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8 Febbraio 2018

Olimpiadi Invernali 2018: 5 gare da seguire sperando di non portare sfortuna


Domani venerdì 9 febbraio prende il via ufficialmente con la cerimonia d'apertura, l'edizione numero 23 delle Olimpiadi invernali. L'attenzione del mondo dello sport sarà spostata in estremo oriente fino al 25 febbraio, con gli atleti ospiti della contea di PyeongChang nel nord est della Corea del Sud e dove sono previste temperature che solo a sentirle nominare si gelano i piedi.


Proponiamo cinque eventi da non perdere (purtroppo anche in orari dove a stare svegli saranno per lo più i panettieri e gli insonni) dove l'Italia mette sulla neve (e sul ghiaccio) alcune fra le migliori carte da medaglia, sperando di non rivestire il mai ambito ruolo dei menagramo.

Sci Alpino - Discesa Libera femminile – Sofia Goggia

Mercoledì 21 febbraio ore 3.00

Lo sci alpino italiano al femminile vive uno dei momenti migliori della sua storia. Sono tante oltre alla Goggia, le speranze di medaglia, su tutte Federica Brignone, ma occhio anche all'eterna Manuela Moelgg, a Nadia Fanchini e alla giovane Marta Bassino.

Quattro anni fa a causa di una serie di gravi infortuni che ne hanno frenato i primi anni di carriera, dovette assistere da casa all'Olimpiade di Sochi. Matta come un cavallo fuori dalle gare, cavallo di razza con gli sci ai piedi, Sofia Goggia in 4 specialità su 5 dello sci alpino (Discesa, Super G, Slalom Gigante e Combinata) è pronta a prendersi la rivincita con concrete speranze di medaglia. In particolare in discesa libera dove si getterà come sa fare solo lei, sulla pista di Jeongseon affrontando un terreno a lei favorevole e con buone probabilità ghiacciatissimo. Lo scorso anno proprio su questa pista arrivò una doppietta (Discesa e Super G) coincisa con le sue prime vittorie in Coppa del Mondo. Davanti a chi? Naturalmente all'americana Lindsay Vonn, la più forte (almeno nei numeri) sciatrice di tutti i tempi, che sarà proprio la rivale numero uno in questa gara della 25enne bergamasca. Ma occhio perché da tradizione in un Olimpiade può saltare fuori dal mazzo una carta qualsiasi pronta a sparigliare il podio e di outsider ne è piena la start list. Proprio dallo sci alpino arriva l'ultimo oro della spedizione azzurra in un'Olimpiade invernale (Vancouver 2010, Razzoli nello Slalom Speciale), mentre quattro anni fa rimanemmo clamorosamente a secco, in tutta la manifestazione,  di medaglie del metallo più pregiato.

Biathlon - Staffetta Mista – Vittozi, Wierer, Hofer, Windisch

Martedì 20 febbraio 12.15

Un momento di relax per Dorothea Wierer prima dell'olimpiade coreana, la 28enne altoatesina è sicuramente una delle nostre atlete (più belle) di punta per questi giochi olimpici.

A Sochi fu la prima volta per la staffetta mista (due frazioni per le donne, due frazioni per gli uomini) del Biathlon alle olimpiadi e fu anche una delle poche gioie di una manifestazione avara di successi per i colori azzurri e caratterizzata da una lunghissima lista di quarti e quinti posti. Il quartetto italiano dovrà difendere il bronzo e differisce rispetto a 4 anni fa solo con Vittozzi al posto di Oberhofer. Sarà guidato dalla leader del nostro movimento, ovvero Dorothea Wierer e mette in campo concrete speranze di medaglia in una specialità dove le certezze sono poche e le variabili circa un milione. La concorrenza è spietata, con Norvegia, Francia, Germania, Austria, una Repubblica Ceca in crescita (ma orfana dell'atleta più forte, Gabriela Koukalova)  e la sempre temibile Ucraina. La staffetta mista sarà la terz'ultima gara del programma del Biathlon e potrebbe essere o un'occasione di rivincita o per consolidare un movimento italiano arrivato ad uno dei momenti più alti (e anche più celebri) della propria storia. Il Biathlon è sport affascinante e dagli esiti sempre spettacolari e tutt'altro che scontati e  in nazioni come Russia o Germania è seguito da milioni di spettatori, al livello di Calcio o Formula 1. Come a Sochi, a confermare la sempre più importante crescita di uno sport altamente televisivo, tutte le gare di questa disciplina verranno corse in prime time, che per noi significa, con le otto ore di differenza, un pranzo all'insegna di carabina e sci stretti.

Snowboard – Cross – Michela Moioli

Venerdì 16 febbraio ore 4.00

Moioli e Visintin rappresentano due pezzi da novanta della nostra spedizione e guideranno l'agguerrita pattuglia dell'Italia dello Snowboard, a caccia di medaglie pesanti.

Una specialità di nicchia come lo Snowboard Cross  vede la giovane atleta lombarda Michela Moioli fra le dominatrici di questo 2017/18, con 4 vittorie su 9 gare e 7 podi consecutivi. Non c'è giustizia divina nello sport  e se mai ha dato segni della sua esistenza, lo ha fatto guardando dall'altra parte. Se esistesse, questa gara dovrebbe vedere già assegnato l'oro alla 22enne lombarda, che in un paio di stagioni ha scalato il vertice della disciplina. Invece, ahinoi, la legge dello sport impone che dovrà sudarsela fino all'ultimo in una specialità dove basta un a frazione di secondo o una piccola distrazione per trovarti disteso per terra a mangiare la neve. Giorgio Rocca, ex alfiere dello sci alpino, nella prova di Slalom Speciale a Torino 2006,  pronto a rinverdire i fasti che furono fino a pochi anni prima di Alberto Tomba, inciampò malamente complice la troppa pressione di quei giorni e disse che, fino a quando la neve non si sciolse sul suo viso, pensava di vivere in un brutto sogno. Michela Moioli lo sa e sta già esorcizzando in ogni maniera.

Sci di Fondo – Staffetta sprint maschile a tecnica libera – Pellegrino, Noeckler

Mercoledì 21 febbraio ore 11

Qui Pellegrino batte in Coppa del Mondo anche il nome nuovo dello sci di fondo mondiale, quel Klaebo, classe '96,che vuole tornare a casa dalla Corea facendo possibilmente bottino pieno.

Con troppa leggerezza molti media specializzati danno questa gara come un oro quasi certo. Ci si dimentica che di sicuro nello sport ad alto livello c'è solo la pressione che ti porti dietro quando sei un papabile per una medaglia. La coppia che andrà a rappresentare l'Italia nella Staffetta Sprint a tecnica Libera , sarà formata per metà da Federico Pellegrino, eccellenza assoluta del nostro sport e capace in carriera di fare doppia cifra di vittorie in Coppa del Mondo, ma soprattutto di conquistare lo scorso anno ai mondiali di Lahti la medaglia d'oro nella Sprint individuale a tecnica libera e l'argento nella Sprint a squadre (a tecnica classica) in coppia con Didì Nockler che dovrebbe rappresentare anche in Corea la sua dolce metà. La responsabilità è enorme perché una medaglia nello Sci di Fondo manca da Torino 2006, edizione trionfale per gli sci stretti azzurri, ma come spesso dimenticano gli addetti ai lavori: esistono anche gli altri che potrebbero rovinare i piani, coppia norvegese su tutti.

Pattinaggio di velocità – Mass Start femminile - Francesca Lollobrigida

Lollobrigida, ma anche Andrea Giovannini, sono speranze per la velocità su pista lunga, mentre per la quarta olimpiade consecutiva, nello short track ci affideremo ad Arianna Fontana.

Sabato 24 febbraio ore 12

Per la quinta gara da proporre, tra Dominik Fischnaller, erede nel budello di un grandissimo come Zoeggeler, Arianna Fontana 5 medaglie olimpiche nello short track e portabandiera azzurra e Francesca Lollobrigida, la scelta ricade su quest'ultima. La classe '91 di Frascati è insieme al corregionale Fabbro (pattinaggio artistico) l'atleta più a sud del contingente azzurro. D'estate pattinatrice a rotelle di livello assoluto (9 i suoi titoli mondiali), lontana parente di Gina Lollobrigida, ha nella Mass Start (corsa che a differenza delle altre prove di speed skating si corre tutti assieme e non contro il cronometro), l'occasione per conquistare una medaglia olimpica. Trasferitasi in Olanda, dove il pattinaggio sul ghiaccio è una religione (a Sochi nello speed skating la nazionale neerlandese ha conquistato 23 medaglie su 36 disponibili, comprese 4 triplette), vorrà dire la sua in un campo partenti spietatissimo. La ragazza laziale, leader di Coppa del Mondo di specialità, vuole regalare una medaglia in una disciplina che all'Italia manca dai tempi di Enrico Fabris, che a Torino 2006 ha conquistato 2 ori e 1 bronzo, gli unici fin'ora ad appannaggio della squadra azzurra nella storia del pattinaggio di velocità su pista lunga.


 

  • Classe '82 come Contador, Kakà e Gilardino, ma non ho mai vinto né Tour de France, né Champions League, né Mondiale. Ho praticato diversi sport, ma gli unici che mi si addicono davvero bene sono quelli da vedere sul divano. Juve, fumetti, cinema horror, ciclismo e cibi unti, le mie più grandi passioni.

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