, 12 Febbraio 2018
2 minuti

Top of the Flop, 24a giornata


Top

1) Under: una cosa l’abbiamo capita subito: “quando gioca Under, difficile che ci sia un under in schedina”. Fotonico come un kebab in schimicata il sabato sera. Assist, goal e quella faccia un po’ squadrata che sembra la caricatura di Superman in un film porno, bravo ragazzo, continua così #TurcoMan voto: Tiro del Kebab

Il passaggio di consegne.

2) Belotti: si carica il difensore dell’Udinese su quella schiena da Quasimodo che ha, dopo di che corre per 14,8 chilometri su un campo che ha una pendenza del 73% e solo quando i compagni gli dicono che l’arbitro ha concesso un minuto di recupero e mancano tre secondi alla fine della partita scarica un diagonale che non lascia pietà al povero Albano Bizzarri (che nome, che uomo… e ha anche una partita col Real Madrid all'attivo). Bravo Gallo, speriamo sia un ben tornato definitivo #ChicciRicchi, voto: Faticatore

3) Karamoh/Cutrone: col primo in campo l’Inter torna a sembrare una squadra e non una compagine d’anziani in villeggiatura nella Val Sesia. Col secondo, semplicemente, il Milan ha sbloccato l’opzione “segna alla Inzaghi”. Insomma: gioventù terribile, anarchia, palle al vento e tante cose belle. Questo è il calcio che ci piace #EnfantTerrible, voto: Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi

Flop

1) Brozovic: voglio dire, caro Brozo della mia cappella rosea, già caracolli per il campo con la lena con cui io andrei a far visita ad Equitalia. Scegli sempre l’opzione sbagliata, corri sempre ad minchiam. I TUOI STESSI COMPAGNI TI STRATTONANO URLANDOTI “MA SVEGLIATIIIIIIII”. E tu? Applaudi ironico il pubblico? Per me sono solo frustate #AntichiRomani, voto: La passione di Brozo

2) Sportiello: mi permetto solo di far notare che quando una platea calcistica rimpiange Tatarusanu, qualcosa, forse, devi averla sbagliata. Daje Sportiè, non deludere un uomo che ha sempre creduto nel tuo pacioso abile mestiere #FrancoTiratore, voto: Ma in che senso?

Sveglia Marco...

3) Benevento: anche qui… una squadra che non ha alcun senso di esistere se non per il goal di Brignoli al Milan che ancora si sciabola come nei cinepanettoni di De Sica e Boldi. Però al di là di tutto, non puoi subire 45 angoli e non contenderla mai al tuo avversario. Quelli della Roma erano talmente liberi che prima di colpire di testa giocavano a turno allo schiaffo del soldato con Puggioni. #MaleMale, voto: Maleventum

Fine delle trasmissioni. Per ora.

Jacopo Landi


 

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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