlusconi #SuperEroe, voto: piede di falco

Prestazione sontuosa.


3) Politano/Diabatè: se il Sassuolo non è ancora condannato alla Serie B lo deve all’85% ai goal di Politano. Uomo mercato che a Napoli ancora rimpiangono, sentenza ineludibile per i neroverdi. Il secondo ha più goal che presenze e credo basti dire questo e chiedersi perché a Benevento abbiano deciso di scoprirlo Solo un mese e mezzo fa #Cavalieri Dello Zodiaco, voto: letali

FLOP

1) Perisic: contro l’Atalanta per l’Inter non è mai una passeggiata e a maggior ragione quando hai uno, due, tre palloni, dovresti sentenziare l’avversario senza pensarci su troppo. Perisic non ci pensa su troppo gli basta ricordare che i Croati sono incostanti come un camaleonte in una vasca di smarties. Il resto sono le contenute bestemmie dei tifosi. #Sprecone, voto: così è se vi pare

2) Kalinic: si mangia un goal a metri due dalla porta (forse meno) che procura la scomunica per direttissima a tutti i presenti a San Siro, il resto è il solito corollario di lentezza e pressapochismo che a Milanello gli ha fatto guadagnare l’ambito trofeo di “Ciuccio 2k18” #Pugno Di Pollice, voto: Rolando

Stagione da dimenticare per il croato.

3) Nicolas: quando perdi venti minuti a piazzare una linea maginot che i nazisti possono accompagnare solo ma poi ti dimentichi di coprire il tuo palo e allora Verdi ritrova il goal dopo 5 stronzissimi mesi. Bene così Nicolas, tu e i francesi avete molto, moltissimo, da condividere #Stratega, voto: l’Harte della guerra


 

Autore

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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