Juventus - Barca, dove le difese hanno prevalso sul talento
Le due squadre si avvicinano in maniera diversa alla gara: da un lato il Barcellona di Valverde, che con il rombo di centrocampo e l'inaspettata utilità della fisicità di Paulinho sembra aver trovato la quadratura (primo in Liga a +4 dal Valencia e +10 da Atletico e Real), mentre dall'altro lato la squadra di Allegri sembra in un periodo di lieve appannamento. Troppe le reti subite dai bianconeri e nuovi acquisti che ancora non sembrano essersi integrati appieno nell'organico.
Ai bianconeri servono i 3 punti per evitare il rischio di incorrere negli scontri diretti con lo Sporting Lisbona, mentre ai blaugrana basta un pareggio per avere la certezza matematica di qualificazione agli ottavi.
Valverde, nella partita di ieri, ha schierato i suoi con un teorico 4-3-3: Ter Stegen tra i pali, Digne, Umtiti, Pique e Semedo in difesa, Busquests, Rakitic e Iniesta a centrocampo, Paulinho, Suarez e Deulofeu in avanti.
Allegri, complice anche l'infortunio di Chiellini, sceglie il 3-4-2-1: Rugani, Benatia e Barzagli davanti a Buffon, A. Sandro e Cuadrado esterni, Pjanic Khedira a centrocampo e D. Costa e Dybala a supporto di Higuain
Lo 0 a 0 finale è il frutto di una partita molto tattica, in cui le difese sono state attente, agevolate spesso da inusuali errori tecnici delle punte (soprattutto Higuain) che, nelle poche occasioni in cui potevano rendersi davvero pericolose, sono venute meno.
Il 4-4-2 in fase di non possesso della Juventus, contrapposto al 4-4-2 del Barca in possesso, poneva duelli individuali interessanti, soprattutto sulla sinistra: Sandro e Costa contro Deulofeu e Semedo, contrapponeva due terzini offensivi e due ali poco votate al sacrificio, difatti, mentre Deulofeu veniva dentro al campo e si affiancava a Suarez, è stato Semedo a rendersi pericoloso in quanto spesso D. Costa si faceva attirare dal pressing su Busquests e permetteva a quest'ultimo di servire il terzino che così si trovava campo libero da attaccare.
I bianconeri eseguivano un pressing difensivo (tranne sui retropassaggi, in cui si alzavano) a cui erano costretti data la qualità di Ter Stegen e di Busquets, che abbassandosi tra i centrali, spesso mandava a vuoto Higuain e Dybala, mentre il Barcellona era più aggressivo soprattutto su Khedira e Pjanic, con il tedesco che ha limitato i suoi movimenti in verticale.
La Juventus invece, che con Barzagli a destra si proponeva raramente, cercava di manovrare soprattutto sulla sinistra con A. Sandro e con Costa, che è riuscito a mettere in difficoltà Busquets grazie alla sua velocità. Le marcature imposte da entrambi gli allenatori sono state molto rigide e portavano spesso i difensori a seguire i propri uomini ben oltre la metà campo, in modo da impedire giocate pulite, con Suarez e Higuain che sono stati limitati dalle ottime marcature di Benatia e Pique, con Cuadrado che si occupava delle avanzate di Digne mediante diagonali profondissime.
Quando i bianconeri costruivano a destra miravano soprattutto a cercare di trovare la palla scoperta di Pjanic mediante la sponda di Cuadrado che veniva nell'half space destro, con Dybala che andava a prendere la sua posizione da esterno.
Barzagli segue Iniesta fino alla propria area.
Iniesta veniva a giocare al centro con Digne largo a dare ampiezza, mentre Suarez si alternava con Rakitic e Paulinho nei movimenti a venire incontro al portatore e ad attaccare posizionalmente l'area di rigore bianconera.
Con i Barcellona a fare la partita senza mai rendersi davvero pericoloso, la Juventus cercava di giocare sfruttando di ripartenza o cercando l'ampiezza sul cambio di gioco per A. Sandro; le occasioni nel primo tempo arrivano dagli errori di Paulinho, che sul controllo si fa bruciare da Pjanic, e da Iniesta con un retropassaggio pigro, ma non vengono capitalizzate. Da sottolineare che i blaugrana hanno colpito anche un palo su una punizione da lontano.
Con le punte di entrambe le squadre che non riuscivano ad avere la meglio sui rispettivi marcatori, il Barcellona si affidava sempre alle avanzate di Semedo e alla qualità che poteva dare Iniesta, mentre i bianconeri riuscivano a rendersi pericolosi quando l'ambigua posizione di D. Costa non veniva letta bene da Semedo e Deulofeu e quando Dybala riusciva a ricevere in modo pulito.
Duelli cruciali sempre sulla sinistra.
Prima della fine del primo tempo Dybala si rende pericoloso con una bella azione partita da dietro: l'argentino va a ricevere liberamente da Barzagli, Busquets nell'occasione è in ritardo e sul proseguimento dell'azione l'ex Palermo supera due avversari e da posizione defilata calcia sopra la traversa.
Busquets in ritardo su Dybala, che può quindi girarsi e rendersi pericoloso.
Quando i blaugrana non riuscivano a palleggiare si affidavano alla fisicità di Paulinho, che di testa cercava di prolungare per gli inserimenti di Deulofeu e Suarez: situazioni queste lette sempre benissimo dalla difesa bianconera, che ieri è stata impeccabile ed ha sempre negato la profondità e le ricezioni pulite.
L'utilità di Paulinho in questo Barcellona.
La seconda frazione si apre allo stesso modo, con il Barcellona che punta soprattutto sui triangoli Rakitic-Paulinho-Suarez e sulle sponde di quest'ultimo e con un Benatia sempre impeccabile sull'uruguaiano.
Barcellona cerca di sfondare centralmente mediante triangolazioni veloci.
Messi entra al 54' al posto di Deulofeu e va ad agire alle spalle di Suarez, come regista offensivo a tutto campo.
A. Sandro, nonostante la minore copertura dovuta all'uscita di Deulofeu per Messi, non riesce mai a saltare Semedo e porta la Juventus a cercare l'ampiezza ma non per arrivare sul fondo, bensì per cercare di sfondare centralmente con i classici triangoli tra lui, Dybala e Higuain, ma il Pipita ieri è incappato in errori tecnici che solitamente non commette.
La migliore occasione del Barcellona nasce da un'invenzione di Messi che premia il movimento di Digne, che grazie ad uno scivolone di Cuadrado si trova a tu per tu con Buffon, ma spreca malamente.
L'entrata di Marchisio per Cuadrado e Bentancur per Pjanic trasforma la Juve in un 4-3-3 in fase di possesso, con gli ultimi 10 minuti in cui i bianconeri alzano i ritmi e il pressing, soprattutto grazie alla migliorata qualità in fase di palleggio permessa dall'entrata di Marchisio che va ad agire da mezzala sinistra. Situazione questa che riesce a liberare Dybala costringendo quindi il Barcellona a molti falli tattici.
Nonostante ciò il Barcellona riesce a difendersi, anche se al 91' la Juventus ha la migliore occasione della gara con un gran tiro di prima di Dybala, ma Ter Stegen compie una parata superlativa.
Messi costringe Semedo ad un 2 vs 1 che porterà Dybala alla conclusione.
La partita termina con un pareggio che sembra giusto, che accontenta soprattutto il Barcellona ma che comunque dimostra come i nuovi acquisti bianconeri stiano diventando sempre più centrali nel progetto, con D. Costa in particolare molto più integrato e pericoloso rispetto alle prime apparizioni.
Fa notizia inoltre la ritrovata solidità difensiva bianconera che lascia sperare in un notevole miglioramento, sia in vista della gara decisiva contro l'Olympiakos, sia in ottica campionato.
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