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19 Giugno 2017

6 nuove ragioni per stimare Nainggolan


Tirando le somme di questa Serie A 2016/2017 da poco terminata, possiamo dire con certezza che uno dei protagonisti indiscussi è stato Radja Nainggolan, centrocampista della Roma. Il giocatore belga è stato artefice di una stagione spettacolare: dopo le difficoltà iniziali, culminate con la panchina in occasione del big match contro l'Inter dello scorso 2 ottobre, si è letteralmente preso sulle spalle la squadra capitolina, vestendo i panni di vero leader e arrivando a segnare anche ben 14 gol tra campionato, Europa League e Coppa Italia. Importante è stato anche il cambio di modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1, dove il belga ha agito da trequartista.

Per quanto mi riguarda, sono un seguace di Radja sin dai tempi in cui aveva iniziato a giocare nel Cagliari di Pierpaolo Bisoli, il primo allenatore a lanciarlo titolare in Serie A, nella stagione 2010/2011. In forza di questo, voglio dispensare 6 nuovi motivi per esaltarlo ancora di più, mentre chi non lo considera ora non ha più scuse.


Fatta questa premessa, direi che è il momento di cominciare.

1) MASSIMA SINCERITÀ. Ho scelto questa caratteristica come primo punto, dal momento che si è parlato molto dei suoi battibecchi a distanza con i tifosi della Juventus. Tralasciando adesso discorsi ipocriti, non è facile trovare una persona famosa che sia sempre così sincera e diretta. D'accordo, magari a volte non risulta simpatico, ma è soltanto da apprezzare il fatto, al di là di essere o non essere sostenitori della "Vecchia Signora", che un personaggio spesso sotto i riflettori dica la verità in ogni occasione.

Se volete propongo un esempio diverso. Ricordo che alcuni anni fa, precisamente a novembre 2012, quando Nainggolan vestiva ancora la casacca rossoblù, c'erano state delle lunghe polemiche dopo un Cagliari-Inter per via di un presunto rigore non assegnato ai nerazzurri. Io avevo apprezzato molto il ragazzo di Anversa, che cercava di chiarire con i vari supporter, retweettando e anche rispondendo ai tifosi, anche interisti.

2) EROE DI DUE CITTÀ. Come è già noto ai più, Cagliari e Roma sono due piazze molto più che calorose. Conquistare vita natural durante nel cuore dei rispettivi tifosi è tutto fuorché una passeggiata. Ciononostante, il "Ninja" si è guadagnato la passione di tutti, e non solo per le ottime prestazioni. Determinanti sono stati alcuni aneddoti.

a) Cagliari. In Sardegna ha superato l'ulteriore "prova del nove" per ottenere le stimmate di vero cittadino sardo. Proprio verso la fine della sua permanenza in quel di "Casteddu", il giocatore si è imbattuto, mentre andava all'allenamento, in un gregge di pecore che gli ha ostacolato il percorso. Caso fortuito o segno del destino? Direi la seconda.

b) Roma. L'esperienza nella Capitale non ha bisogno di particolari presentazioni. Tengo tuttavia a narrare una cosa capitatami lo scorso 26 febbraio a "San Siro": da tifoso dell'Inter, ero allo stadio per assistere al match tra i nerazzurri e la Roma. Il centrocampista belga fu il vero e proprio mattatore della partita, e non solo per la doppietta d'autore, ma anche perché era il c.d. "uomo ovunque", immarcabile per gli undici guidati da Stefano Pioli. Ebbene, se alla sua prima marcatura ho provato rabbia, dopo la seconda mi sono io stesso esaltato, quasi dimenticandomi che la mia squadra stava perdendo. Ero assolutamente gasato quando ho visto i compagni di squadra sommergerlo e i tifosi giallorossi urlare "Oh le le, oh la la... Radja Nainggolan, Radja Nainggolan!". Sia chiaro, a fine partita ero rammaricato per il ko della mia Inter, ma mai, in nove anni che vado abitualmente allo stadio, avevo provato una sensazione simile a una rete avversaria.

Se a un sostenitore di un'altra squadra ha fatto tale effetto, non oso immaginare i romanisti. Le prove ci sono eccome.

3) OTTIMO HAIRSTYLIST. Nainggolan non è un esempio solo per i giocatori e per gli aspiranti giocatori. Innumerevoli sono infatti i parrucchieri che dovrebbero costantemente osservare le varianti della sua capigliatura e prendere i conseguenti appunti.

Tra i vari look, quello che ha colpito di più è la cresta rossa, risalente a due anni fa.

Lui stesso ha recentemente rivelato, in occasione di un simpatico show in un canale romanista condotto dal portiere Wojciech Szczesny, l'origine di questo hobby delle acconciature: "La cresta? Mi piace, è da un po' di anni che li ho così, molti bambini mi imitano questo taglio. All'inizio non ero sicuro di conciarmi così, poi mi è piaciuto e li ho anche colorati: prima rosso che però è troppo duro, ora biondo che è quello che preferisco".

4) IL SORRISO NELLE DIFFICOLTÀ. Ulteriore abilità del numero 4 della Roma è questa: sorridere, e far sorridere, nei momenti di difficoltà, trasmettendo sempre e comunque una grande sicurezza. Due sono i casi eclatanti.

Il primo risale allo scorso 19 novembre 2015, quando si trova in un hotel di Anversa. Alcune persone all'interno della struttura lo scambiano per un terrorista. Immediatamente vengono chiamati gli agenti locali, i quali scoprono poi che la persona sospetta è nientemeno che il centrocampista della Roma. Considerando che tale episodio avviene proprio pochi giorni dopo i tragici fatti di Parigi, sarebbe stata più che comprensibile una reazione scomposta. Radja, invece, contribuisce subito a riportare la calma, tramite una foto con i poliziotti.

Il secondo episodio, invece, è datato alla fine dello scorso marzo, ed è sempre accaduto nel paese delle Fiandre. La testata "Nieuwsblad.be" diffonde la notizia che la polizia stradale, precisamente alle 7 del mattino e al termine della partita Belgio-Grecia, ha appena ritirato la patente al calciatore a causa di guida in stato di ebbrezza. A fare chiarezza e a smentire il “fattaccio” ci pensa direttamente lui, tramite la pubblicazione di questa eloquente foto su Instragram.

Si possono unire calma ed efficacia meglio dell'ex Cagliari? Mmm, difficile...

5) INIMITABILE. Nainggolan non è possibile da imitare, in quanto ha uno stile pressoché unico. Eppure, qualche tentativo non è mancato.

6) LEZIONE AL CALCIO MODERNO. Una delle tematiche di "Radio Mercato" di questo periodo concerne suo il rinnovo con la squadra capitolina con aumento di ingaggio. Il solito mercenario del calcio moderno? Assolutamente no! Prima di chiedere il ritocco contrattuale ha aspettato fino all'ultimo. In questi tre anni ha infatti sia dimostrato il suo valore, migliorando di stagione in stagione, che lottato dall'inizio alla fine per cercare di vincere qualcosa con la maglia della Roma. Quanti altri, diversamente da lui e avendo dimostrato poco o nulla, subordinano la propria permanenza nel rispettivo club solo a patto che gli venga aumentato lo stipendio? Cari giocatori, riflettete e imparate da Radja...

Oltre ai suoi già numerosissimi fan, spero che, con questo articolo, anche chi non fosse ancora salito sul carro del "Ninja", adesso provveda a farlo.   


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