
- di Jacopo Landi
Top of the Flop, 9a giornata
TOP
1) Khedira: Ogni volta che tocca la biglia a Udine vien giù la cavalcata delle Valchirie e un anziano, in tribuna in compagnia di una transenna esclama “Adoro il profumo del Tavernello essiccato alle sei di pomeriggio”. Quisquiglie, quello che resta è un panzer che fa filtro per tre anche giocando in un centrocampo a due e infila pigne, tre, nella porta protetta da un non irreprensibile Bizzarri. Khedira è uno di quei giocatori che ti fa simpatia al di là della maglia. Troppo, dannatamente forte. E in un attimo è un Giovanni che piange “Non ce la faccio, troppi ricordi, troppi ricordi”. #LaLeggendaDelSamiSull’Oceano, voto: triplo Kaioken.
Evviva il Napalm...
2) Immobile: All’intervista post partita prende un accrocchio di parole e le getta lì, saranno poi affari del telespettatore metterle assieme e cercare di dare un senso. Ed è per questo che è così fottutamente imprendibile in campo, non capisci mai dove diavolo sia, fino a quando si palesa e a te rimane un seccante bruciore in zona sacrale. #LaExMoglie, voto: potere distruttivo 99.
3) Handanovic/Skriniar/Kolarov: Il primo sta completando il percorso di beatificazione nonostante le imprecazioni che tira a targhe alterne quando si sfoga con il proprio preparatore. Se non è un miracolo questo. Il secondo ormai non è più un difensore ma un lottatore greco-romano, la gente gli rimbalza addosso e… muta. Il terzo ha staccato il sinistro a Maradona e quando i compagni stentano… lui no, come Sandrone di Strozus, una certezza? No una minaccia. #IlTrioDelleAviMarie, voto: 110 e lode.
Samir The Wall.
FLOP
1) Bonucci: Quando il tuo ruolo è quello di guidare la squadra ma l’arbitro ti becca dopo aver alzato il gomito e ti manda nello spogliatoio a spostare i borsoni dei compagni, dopo ovvia confisca del mezzo. La cosa grave è che dopo il fattaccio il Milan inizia ad avere una difesa e a macinare gioco (con un rigore e mezzo che mancano all’appello). Gomitucci comunque non demorde e sulla scia di Mirabelli giovedì sera, si apposta dietro la panchina per dare, tramite Montella, le giuste indicazioni alla squadra. Baresi in tribuna viene colto da malore. #IlMioGomitoNoNonL’avevoConsiderato, voto: ko tecnico alla prima ripresa.
2) Berardi: Ormai la sua valutazione di mercato è l’incipit di una barzelletta che inizia con “Ti ricordi quando Squinzi chiedeva 40 mln per Berard ?” e si conclude con “Però sui calci piazzati è un cecchino”. In mezzo all’incipit e alla fine, resta sicuramente un ragazzo di talento che però deve svegliarsi e smetterla di mostrarlo solo contro con un Milan disastrato (da Allegri in poi), facendo bestemmiare ogni singolo fantallenatore su questo fottuto pianeta (ovviamente ieri l’avevo titolare nel mio tridente). Domenico sei riuscito a fare incazzare tutti quanti. Ti devi qualcosa, gli devi qualcosa (al Sassuolo) e CI devi qualcosa. Inizia col tornare a giocare a pallone su dei livelli decorosi. #somaro, voto: -10 punti sulla patente.
3) Vicari: Quando per impressionare la tua donna decidi di emulare le gesta di Gerrard ma ti si inceppa il Dvd e per una settimana guardi a nastro la registrazione dello svarione che costò al Liverpool una Premier. Così entri in campo carico a pallettoni e pronti via al minuto uno, patatrac. Però al minuto uno, ne restano 89’ per riprenderla. Già ma l’intelligente non è un cretino e così si limita ad arrossire mentre Gomis para un rigore e il Sassuolo resta in 10. #BalleSPALziali, voto: 4 giorni di prognosi
Vicari l'intelligente.
Fine delle trasmissioni. Per ora.
JL
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Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.
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