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- di Andrea Antonio Carlomagno

Rosso positivo


Andrea Dovizioso vince sul filo del rasoio un Gran Premio d’Austria in cui Ducati perde la capacità di dominare mostrata lo scorso anno, ma rimane più che mai aggrappata al “sogno mondiale” nel miglior anno della carriera del forlivese.


Quello del Red Bull Ring è stato uno snodo cruciale per il motomondiale, Ducati infatti era chiamata (su una pista a lei favorevole) a confermare il proprio ruolo di pretendente per il titolo mondiale: la rossa di Borgo Panigale non manca l’appuntamento e porta a casa il risultato recuperando qualche punto su tutti gli altri contendenti, pur senza convincere al cento per cento.

Un primo posto, quello di Dovizioso, insidiato da un Marc Marquez protagonista di un weekend ad altissimi livelli, che paga soltanto qualche errore di troppo nella fase finale della gara, ma non rinuncia a tentare un tuffo a bomba all’ultima curva guadagnandosi l’affetto di Andrea Dovizioso, che è quasi tentato di non aprire il gas sul rettilineo pur di avere entrambe le braccia libere per fargli il gesto dell’ombrello.

marquez red bull ring

Il pilota di Cervera sembra aver definitivamente ritrovato la propria forma migliore dopo un avvio di stagione che sembrava votato più alla concretezza che non al dominio: certo gli sfugge (per un soffio) la vittoria, ma al momento i cinque punti che ha dovuto sacrificare non sembrano preoccuparlo troppo.

Decisamente più sorprendente invece, viste le premesse del weekend, la prestazione di Daniel Pedrosa: parte dietro e si rende protagonista di un recupero che lo porta a soffiare il terzo gradino del podio all’altra Ducati ufficiale, guidata da Jorge Lorenzo.

pedrosa red bull ring

Gara, quella del maiorchino, che paga il decadimento della prestazione (oltre a qualche errore di troppo) nella seconda metà della corsa e l’ottima prestazione proprio del numero 26; il quarto posto e l’ottima gara in particolare nei primi giri sono comunque un risultato che tiene vive le speranze di una ulteriore crescita (prestazionale e mentale) di Lorenzo che è ora l’ultimo passo che separa Ducati dalla competitività assoluta.

Negativa invece la prestazione delle Yamaha ufficiali, entrambe arrivate dietro alla versione clienti guidata da Johann Zarco: tanto Maverick Vinales quanto Valentino Rossi subiscono un durissimo colpo alle loro speranze di lottare per la vittoria finale.

Da segnalare invece il decimo posto di Mika Kallio in sella alla KTM: su questa pista qualcuno avrebbe potuto sognare una gara migliore per la casa austriaca, ma risultati come questo segnano punti di riferimento importanti per un team alle  prime esperienze nel motomondiale che, sicuramente, l’anno prossimo sarà chiamato a superare sé stesso.

Solo undicesimo, invece, l’alfiere di casa Suzuki Andrea Iannone: in un periodo in cui iniziano ad aprirsi le speculazioni sul “fantamercato” non rimane che chiedersi se il sodalizio tra il pilota di Vasto e la casa giapponese continuerà come da programma o se ci sarà qualche stravolgimento durante l’inverno.

lorenzo red bull ring

Occhi puntati, adesso, all’ultimo weekend di Agosto per la gara di Silverstone: l’Inghilterra è uno dei luoghi sacri del motociclismo mondiale con le sue piste e l’atmosfera unica delle sue gare. L’appuntamento da non mancare qui è per Maverick Vinales, vincitore dello scorso anno, che ora deve davvero cercare di ricucire il gap in classifica.


 

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Andrea Antonio Carlomagno, nato a Rimini il 31 agosto 1993. Studia Giurisprudenza all'Università di Bologna, ma la sua vera passione sono i motori: dopo un'adolescenza fatta di miscela, per un certo periodo pensa di comprarsi una Harley-Davidson, poi per fortuna ritorna in sé. Oggi per lui ogni scusa è buona per lasciare i panni dell’aspirante giurista e indossare la tuta, che sia per piacere o per lavoro. Petrolhead, provocatore e avvocato del diavolo: se non lo aveste capito, meglio stargli alla larga.

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