15 Maggio 2017
5 minuti

Gran Premio di Spagna, tra scontri e sorpassi


Il circus della Formula 1 arriva in Spagna, a Barcellona, pista che l’anno scorso ha regalato forti emozioni con la prima vittoria di Max Verstappen. Quest’anno però il vincitore del GP non è un novellino dei Paesi Bassi, ma è un inglese che di gran premi ne ha vinti 55 (solo Il Pilota, Michael Schumacher, ne ha vinti di più: 91) e che di esperienza ne ha da vendere.


Ebbene si, parliamo di Lewis Hamilton. Luigino che è stato accompagnato sul podio da Vettel e Ricciardo, e sono proprio questi gli unici piloti a non essere stati doppiati, evidenziando come questa Formula 1 sia internamente divisa in 2 competizioni: i Big e poi tutti gli altri.

Mercedes.
Lewis Hamilton, con un’eccellente prestazione, riesce a portarsi a casa la seconda vittoria di stagione, eguagliando Vettel e avvicinandosi in classifica: 6 punti.
Ma partiamo dalle prove di venerdì. Nelle prime 2 prove libere la Mercedes sembrava aver messo le ali (che abbiano rubato qualche bevanda dal frigorifero di Ricciardo e Verstappen?), creando timore tra gli uomini Ferrari. Nella giornata di sabato a Lewis riesce di conquistare la pole con ben 51 millesimi di vantaggio sul pilota tedesco (dal carattere italiano) della Rossa. E oggi Hamilton ha sì portato a casa il primo premio, ma con una fatica incredibile, sia psicologica che fisica. I suoi messaggi radio sembravano quelli di un maratoneta dopo 42 km di corsa. Tra le poche parole che riusciva a pronunciare, come “Non riesco a recuperare il gap da Vettel con queste gomme (hard)”, tirava sospiri tanto pesanti da far pensare che alla guida della vettura fosse accompagnato da Roscoe, il suo fidato bulldog (che sulla macchina questo weekend ci è salito veramente!).
Valtteri Bottas, invece, non deve essersi ancora ripreso dai festeggiamenti per la sua prima vittoria nel GP di Russia e così, tra un giramento di testa e l’altro, ha condotto una gara totalmente anonima, lontano dalla vetta. Gli unici momenti da evidenziare sono l’incidente con Raikkonen alla prima curva e la lotta con Vettel, volta a facilitare il recupero del compagno di squadra sul ferrarista.
Per chiudere in bellezza, al 39° giro il motore della sua vettura esplode e lo costringe al ritiro.

 

Ferrari.
Sebastian Vettel è arrivato 2° con un distacco di circa 3 secondi e mezzo, dopo averne passate di tutti i colori.
Partenza perfetta per Seb che, sebbene posizionato sulla parte sporca del rettilineo, sopravanza Lewis e si porta in testa alla prima curva. Comincia così la sua cavalcata verso la vittoria, ma non sa che questa cavalcata sarà simile a quella di Ercole che affronta le 12 fatiche. I problemi cominciano quando, in uscita dal primo pit-stop, incontra Bottas, con cui deve ingaggiare un duello per ottenere la prima posizione. Dopo un sorpasso rischioso in rettilineo, con tanto di breve passeggiata sull’erba, ottiene il 1° posto. Si ritrova così a dover affrontare una strategia sbagliata Ferrari che lo fa fermare per il cambio gomme non durante la Virtual Safety Car (come ha fatto Hamilton) ma dopo, facendosi recuperare diversi secondi. Anche la scelta gomme (Medium) diversa rispetto a quella di Hamilton (Soft), per quanto obbligata, si è rivelata fallimentare. Ed infine, mentre rincorre Hamilton, si ripresenta al tedesco un problema che ha un nome e un cognome: Felipe Massa. Negli ultimi passaggi Lewis e Seb devono doppiare diverse vetture tra cui quella del brasiliano, che però, come già successo a Sochi, rallenta Vettel (senza malizia) facendogli perdere 1,5 secondi e quindi ponendo fine al suo inseguimento. La vicenda (e la gara) del ferrarista si conclude con un suo messaggio radio ai limiti dell’isterico “Perché ho sempre problemi con Massa?”.

Kimi Raikkonen, molto atteso per questo GP dopo le ottime prove, vede i suoi sogni di gloria svanire in tempo record. Bottas lo tampona alla posteriore destra alla prima curva e innesca un effetto domino che porta Kimi a colpire Verstappen. Incolpevole, Kimi è costretto al ritiro. Dopo aver commentato l’incidente con poche parole, alternate al suo tipico verso “boah/mwah”, rende felice un piccolo tifoso che, sugli spalti, si era messo a piangere al suo ritiro, accogliendolo nel box Ferrari.

tumblr_opyf7iyzk11symqdho1_1280

Red Bull.
Ha ottenuto il primo podio di stagione, conquistato da Daniel Ricciardo. Ma il sorriso del pilota australiano può ingannare, perché se si guarda ai numeri questa non è stata una bella gara per il team austriaco.
75,5 sono i secondi al traguardo tra il vincitore e Ricciardo; quasi un minuto e mezzo. Un abisso se teniamo conto del fatto che la Red Bull ha portato diversi aggiornamenti a Barcellona nel tentativo di chiudere il gap con le avversarie. Vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno? La Red Bull di Ricciardo è l’unica vettura a non essere stata doppiata dalla coppia di testa. Ma se non è un riso amaro questo, non so cosa lo sia.

Dall’altra parte del box, se Max Verstappen sperava di rifare una gara come quella dell’anno scorso, che lo aveva visto ascendere all’Olimpo dei piloti, quest’anno ha dovuto accontentarsi di correre per circa 400 metri, una sorta di competizione atletica insomma. La sua gara, infatti, si è conclusa alla prima curva insieme a quella di Raikkonen.

Force India.
Probabilmente i vincitori morali della gara sono Perez e Ocon (che ottiene il miglior risultato della sua giovane carriera) che si sono piazzati ai piedi del podio, rispettivamente 4° e 5°.
Prestazione strepitosa delle 2 Force India che hanno creato subito margine tra sé e i propri inseguitori, riuscendo così a condurre una gara in solitaria e dunque al sicuro. Complici anche i ritiri di metà dei piloti dei 3 team principali, il team indiano guadagna 22 punti, avvicinandosi alla Red Bull nel mondiale costruttori.

Che Force India possa essere il nuovo Davide pronto a sfidare i 3 Golia là davanti?

Photo4_s.r.l._861318

Renault.
Nico Hulkenberg fa un’ottima gara, conquistando la 6° posizione e dà al suo compagno un distacco imbarazzante. Palmer infatti passa il traguardo in 15° posizione, ben fuori dalla zona punti e dopo essere stato doppiato 2 volte.

Toro Rosso.
Carlos Sainz,
sovraeccitato forse dall’aria di casa, non riuscendo a superare Magnussen in pista, decide di farlo in uscita dalla Pit Lane, lì dove è vietato sorpassare. Per sua fortuna non ci riesce, evitando così di essere penalizzato, ma nel tentativo finisce con 2 ruote sull’erba e rischia di finire lì la sua gara. Finisce al 7° posto.
Daniil Kvyat si classifica in 9° posizione, dopo un gara buona solo per i punti che porta a casa.

Sauber Ferrari.
Wehrlein conduce un’ottima corsa, concludendo con il suo miglior piazzamento in carriera: l’8° posto.
Unica pecca: una penalizzazione, di 5 secondi, del cui motivo la regia non ci ha reso partecipi (pare una scorrettezza all’ingresso della pit-lane).
Ericsson termina in 11° posizione, appena fuori dalla zona punti e doppiato 2 volte da Luigino e Seb.

Haas Ferrari.
Romain Grosjean
termina 10° portando a casa un punto.
Magnussen ha fatto una bella lotta con Sainz nelle prime parti di gara, per poi scivolare di diverse posizioni a causa di una foratura al penultimo giro (colpa di un contatto con Kvyat), terminando 14°.

McLaren Honda.
Fernando Alonso
. Dopo la “pole position” di sabato (un 7° posto in griglia, che ottenuto con il ferro che ha tra le mani vale come il 1° posto), al via della sua gara di casa viene mandato per prati da Massa alla 2° curva. Da lì comincia la rimonta, che lo porta a conquistare la 12° piazza, condita da un clamoroso sorpasso in rettilineo su una Williams, motorizzata Mercedes.
Vandorne si autoelimina con una difesa kamikaze ad un attacco di Massa.

Williams Mercedes.
Felipe Massa
si è reso protagonista di diverse azioni cruciali, a cominciare dal contatto con Alonso (in cui la vettura si è danneggiata), per continuare con lo scontro con Vandorne (da cui è uscito illeso), ed infine, per concludere, l’incomprensione con Sebastian Vettel. Il posizionamento non è ottimo, un 13° posto, colpevole il danneggiamento derivante dal contatto con Alonso. Felipe rimane comunque un ottimo pilota: piccolo di statura ma immenso di talento, soprattutto se lo confrontiamo col compagno di squadra.

Lance Stroll non è pervenuto, 16° posizione e anonimità totale. Vista la giovane età, pensiamo fosse con la mente a casa a festeggiare la Festa della Mamma.

Tra due settimane c’è il Gran Premio di Montecarlo ma, chissà perché, ho l’impressione che l’attenzione di molti appassionati sarà rivolta anche oltreoceano, aspettando di vedere cosà riuscirà a fare Fernando sul catino di Indianapolis.


 

Autore

  • Nata a Brescia nel 1996. Fin da piccola si allontana dai giochi, sostituendoli con Valentino Rossi e Michael Schumacher. Studia Lettere Moderne all’Università Cattolica e nella sua vita è riuscita a guadagnarsi un retweet da parte di Paolo Beltramo, con tanto di 15 esaltanti minuti di fama come profetizzò Andy Warhol nella celebre frase "In the future everyone will be world-famous for 15 minutes".

Ti potrebbe interessare

Dallo stesso autore

Associati

Banner campagna associazioni sportellate.

Newsletter

sportellate intervista
Campagna Associazioni a Sportellate.it
Sportellate.it è ufficialmente un’associazione culturale.

Con l’obiettivo di promuovere un’idea sana e costruttiva di sport.
Associati ora!
pencilcrossmenu